CAPITOLO 19

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JAMES

L'ho visto!
Non me l'ero immaginato!
Eric... era lì.
Correvo fino a perdere il fiato, io che amo correre in quel momento odiavo tutta quella lontananza.
Mio fratello era lì in quel castello, e io non mi sarei dato pace finché non l'avrei trovato.
Non era la prima volta che lo vedevo in catene, avevo avuto altre visioni una volta sceso in quel casino di posto.

"Dove sei?" pensai intensamente mentre i miei muscoli delle gambe bruciavano.

Poi come se qualcuno me lo avesse suggerito capí: le segrete!

Non sapevo neanche dove fossero ma in meno di un secondo le raggiunsi bloccandomi al rumore di catene che suonavano.
Quel posto era umido, bagnato e puzzava da morire di morto.
Il rumore delle catene mi guidava in quel silenzio.
Delle celle erano scolpite della pietra e le sbarre erano arrugginite.
Camminavo e scrutavo in ognuna di esse.

Poi arrivai alla fonte del scroscio delle catene.

Ed eccolo.

Gli occhi mi si riempirono di lacrime anche se tentavo in tutti i modi di reprimerle.

Sentí il cuore arrestarsi, e le gambe tremarmi.

Mio fratello era davanti a me.

I polsi sanguinanti per le catene strette, i vestiti sudici, la barba troppo cresciuta cosí come i capelli, gli occhi e la testa penzoloni verso il pavimento.

-Eric- lo chiamai avvicinandomi alle sbarre.
Al suono della mia voce si mosse un poco, ma era privo di forze.

Dovevo liberarlo!

Allora afferrai le sbarre e le piegai aprendo un varco permettendomi di passare.
-Fratello sono qui!- dissi tentando di liberarlo dalle catene.
Ma subito dovetti arretrare in un urlo e in una nuvola di fumo.
-Ma cosa?!- esclamai.
-V- verbena- sussurró Eric.

Non mi importava.
-Ti libereró!- dissi.

Presi le catene tra le mani sopprimendo un urlo mentre la mia carne fumava e bruciava.
Usai tutta la mia forza di volontà e alla fine riuscì a spezzarle.
Guardai le mie mani e su di esse vi erano impresse a fuoco le catene, ma piano stavano tornando normali.

-Andiamo!- dissi facendolo alzare.
-James hai le ali? Cosa ti é successo? Perché lo fai?! Sono stato tremendo con te!- disse utilizzando le poche forze.
-Shh... L'hai detto tu: la famiglia é l'unica certezza che abbiamo, se pur tremenda come disastrata come la nostra!-
Gli occhi di Eric brillarono in quel momento.

-Per quanto riguarda queste ce me occuperemo in seguito!-
-Non importa ciò che succederà, tu sei sempre mio fratello e lo sarai sempre!- continuai.

Allora il soffitto tremò e una polvere scese giù da esso.

-Ora andiamo!- dissi alzandolo.
Ma Eric non ce la faceva a camminare.
-Tieni bevi!-
Gli diedi il mio sangue e lui bevve penso dopo tutto quel tempo di prigionia.
-Raggiungiamo gli altri!- dissi.
Si rimise in piedi e subito corsimo via.

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Megan

-Non resisteremo ancora per molto, dov'è James?!- urló Roland mentre schivava una roccia incandescente.
Hanna infrangeva le meteore tagliandole a metà con la sua micidiale scure.
Troy nonostante il colpo tentava ancora di colpirlo con le sue freccie magiche.
Io lanciavo di risposta delle raffiche di vento contro Lucifero spegnendo le meteore come candeline.
Ma nessuno dei nostri colpi scalfiva minimamente mio padre.

-Non lo so! Aspettiamo e resistiamo!- urlai distraendomi e un'enorme roccia di fuoco stava per scagliarsi su di me quando quella donna si intrappose tra me e ed essa facendola esplodere con quello che penso fosse proprio un incantesimo.
-Grazie- dissi.
Lei accennó un sorriso e ricominciò a combattere.

Dal fondo della sala imperiale comparve allora James, accompagnato da qualcuno.
-James!- urlai.
Ma chi era la persona con lui?
-No, non può essere!- sussurró Roland.
-Eric!- esclamó Troy.
"Sì, era proprio Eric!"

James ed Eric ci raggiunsero.

-Andiamo forza!- esclamó James seguito dal fratello.
Io scesi a terra e in infinitesimale periodo di tempo ci raccolsimo insieme, tutti mani nella mano, uniti.

-Addio padre!- esclamai mostrando la pietra che risplendette e accompagnati da un urlo primordiale del demonio, sparimmo.

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Megan

-Eccoci arrivati! É questo il portale!- esclamó Roland.
-É debole, dobbiamo svignarcela subito!- esclamó la donna guardandolo tremolare.
-Entriamo!- disse Roland che attraverso il portale seguito dalla donna dai vestiti purpurei.
-Si, non ci tengo a rimanere qui!- disse Hanna seguendoli.
-Nemmeno un secondo di più!- continuó Troy.
-C'ho quasi lasciato la pelle!- disse ed entrò anche lui nel portale sparendo.

-Allora!- dissi io rivolgendomi a James e a Eric, gli unici rimasti.
-Ce l'abbiamo fatta- dissi.
Guardai Eric e mi si formò un nodo alla gola.

"Ero stata io a salvarlo?"

Poi guardai James con le ali e quindi la mia stessa maledizione, come se la sua non bastasse già.
E il nodo raddoppiò.

Erano lì insieme e se io non ci fossi stata tutto sarebbe andato per il meglio per loro.
-Sapete, se non mi avreste mai conosciuto, tutto questo non vi sarebbe mai capitato...-
Lo dissi con un tono ironico ma i miei occhi mentirono ancora, piangendo lacrime.

Abbassai lo sguardo e vidi le gocce salate delle mie lacrime cadere al suolo e trasformarsi subito in vapore.
Ma di colpo sobbalzai.
James mi stringeva tra le sue braccia.
Di nuovo.
Insieme.
Poi all'abbraccio si unì anche Eric.
E quell'enorme nodo nel mio petto si sciolse una volta per tutte nel tepore dei nostri corpi.

-Ci sei mancata...- dissero all'unisono i fratelli.
Non avevo bisogno di nient'altro.
-Anche voi ragazzi!- dissi stringendoli ancora di più.

-Ora andiamocene da questo posto!- dissi e insieme sparimmo all'interno del portale.

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora