Il primo litigio

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"- Sei qui da sola?" Un ragazzo seduto sul mio fianco mi chiede. Gli occhi di un nero profondo e i capelli scuri gli danno un area misteriosa e intrigante.
Ero distratta dai ragazzi e non avevo notato che ci fosse qualcuno vicino a me.
"- No" sorrido senza dare spiegazioni e mi rigiro davanti a guardare i ragazzi che continuano a ridere e scherzare con i loro amici. L'aria si è raffreddata ancora di più costringendomi ad indossare la felpa che mi sono legata in vita. Per fortuna non ho dato ascolto a Ron che insisteva che non mi sarebbe servita.

"- Io sono Dan" il moro continua ad insistere catturando di nuovo la mia attenzione. Per un attimo rimugino se dirgli il mio vero nome oppure no, ma ormai Tyler e Ron già lo sanno. Innutile nasconderlo a questo punto. In ogni caso tra più o meno un mese non vedro più queste persone.

"- Gwen" rispondo riluttante osservandolo bene da capo a piedi. Ha addosso una canotta bianca e sopra un giubotto smanicato di jeans. I pantaloni, in jeans anche quelli, sono strappati sulle ginocchia. Si intravvedono dei tatuaggi sulle braccia e anche sul petto lasciato scoperto dalla scollatura della canotta. Distolgo lo sguardo per non essere troppo invadente catturando di sfuggita un suo sorriso sghembo.
"- Non ti ho mai vista da queste parti. Sei nuova?" Continua piegando le braccia sopra le ginocchia e focalizzando la sua attenzione su di me. Mi sento un po' osservata e la cosa mi mette a disagio.

"- Sì" rispondo semplicemente. Riporto lo sguardo sui ragazzi sperando che Dan abbia finito con le domande.

"- Non sei un tipo molto loquace" osserva senza staccarmi gli occhi di dosso.

"- Di sicuro non con gli sconosciuti" Sbotto. Non sembra offeso dal mio comportamento, ma anzi sorride. Che tipo strano!

"- Che ne dici se usciamo insieme qualche volta così mi conosci?"

Dritto al punto senza perdere tempo...un punto per lui.

"- Che ne dici di andare a farti fottere?" Qualcun'altro risponde al posto mio. Non mi ci vuole tanto a capire chi è. Tyler si è materializzato accanto a me. La sua espressione felice di poco fa' è sparita e un'espressione minacciosa ha preso il suo posto. Sta lì in piedi con le braccia conserte e la fronte corrugata ad aspettare la reazione di Dan. Alzo gli occhi al cielo, un po' annoiata per il suo voler fare sempre l'eroe. Non sono una donzella in pericolo.

"- Stavo parlando con Gwen. Tu chi cazzo sei?" Il tono di Dan, ora completamente cambiato, è allo stesso livello di quello di Tyler, ma rimane comunque seduto, appoggiato sul muretto vecchio e malandato, con crepe presenti qua e là coperti da grafiti.

"- Non sono affari tuoi" si avvicina e guarda Dan dall'alto in basso. Le mani ai lati dei fianchi chiuse in pugni. Una vena pulsante su un lato sulla fronte. Dan si alza subito in piedi e si avvicina ancora di più a Tyler. Si soppesano con lo sguardo, ma nessuno sembra voler retrocedere. Ci mancava solo questo...

"- Che ne dite di calmare i vostri testosteroni?" Mi metto in mezzo ai due quando vedo che nessuno interviene. Guardo Ron in cerca di aiuto, ma lo ritrovo accanto a Tyler con la stessa espressione minacciosa sul volto. Oh andiamo!
I ragazzi sembra che non mi hanno sentito, anzi devo essere invisibile perché nessuno dei due rompe il contatto visivo. Spingo leggermente indietro Tyler e mi giro verso Dan.
"- È stato un piacere averti conosciuto Dan, ma ti prego vai prima che la situazione degeneri." Lui sposta lo sguardo su di me. Un'accenno di delusione nei suoi occhi.
"- Ho capito" annuisce con un piccolo sorriso sulle labbra. Grazie a Dio a qualcuno funzionano i neuroni. "- Ci vediamo in giro allora" mi saluta. Gli rivolgo un sorriso di rimando e poi mi
rivolgo a Tyler.
"- Ma che cazzo ti prende" sbotto.
"- Che vuoi dire? Ti stava dando fastidio no?" Indica con la mano verso la figura retrattile di Dan.
"- Adesso ci penserà due volte prima che lo faccia di nuovo" aggiunge con tono arrogante.
"- Ti ho per caso chiesto aiuto?" Esamina attentamente la mia reazione guardandomi negli occhi. Apre la bocca per parlare, ma lo chiude senza dire niente.
"- E comunque non mi stava dando fastidio, mi stava tenendo compagnia dato che voi due mi avete lasciato da sola" aggiungo pentendomene all'istante dell'ultima frase. Perché non imparo a tenere la bocca chiusa?
"- Non ti ho chiesto io di venire qui, anzi ti avevo chiesto il contrario" sputa velenoso attirando l'attenzione di tutti. Sento bisbigli e risate intorno. Delle lacrime si fanno strada. Sento gli occhi bruciare e un groppo in gola che mando subito giù.
"- Non ti preoccupare, non mi vedrai più" dico con mezza voce e lo spingo di lato andandomene seguita da sguardi divertiti tra la folla che si è radunato attorno senza che nemmeno mi accorgessi.
"- Lo show è finito" lo sento sbraitare ai spettatori curiosi mentre mi allontano sempre più, senza sapere dove andare, inghiottita dal buio di questo posto sperduto.

Ciao a tutti! Ecco un nuovo capitolo. Scusate dell'attesa ma sono stata via per un po' e non avevo internet perciò non ho potuto aggiornare. D'ora in poi aggiornerò regolarmente. Spero vi piaccia questo capitolo. Lasciatemi qualche commento e votate. Buona lettura a tutti!

Guidami all'inferno (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora