La storia di Jack e Rose

6.7K 249 53
                                    

Il giorno dopo mi sveglio più stanca di quando ero andata a dormire. Ho tutti i muscoli indolenziti e la testa pesante, come se avessi bevuto due bottiglie di vodka la sera prima. Non so se è solo per il fatto di aver camminato per chilometri ieri oppure per lo stress che siede sulle mie spalle permanentemente come un macigno.

Probabilmente entrambi.

Affondo la testa nel cuscino bianco. Voglio bloccare quei cinguettii di uccellini che cantano felici sulla quercia di fronte e anche l'aria fresca che entra dalla finestra lasciata aperta ieri sera. Mi solletica il viso e non mi lascia riaddormentare anche se è molto piacevole. Mi ricorda il venticello di primavera, insieme al profumo di fiori che proviene probabilmente dal giardino. Un tocco delicato e fresco che mi accarezza i capelli.

Senza rendermi conto mi ritrovo a girare il viso verso la finestra per godermi il soffio del vento sulla pelle. Mi ci potrei abituare a risvegli così. Magari non così presto alla mattina!

Mi muovo lentamente nel letto e mi giro a velocità rallentata dal altro lato, stropicciando gli occhi e sbadigliando con la bocca aperta come la porta di un museo, senza nemmeno preoccuparmi di mettere la mano davanti.

"- Buongiorno maialino"

Appena apro gli occhi vengo a contatto con due zaffiri che mi guardano attraverso delle ciglia scure che sventolano come spazzole ogni volta che il vento gli solletica. Aprendosi e chiudendosi.
Per lo spavento salto giù dal letto cadendo con un tonfo con il culo per terra.
"- Ma porca di quella miseria Tyler, non potresti essere più delicato?" Bestemmio urlando senza trattenermi. Questo uomo mi farà morire d'infarto. Mi ero completamente dimenticata della sua presenza.
Mi appoggio con le mani sulla moquette di legno aspettando che il dolore passi. Un bel risveglio rovinato da questo cretino.
"- Io?! Sei tu quella che mi ha dato calci per tutta la notte!" Si lamenta e si gira sul lato, faccia a faccia con me. Prendo un cuscino e lo lancio con forza sulla sua faccia, ma i suoi riflessi sono come quelli di un falco. Attenti e rapidi. Sogghigna al mio tentativo fallito e appoggia il cuscino di nuovo sul letto. Non riesco mai a beccarlo!
"- Sei un cretino" lo insulto ma non sembra essersi offeso dal ghigno che cresce ancora di più. Mi alzo in piedi sfregando la parte lesa. Mi siedo sul letto per riprendermi un po', ma poi mi viene in mente che si era svegliato prima di me.
"- Per caso mi guardavi mentre dormivo?" Mi giro di scatto verso di lui solcando le sopracciglia in un espressione di disapprovazione.
"- Aspettavo che ti svegliassi" dice alzandosi dal letto velocemente. Stiracchia le braccia allungandole in alto e poi mi precede occupando il bagno prima di me. Mi sto pentendo di avergli chiesto di restare questa sera.

Cambio velocemente il pigiama approfittando che lui è in bagno e butto un occhiata al telefono sul comodino. Sono le sette del mattino. Decisamente troppo presto per uscire a fare le ricerche.

Decisamente troppo presto per fare qualsiasi cosa.

Potrei andare a parlare con i signori Everton e vedere se loro sanno qualcosa o chiedere se mi possono prestare una mappa. Se si sono già svegliati...
"- Hey! Mi presti il tuo dentifricio?" Chiede Tyler dal bagno.
"- Sì" gli rispondo distrattamente, ma poi mi dimentico subito della richiesta.

Sì, saranno sicuramente svegli dato che gestiscono loro il posto.

"- Entro oggi" esce dal bagno dopo qualche minuto, indossando solo i jeans che lasciano intravvedere l'elastico dei boxer. Le luci dorate dell'alba colpiscono la sua pelle ambrata in tutti i punti giusti. Anche il sole lo venera facendolo apparire come se appartenesse alla copertina di Men's Health senza alcun sforzo da parte sua. Sto lì a fissarlo come un adolescente con gli ormoni in subbuglio dimenticandomi completamente di quello che mi aveva chiesto.
Attraversa la stanza in due passi camminando nella mia direzione quando vede che io non mi muovo.

Guidami all'inferno (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora