Io e Tyler ci dividiamo i compiti per pulire e sistemare la casa. Lui deve sgomberare la casa dalle cose più pesanti come il tavolo rotto e risistemare la libreria che, per fortuna, è rimasta intatta e ha solo bisogno di essere rimessa al suo posto insieme ai libri.
Io invece, inizio a pulire e sistemare quello che rimane.Per prima cosa apro tutte le finestre per fare cambiare l'aria pesante che sa di chiuso e poi procedo a spolverare qualsiasi superficie che vedo. Anche se la casa è rimasta chiusa in questi due mesi, sembra che la polvere abbia trovato un passaggio segreto e si è accumulata dappertutto. Il salotto è quello meno incasinato dal passaggio dei leccapiedi di Carmen, anche perché oltre alla libreria,alla Tv e al divano non c'è molto a riempire la stanza. Così dopo aver finito con quello inizio a sistemare la cucina che è quella con i maggiori danni essendo tutta la dispensa vuotata per terra. Inizio a raccogliere i pezzi di vetro di piatti e bicchieri facendo attenzione a non mettere i piedi su qualche pezzo di vetro, ma non faccio abbastanza attenzione alle mani e afferro distrattamente un pezzo particolarmente tagliente procurandomi un piccolo taglio sull'indice.
Risucchio un sospiro di dolore perché brucia da morire anche se il danno è infimo.
"-Fanculo" borbotto tra me e me quando vedo il sangue colare sulle piastrelle ed apro l'acqua del rubinetto per mettere il dito sotto il getto. È assurdo quanto sangue esce. Sembra che mi sia tagliata la giugulare.
"- Che è successo?" Sento la voce preoccupata di Tyler dietro di me e faccio un salto per lo spavento.
"- Non è niente " gli faccio segno con la mano di non preoccuparsene ma lui sembrare non afferrare il senso e si avvicina lo stesso.
"- Fammi vedere" mi prende la mano e la guarda con un cipiglio.
"- Dobbiamo portarti al pronto soccorso, farti fare l'anti tetano e metterti almeno tre punti di sutura" decreta serio ancora esaminando la mia mano.
"- Per caso hai bevuto?" Lo guardo torva strattonando la mano dalla sua presa.
Lui ride. Di una risata che non gli ho mai sentito fare. Sembra sinceramente divertito dalla mia reazione, tanto da far sorridere anche me. Stava scherzando....Tyler che scherza senza fare battute a doppio senso...questo mi è nuova.
"- Rilassati Bambi. Sto scherzando." Conferma i miei pensieri.
"- Mi piace quando ridi" La mia bocca da voce ai miei pensieri. Sgranò gli occhi incredula a quello che ho appena detto. Non volevo dirlo. Il suo sguardo rimane ancorato al mio e per un attimo i suoi occhi mi sembrano pieno di...desiderio! Ma scaccio subito via il pensiero quando lui mi indica il dito e si allontana con un "Dovresti mettere comunque un cerotto su quello."
Per un attimo rimango imbambolata senza proferire parola per far passare tutta l'adrenalina che mi ha scaricato addosso quello sguardo. Sbuffo con me stessa quando capisco quanto sono stupida per dare peso a cose insignificanti e poi vado in bagno a fare come mi ha detto. Sciacquo via i rivoli di sangue dal dito, lo asciugo con una velina che tengo per un po' intorno al dito mentre cerco un cerotto che dovrebbe essere nella cassetta del pronto soccorso o forse nella scatola degli antidolorifici. Gli trovo nella scatola di questi ultimi e ne strappo via uno per metterlo intorno al dito. È un po' troppo grande, ma lo dovrò tenere solo per stasera, almeno fino a che finisco di pulire.Butto via l'involucro e torno in cucina a finire di pulire, ma quando entro vedo che Tyler se ne sta' già occupando. È piegato sulle piastrelle mentre toglie i pezzi di vetro più grossi. Mi avvicino e mi piego anche io al suo fianco a raccogliere i vetri, ma la sua mano mi ferma.
"- Che ne dici se finisco io qui, mentre tu sistemi la camera da letto? Quella ci servirà stasera" Mi fa l'occhiolino tenendo la mia mano nella sua.
"- Solo perché mi sono fatta una graffio?" Lo guardo torva e strattono la mia mano dalla sua presa.
"- Già...sai com'è...non vorrei che finissimo al pronto soccorso stasera. Preferirei finire in un letto migliore di quello di un ospedale." Muove le sopracciglia su e giù facendomi arrossire come un pomodoro sotto al sole.
Mi scappa un "pervertito" mentre mi alzo e lo supero per andare in camera da letto lasciandolo lì con quello stupido ghigno.
Urla un "Ho già rimesso apposto i cassetti." prima che io mi chiuda la porta alle spalle con un tonfo.
Odio quando fa' così. Quando fa' battute a doppio senso. Perché odio il fatto che lui riesce a farmi arrossire per delle stronzate. Come se fossi di nuovo l'adolescente timida di una volta. Credevo di aver superato da un bel po' quella fase. Credevo di essere forte e che niente mi può più scalfire. Ma a quanto pare quei muri crollano davanti a lui ed io ho paura di non essere pronta ad abbassare le armi.
Lo devo mandare via! Devo trovare il modo che lui se ne vada e non mi cerchi mai più.
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Guidami all'inferno (#Wattys2016)
RomanceUna ragazza fiera, diffidente e con un sarcasmo disarmante. Non è abituata ad avere qualcuno che si prende cura di lei. Ormai è da anni che si deve arrangiare da sola, ma poi arriva lui. La sfida, la mette alla prova, ma soprattutto è sempre lì qua...