I raggi del sole si infiltrano tra le tende lasciate aperte disturbandomi il sonno. Apro gli occhi lentamente, ma poi gli richiudo infastidita dai raggi che illuminano la stanza troppo sta mattina.
Sento un dolore acuto che parte dalle tempie e coinvolge tutto il lobo parafrontale. Vorrei infilarmi la testa sotto il cuscino come lo struzzo, se solo sapessi dov'è finito. Con gli occhi ancora chiusi allungo una mano sul pavimento cercandolo.
Niente!
La giornata raggiante che si prospetta di fuori non mi alletta per niente. Vorrei solo riaddormentarmi e svegliarmi quando questo cazzo di mal di testa non è altro che un ricordo.
Sento male dappertutto. I muscoli delle gambe indolenziti e le braccia pesanti da muovere. Mi sento come se un treno mi fosse passato sopra. Che ho fatto ieri sera? Boxe con Muhammad Alì?Anche lo stomaco non è da meno. Si contorce per la fame e la bocca è asciutta e impastata, ma sono troppo pigra per alzarmi. Maledetto alcol e i suoi effetti post sbornia. Sospiro affranta sapendo che prima o poi mi dovrò alzare.
Dei profondi grugniti maschili provenienti proprio dietro di me mi fanno girare su me stessa ma, ancora prima di essermi girata, sento qualcosa che si appoggia al mio sedere.
Ma che..."- Tyler sei un fottuto bastardo" urlo inorridita e lo spingo giù dal letto guadagnandomi delle bestemmie sottovoce. Una dolorosa fitta sulle tempie mi fa stringere gli occhi pentendomi di aver fatto quel movimento brusco. Mi serve un anestesia. E subito!
"- Ma che cosa hai che non va?" Chiede con un espressione rassegnata e la voce impastata mentre si alza dal pavimento strofinando la testa. Si siede sul letto e io d'istinto scatto in piedi. È senza maglietta. E anche se io non sono una che arrossisce davanti ad un ragazzo mezzo nudo, non posso farne a meno di allontanarmi da lui. Non riesco a scrollarmi di dosso una strana sensazione ogni volta che è vicino mezzo svestito. Come se il suo corpo emanasse calore e mi bruciasse. Non mi serve un anestesia, ma una bella seduta da un buon psichiatra a quanto pare.
"- Io?!" Mi indico indignata. Sarei io quella che ha qualcosa di sbagliato?
"- Sei tu che mi stavi toccando il culo" sbotto. Grazie al cielo l'alcol non mi ha bruciato del tutto i neuroni.
"- Non darti troppe arie. Io non ti ho toccato" ribatte presuntuoso passandosi una mano tra i capelli arruffati cercando di sistemarli.
"- Allora è stato il tuo amichetto" sbuffo, ma porto subito la mano alla bocca quando realizzo quello che ho detto. Dovrei filtrare le cose che penso a volte.
"- Oh adesso non ti piace?" Ribatte lui infilandosi la maglietta. Vedo i muscoli che si contraggono con i movimenti lenti. È un fottuto esibizionista!
"- Ieri sera eri tutta spalmata addosso a me e adesso fai finta che non ti piaccio?" Sibilla con un sorriso malizioso mentre io sgrano gli occhi. Per qualche secondo non apro bocca. La sua sfacciataggine mi lascia interdetta.
"- Di... di cosa stai parlando?" Farfuglio. Credo di sapere di che cosa sta parlando, ma non voglio ammetterlo. Non a voce alta. Non a lui. Immagini di me e lui in bagno, con la mia mano che percorre le scie lasciate dalle gocce d'acqua sul suo corpo, mi tornano nella mente. Meno male che mi aveva detto che oggi me ne sarei dimenticata. Adesso me lo ricorda pure. Il ghigno di poco fa aumenta. Conoscendolo so già cosa sta pensando e ora il ghigno non è la sola cosa ad aumentare, ma anche il rossore delle mie guance.
"- Oh andiamo! Lo sai di cosa parlo. Ti sei quasi tolta il pigiama orrendo rosa trasparente. Se non te lo avrei impedito io adesso saresti nuda su questo letto." Sbeffeggia il bastardo! Si appoggia con le mani sul materasso e incrocia le gambe studiando soddisfatto la mia reazione. Vorrei avere quei superpoteri che spesso vedo nei film. Gli occhi a laser per incenerirlo con lo sguardo.
Inconsciamente piego le braccia davanti al seno come per coprirmi. Fanculo pigiama rosa trasparente. Non porto il reggiseno.
"- Beh ero ubriaca, e tanto. Lo hai visto, no? Non lo farei mai a mente lucida." Mi difendo come posso. Non può prendere in considerazione le azioni di una persona ubriaca. Nessuno lo fa.
Stringo ancora di più le braccia davanti al seno. Ma perché cazzo non porto il reggiseno?
Lui salta il letto e si avvicina a pochi centimetri dal mio viso facendomi sussultare. Faccio un passo indietro e lui uno avanti. Si piega leggermente e avvicina la bocca al mio orecchio indugiando sulle parole. Chiudo gli occhi in attesa.
In pochi secondi la temperatura in camera sale di diversi gradi. Non hanno dei condizionatori in questo hotel?
Devo uscire da qui.
Ora.
STAI LEGGENDO
Guidami all'inferno (#Wattys2016)
RomanceUna ragazza fiera, diffidente e con un sarcasmo disarmante. Non è abituata ad avere qualcuno che si prende cura di lei. Ormai è da anni che si deve arrangiare da sola, ma poi arriva lui. La sfida, la mette alla prova, ma soprattutto è sempre lì qua...