I raggi del sole filtrano tra le tende, chiari e luminosi, forzando quella barriera con il loro bagliore creando dei giochi di luce che mi infastidiscono gli occhi. Mi rigiro nel letto, lenta e pigra come una lumaca, cercando di parare gli occhi, ma senza molto successo. Il bagliore che riescono a emettere, pur dissipato leggermente dalle tende, mi arriva fin dentro al cranio. È una specie di inferno post sbornia?
Una vocina razionale mi ricorda che la mia emicrania non ha niente a che fare con i raggi del sole, ma con dei bicchieri di vino e vodka.
Già, bella idea quella di sbronzarmi.
Mi porto le mani alle tempie, stringendo entrambe dal dolore profuso. È come se un martello stesse picchiettando dietro la testa, diffondendo il dolore fino agli occhi. Rilascio un sospiro rumoroso del quale mi pento subito, quando il mal di testa si intensifica.
Con una mano cerco di prendere il telefono sul comodino per vedere che ore sono. Oggi devo darmi da fare a cambiare la serratura in primis, e poi magari cercarmi un altro lavoro, dato che non credo che Rick mi riprenderebbe al pub considerando che me ne sono andata senza avvisarlo.
Apro piano gli occhi, cerco di evitare la luce del sole e alzo un po' la testa per guardare lo schermo del cellulare.Sono le 13!
Sbadiglio. Mi stiracchio. Poi mi rigiro sul letto cercando una posizione comoda.
Il mio cervello rallentato ci mette un po' a realizzare, ma poi mi alzo con uno scatto maledicendo l'emicrania che mi fa piegare in due dal dolore. Cazzo!
Sono le 13 e io sono ancora a letto...Non ho mai dormito così tanto. E non mi sento neanche riposata.
Mi sento uno schifo. La testa pesa come un macigno, sento la lingua impastata e la gola secca. Non ho le forze per trascinarmi fino in cucina e bere dell'acqua. Lo stomaco brontola e io con lui. È da ieri a pranzo che non mangio e purtroppo non ho niente in frigo dato che non sono andata a fare la spesa.
Mi do della stupida mentalmente e rimango a
fissare il soffitto per qualche minuto rimuginando se alzarmi o no. La mia coscienza mi ricorda che non ho tanta scelta. Anche se ormai la mattinata è andata a farsi benedire, non posso sprecare tutta la giornata rimanendo a letto. La serratura va cambiata oggi stesso, anche se non credo che sarà una porta a tenere lontano Carmen se viene a sapere che sono tornata, ma in ogni caso va fatto. E i soldi stanno per finire. Non so se potrò andare avanti altri due giorni con quello che mi è rimasto.
Tutto quello che voglio fare però, è rimanere a poltrire sul letto, dormire fino a non sentire più niente.
"- Odio l'alcol" sbuffo stanca ed infilo la testa sotto il cuscino per evitare la luce, come un vampiro che ha paura di essere scottato. Dovrei avere qualche tranquillante nell'armadietto in bagno...se non sono scaduti.
Era da tanto tempo che non bevevo così. A dire il vero lo avevo fatto solo una volta e mi ricordo bene il risveglio traumatico il giorno dopo. Con mal di testa e bruciore di stomaco. Tanto che pensavo che mi ero giocato anche qualche organo vitale.
Mi ero promessa di non bere mai più fino a perdere il controllo. Eppure è successo di nuovo.
Cerco di percorrere con la mente quello che è successo ieri, da quando siamo usciti di casa fino a quando siamo tornati. Ho ricordi più nitidi della prima parte della giornata. Tyler che ride con me ferma imbambolata in mezzo alla strada, dei nostri giri nei negozi e dei suoi cambi d'umore più frequenti dei miei cambi di vestiti in un negozio d'abbigliamento. Al ristorante abbiamo litigato. E dopo io ho bevuto come una spugna.
Poi abbiamo fatto una passeggiata in riva al mare e lì abbiamo incontrato quelle ragazze che festeggiavano l'addio al nubilato. Com'è che si chiamava la ragazza che si sposava? Maddie...? Maddison forse...
Chi se lo ricorda più!
Il viaggio di ritorno a casa è ancora confuso. Ho come un vago ricordo di me che canta canzoni dei Back Street Boys in macchina a squarciagola mentre Tyler se la ride divertito per i balletti con cui accompagnavo le canzoni...
"- Oddio che figura di merda" sospiro portandomi una mano sulla fronte. L'ho fatto davvero?
Non lo voglio scoprire.
Poi non mi ricordo quasi più niente.
L'alcol dovrà essere bandito anche dal mio vocabolario.
Mi alzo, piano questa volta, mettendo i piedi per terra e aspetto seduta qualche secondo per abituarmi alla nuova posizione. Prendo dei vestiti dall armadio per poi andare a farmi una doccia rigenerante. Raccolgo da terra il vestito bianco che avevo addosso ieri sera per buttarlo nella cesta dei panni sporchi ed esco in punta di piedi dalla camera. Mi dirigo verso il bagno, ma il profumo che arriva dalla cucina mi fa fermare sui miei passi. Lo stomaco borbotta ancora affamato.
Tyler sta cucinando?
La curiosità vuole prendere il sopravvento, ma mi ricordo che ho solo l'intimo a coprire le mie grazie e non è il caso di farmi vedere mezza nuda, perciò rinuncio per adesso e vado direttamente in bagno.
Chiudo la porta a chiave e apro l'acqua calda. Il riflesso della mia immagine sullo specchio mi fa tramortire. Il mascara colato sulle guance e il rossetto sbavato su entrambi i lati della bocca mi fanno sembrare un pagliaccio da film horror. I capelli poi...aggrovigliati in una coda che ormai è caduta giù con ciuffi che escono da tutti i lati. Rido al mio riflesso sullo specchio pensando che se Tyler mi avesse visto in queste condizioni sarebbe scappato a gambe levate. "Forse allora dovevo andare direttamente in cucina" rido con me stessa.
Quando ormai i vapori hanno invaso il bagno lascio che l'acqua calda porti via i resti della sbronza.
Cerco ancora una volta di ripassare gli eventi del giorno scorso, ma ho cancellato una buona parte della memoria e...spero non la dignità.
***
"- Hey sei sveglia!" Esclama Tyler quando mi vede entrare in cucina trascinando i piedi. La doccia mi ha rigenerato, ma per rimettermi ho bisogno di mettere qualcosa nello stomaco.
"- Cosa stai facendo?" Chiedo allungando lo sguardo sui fornelli accesi.
"- Niente di che! Ho fatto delle cotolette di pollo e formaggio alla piastra." Dice pulendosi le mani su un asciugamano evitando il mio sguardo. Mi metto a fianco a lui e stacco un pezzo di formaggio.
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Guidami all'inferno (#Wattys2016)
RomanceUna ragazza fiera, diffidente e con un sarcasmo disarmante. Non è abituata ad avere qualcuno che si prende cura di lei. Ormai è da anni che si deve arrangiare da sola, ma poi arriva lui. La sfida, la mette alla prova, ma soprattutto è sempre lì qua...