Incontri (s)piacevoli

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Dei forti colpi sulla porta mi fanno svegliare di colpo. Apro gli occhi di scatto con il cuore che batte velocemente sul petto. Argh! Chi è che bussa così di prima mattina? Non insegnano più le buone maniere a scuola? Mi metto seduta cercando di riprendere coscienza. I colpi sulla porta hanno smesso così mi butto di nuovo sul letto sperando che chiunque sia stato se ne sia andato. Altre bussate! Niente da fare! La gente conosce gli orari in cui presentarsi a casa altrui? Si vede che non sono molto mattiniera eh? Colpa della vita che conducevo.

Apro un un occhio e cerco di mettere a fuoco i miei dintorni. Poi piano, apro anche l'altro. La vista è sfuocata per i primi secondi ma riesco comunque a vedere bene il lampadario vintage di cristallo sopra la mia testa, il soffitto color crema e le tende grigie che lasciano filtrare poco luce all'interno. Dove sono? Poi tutto diventa più chiaro. La cena, i ragazzi. Non sono tornati. Mi ricordo di essermi addormentata sul divano ieri sera mentre guardavo la TV. Mi guardo meglio intorno. Sono ancora sul divano e la TV è spenta. Un cuscino sotto la testa e un lenzuolo a coprirmi fino alla vita che ieri sera non c'erano. I colpi diventano più insistenti e nessuno va ad aprire la porta. C'è qualcuno in casa oltre me? Continuano a bussare perciò mi faccio forza e mi alzo dal divano per andare ad aprire. Allungo la mano sulla maniglia della porta ma poi mi fermo. Forse non dovrei aprirla. Questa non è casa mia. Le bussate però continuano e sembra che in casa non ci sia nessuno. Mi decido ad aprirla, potrebbero essere i ragazzi.

"- Dov'è Tyler?" Un uomo sulla quarantina mi guarda con occhi feroci. I capelli biondi ma leggermente brizzolati gli cadono sulle spalle regalandogli 10 anni in più, i denti ingialliti gli danno altri 10. Indossa dei jeans neri stretti e una canotta bianca con sopra una camicia blu a righe bianche lasciata sbottonata. La sua voce ha una tonalità che non definirei proprio amichevole.
"- Non è qui" Piego la testa di lato rispondendo però con calma. Neanche un buongiorno? Come siamo di buon umore.
"- E tu chi sei?" Aggrotta le sopracciglia e mi guarda dal basso verso l'alto. Ricordatemi ancora perché ho aperto la porta?
"- Un'amica" Risucchio un respiro. Mi sta rovinando il mattino. Lui alza le sopracciglia e sorride lascivo. Che cazzo c'è qui da ridere?

"- Un amica?" Ripete. <<Sei sordo per caso?>> mi viene da chiedergli ma sto zitta. Annuisco soltanto aspettando che se ne vada...a fanculo.
"- Tyler non ha amiche solo "amiche"" mimica le virgolette sorridendo intuitivo. Direi che Tyler non ha delle belle amicizie piuttosto. Esitò un po' a rispondere.
"- A quanto pare sì" mi indico questa volta alzando la voce di qualche ottava. L'uomo mantiene ancora stampato quel sorriso schifoso. Perché Tyler ha a che fare con persone come lui? Non sembra un uomo casa e chiesa. Mi viene da ridere al pensiero ma mi trattengo.
"- Dov'è lui?" Si sfrega la barba incolta con una mano. Il sorriso è sparito lasciando il posto ad un cipiglio. Cerca di guardare oltre le mie spalle. Faccio un passo di lato.
"- Non è qui e non so dove è andato." Rispondo facendo un passo indietro e chiudendo la porta. L'uomo infila un piede nella fessura della porta cercando di mantenerla aperta. Il cuore inizia a battere con furia sul petto e cerco di esercitare più pressione.
"- Digli che non può scappare a vita" avverte digrignando i denti. Toglie il piede dalla porta e si allontana. Meno male! Sale sul suo suv grigio e va via sgommando. Le mani mi tremano leggermente. Per un attimo ho pensato che sarebbe entrato dentro. In cosa è coinvolto quel ragazzo?
***

Dopo l'incontro non molto piacevole di sta mattina, decido di uscire e andare al supermercato. Ho bisogno di alcune cose e né approfitto anche per fare una piccola spesa e cucinare qualcosa di meglio di un insalata. Il frigo è abbastanza vuoto. Si vede che vivono poco in casa. Dopo essermi cambiata nei soliti jeans e maglietta, prendo le chiavi di casa ed esco. Spero di ricordarmi la strada! Il sole picchia forte sulle tettoie delle case e delle macchine. I pochi alberi posti sul lato della strada non riescono a darmi abbastanza sollievo. Sulle loro chiome si nascondono cicale e uccelli cantarelli. L'asfalto è scottante. Potresti cuocere sopra il pranzo. Cerco di focalizzare bene gli edifici e le strade in cui passo per non dimenticare la via di ritorno. Forse avrei dovuto lasciare un segno. Dei puntini rossi con uno smalto...solo che non ho smalti. Potrei farlo con un evidenziatore...non ho nemmeno quello.

"- Hey Gwen" Sento qualcuno chiamarmi interrompendo la mia mente girovagante. Mi giro in direzione della voce. Due occhi neri come la notte vengono a contatto con i miei.

"- Dan ciao" sorrido.

***

Buonasera a tutti. Questo è il nuovo capitolo. Che ne pensate? Me ne rendo conto che è molto corto, ma purtroppo ho poco tempo a disposizione. In effetti aggiorno sempre dopo mezzanotte 😂 quando tutti dormono (a parte il gatto, lui vuole editare il capitolo). Se vi piace lasciate un voto e fatemi sapere le vostre opinioni. Notte! 😘

Kiss kiss

Guidami all'inferno (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora