CAPITOLO 7

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-Siamo davvero, all'Inferno! È reale?!- esplose Hanna.

James e Roland sudavano freddi.
I loro occhi erano sbarrati e intimoriti.
Per chiunque l'Inferno non é una buona opzione ma... per dei vampiri é una sicurezza.
In quel momento stavano realizzando, guardando quelle anime urlare di dolore, che ciò un giorno sarebbe stata la loro sorte.
L'angoscia strinse i cuori dei due vampiri che continuavano a fissare quel fiume di lava.
-Va tutto bene?- chiese Troy.
Loro riuscirono a fatica a staccare lo sguardo dal fondo del precipizio.
-Si- lo rassicurarono entrambi.
-Bene. Perché ho una domanda...- disse Troy.
-Qualcuno sa dov'è Megan?- chiese grattandosi la nuca con fare dubbioso.
Hanna intanto studiava il luogo come solo una cacciatrice può fare, e si accorse che ad alcuni metri di distanza si stendeva una stretta  striscia di roccia che univa le sponde del precipizio.
-Possiamo usare quella strada di roccia come un ponte- propose.
-Che?! Ma hai visto quanto é stretta?! Cadremo di sicuro!- esclamó spaventato Troy e affacciandosi al lago di fuoco aggiunse
-Non mi va di fare una nuotata!-

Gli altri cominciarono a dirigersi verso il ponte.
-E va bene...- mugoló Troy e raggiunse gli altri.
Il ponte non era più largo di un normale foglio A4 : il minimo sbaglio e avrebbero stretto amicizia con le anime lì sotto.
-Bhe non può essere più difficile di quello che facciamo abitualmente!- disse speranzosa Hanna.
Fece un passo e al peso del corpo il ponte scricchiolò.
Allora un "filo" di preoccupazione si intravide negli occhi dei quattro.
Ma non c'era altro modo, perciò passo dopo passo iniziarono ad attraversarlo.
Hanna stava in capo al gruppo e dietro di lei seguivano i vampiri ed infine Troy.
Arrivarono a metà strada e ormai non si poteva più tornare indietro.
Avanzarono cauti ma improvvisamente la roccia sotto i piedi del più pesante scricchiolò.
I Vigilanti si bloccarono di colpo.
-Troy non muoverti!- disse Roland.
Troy respirava pesantemente.
"Lo sapevo!" pensò.
-Non guardare giù!- continuó Hanna.
-Perché me l'hai detto!
Lo sai che poi ci guardo!- urló isterico e intanto la vista gli si annebbió quando guardó di sotto.
Improvvisamente la roccia si sgretolò e l'arciere precipitò.
-Troy!- urlarono.

Mentre Troy precipitava il ponte cedette e i tre dovettero iniziare a correre tra grida.
-Corri! Corri!- urlavano incitandosi a vicenda.
Intanto alle loro spalle il ponte crollava e una nuvola di fumo gigante si ampliava.
Correvano e correvano e arrivarono alla fine del ponte giusto in tempo, prima che del ponte non rimanessero solo briciole.
Il fumo era una nebbia densa.
E i tre tossivano e urlavano a gran voce il nome dell'arciere.
Ma non vi fu nessuna risposta.
-É colpa mia- esclamó Hanna.
-No, non é vero!- rispose Roland.
Cercava di consolarla quando un arpione si conficcó nel suolo di fianco a James che gettó un urlo di impulso.
Il filo metallico a cui era attaccato l'arpione cominció a scorrere.
I Vigilanti rimasero non emanarono un fiato finché una mano non si aggrappò al bordo della parete rocciosa: era Troy!
Lo tirarono su e lo misero seduto.
Era bruciacchiato e annerito ma niente di serio, aveva uno sguardo sconvolto e stringeva a se forte il suo arco.
-Ringrazia i tuoi giocattoli!- esclamó James dandogli un colpetto sulla spalla.
Troy di tutta risposta bació l'arco.
-Mi dispiace- disse Hanna.
Allora Troy tiró un sospiro di sollievo e cadde di peso all'indietro.
-Cosa da niente!- le disse.

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora