Promesse!

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POV di Gwen
Sento il mio corpo essere sollevato di peso dal suolo e istintivamente porto la mano sul braccio di Tyler. Appoggio la testa sul suo petto volendo in qualche modo far sparire il sole. Che senso ha vedere il suo bagliore se non ne puoi sentire il calore sulla pelle?
Lo so che dovrei reagire in qualche modo, ma tutte le forze mi hanno abbandonato e l'unica cosa che riesco a fare è afferrare la sua maglietta e piangere in silenzio, bagnandola.

Credo che mi stia parlando. O forse è solo la mia mente offuscata che mi fa i giochetti. In ogni caso non rispondo. Non ne ho la forza.
Vorrei solo che tutto sparisse.

"- Adesso andiamo a casa" sussurra tra i miei capelli mentre cammina con me in braccio. Casa? Quale casa? Non he ho più una...

Lei doveva essere la mia casa. La mia unica famiglia. Ma mi ha abbandonato... Io l'ho abbandonata.
Non ho avuto neanche il tempo di salutarla.
"- Ci rivedremo presto" le avevo promesso. Un altra promessa mai mantenuta...

Perché lei? Perché Sam?
Chi è stato il mostro che l'ha portata via da me per sempre? Spazzando via la sua vita come se fosse un granello di sabbia. Spero che il peso della coscienza lo schiacci in ogni istante della sua vita.
Vorrei essere stata io al suo posto... Almeno adesso non starei qui, prigioniera di un destino che non ho scelto e dal quale non ho scampo.
Ah quanto avrei voluto essere stata io in quella macchina!
Me ne rendo conto che la mia mente mi sta spingendo in angoli bui, ma è più forte di me. Sento il cuore stringere da una morsa ferrea come se qualcuno lo tenesse stretto in mano, spremendo ogni goccia di sangue dal suo interno.
Ad ogni respiro, una lama
mi trafigge da una parte all'altra facendomi sanguinare in posti che nessuno può vedere. Chiudo gli occhi in un tentativo di bloccare i pensieri negativi e altre lacrime silenziose si riversano sulle mie guance andando a finire di nuovo sulla sua maglietta. Il suo respiro è diventato più affannoso ora e i muscoli delle braccia più tesi.

Con occhi chiusi la situazione peggiora soltanto. Ricordi di me davanti alla tomba di mia madre rifluiscono come una marea e mi sento annegare in essi.
"- Prometto che mi prenderò io cura di Sam".

Questa frase mi tortura ripetendosi nella mia testa all'infinito come un giradischi rotto. Essendo la figlia deludente che sono, non ho mantenuto di nuovo la promessa.
Sento il mondo intorno a me crollare sotto il peso dei miei fallimenti. Ogni speranza si frantuma come un onda che si schianta sulla riva perdendo tutto il suo potere.

"- Gwen ce la fai a stare in moto dietro di me?" Sento la voce di Tyler. Ce la faccio? Non lo so...

Non mi interessa.

Annuisco come risposta non avendo la forza di trovare la mia voce.
"- Cazzo!" Bestemmia "- No che non ce la fai." Dice esasperato. Lui si sente esasperato? Sento qualcosa scattare in me. Ma perché è qui? Perché non se ne è già andato? È tornato per commiserarmi?
"- Lasciami andare" scendo dalle sue braccia e lo spingo via trovando finalmente la forza di parlare.
Lui sembra scioccato dalla mia reazione.
Lo sono anche io!

"- Senti, lasci che ti porto a casa" dice con mezza voce peggiorando soltanto la situazione. Le mie mani e le mie gambe iniziano a tremare. Lo so che tutto questo non è colpa sua, ma non voglio la sua pietà.
"- Quale casa?" Inizio a ridere isterica.
"- Solo... ti devi un po' calmare. Bere un po' d'acqua..."
continua a dire ma lo interrompo incazzata.
"- Mi devo un po' calmare?" Gli urlo contro agitando le mani incredula.
"- Non..."
"- Sai come cazzo ci si sente vedere strappato via la vita? Sai cosa significa vedere quel ponte che ti teneva legata alla speranza frantumarsi davanti a te? Beh lascia che te lo spieghi. Se mi fosse passato sopra un tir sarebbe stato molto , ma molto meno doloroso di questo." Dico spingendolo con l'indice sul petto, proprio dove batte il cuore.
Serra la mascella e non dice niente. Finalmente ho lasciato senza parole Tyler Jones.
"- Anzi, facciamo una scommessa. Scommetto che se esco in strada e una macchina mi passa sopra, non sentirò niente. Mai più" lo sfido con occhi pieni di rabbia e la voce indemoniata. Mi lancio a correre in strada come pazza.
"- Vedi? Nessuna macchina passa adesso. Perché? Perché è passata a prendermi via lei?" Guardo la strada mentre alzo la voce senza fregarmene se c'è qualcuno che mi ascolta.

Guidami all'inferno (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora