CAPITOLO 42

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Megan

Sí, l'ultima Pietra doveva trovarsi proprio su quella barca.
La Pietra del Destino stava ben protetta legata al mio collo, Clark custodiva la Pietra del Respiro, mentre le altre due, la Pietra dei Soli e la Pietra dei Desideri, le avevo deposte in una sacca che avevo agganciato alla mia cintura.

-Come facciamo ad attraversare il ghiaccio senza caderci dentro?- chiese Eric.
Di tutta risposta Hanna si abbassó e tastó il lago ispezionandolo.
-Sembra abbastanza spesso, non dovrebbe rompersi- annunciò.
Jimmy si schiarí la voce.
-Non dovrebbe?- sottolineó con aria preoccupata.

-State tranquilli!- esclamai.
-Io controllo il ghiaccio, non ci succederà niente...
Per lo meno finché non arriveremo laggiù-

-Ottimo!- rispose James soffiando fuori dalla bocca una nuvola di vapore per il freddo.
Si fece strada tra di noi e si incamminó verso la barca.
Non sembrava proccupato e la cosa non mi piaceva affatto.
Lucifero si sarebbe di sicuro mostrato a momenti.

Eric lo seguí e poi tutti quanti.

Stavo perdendo le speranze con lui.
Dopo l'ultimo avvenimento sull'aereo non potevo fare a meno di dubitare del vampiro.
Di incrociare i suoi occhi non se ne parlava nemmeno: erano una zona off-limits per me ormai.
Ogni volta che mi passava vicino sentivo di nuovo quella sensazione di impotenza e di rabbia e la cosa peggiore era che lui ne era consapevole e la cosa gli piaceva.

Mancava poco alla barca quando tutto inizió a tremare.
-Sí romperà!- urló Roland.
-Direi che il ghiaccio non é l'unico nostro problema! Guardate!- gridai indicando il Velo.
Sulle nostre teste quell'enorme massa scura sfavilló e un' ondata di tenebre investí come un pioggia fredda James.

Urlai il suo nome a pieni polmoni fino a consumare tutto l'ossigeno che contenevano.
La nube nera ci attraversó come un onda d'urto.
Sentí il sangue ribollire e le ossa cedere, ma riuscì a rimanere in piedi.
Anche gli altri erano storditi, alcuni più di altri.
-Stare tutti bene?!- sboccai.
Annuirono fortunatamente.
-Che succede?!- urlò Hanna.
-Mio padre!- risposi.
-Che cosa?!- sbraitó Hanna.
-Sí, é qui. É dentro James!- concordó Jimmy.
Lo guardai stupita.
-E TU COME FAI A SAPERLO?!- sboccai.
-NON CI VUOLE CERTO UN GENIO! ALCUNE COSE NON LE PUOI TENERE NASCOSTE A LUNGO, MEGAN- rispose.
-Puoi fidarti di noi- aggiunse.

-Tutto molto commovente, davvero! Ma...- borbottó Troy indicando le crepe che si aprivano nel ghiaccio.

Mi concentrai e un flusso di acqua ghiacciata scorrette dalle mie mani, riempiendo le spacche ed evitando appena in tempo che i miei amici sprofondassero nell'acqua gelida.

La nube nera intorno a James si dissolse, lasciando spazio ad un'aura scura appena visibile, come se fosse composta dagli ultimi respiri di tutti i morti.

James era avvolto nelle sue ali da pipistrello, e ne aveva tutto l'aspetto, proprio come sull'aereo.
Come avevo previsto, Lucifero era apparso.

-Emana una forza sovrumana...- sussurró Roland.
-Non é lui!- esclamó Eric.
Aveva un'espressione che mi fece venire i brividi piú del freddo glaciale: era attratto da quel potere oscuro ed era eccitato all'idea di saggiarne l'efficacia.
-É Lucifero! É cosí forte!- continuò.
-Hey, non farti venire strane idee vampiro!- esclamó Jimmy ringhiando.
-No...
Ha ragione!- esordí Lucifero volando verso di noi.
-Figliolo, rimpiango di non averti donato il potere che brami cosí tanto!
Mi é stato utile tuo fratello: é forte, resistente e negli anni a dimostrato di essere un vero killer!
Ma Azrael purtroppo l'ha rammollito!
Penso che tu saresti stato un corpo migliore! Tu sei malvagio quasi quanto me in realtà.
Perché non lo ammetti?
I tuoi cosiddetti "amici" ne sono già convintissimi!-
-Non lo ascoltare Eric!- gli urló il padre.
Lucifero fulminò Roland con lo sguardo.
-L'ultima volta Morgana mi ha fermato negli Inferi.
Questa volta peró ti uccideró!- promise Lucifero al vampiro.
-E sarà una cosa  estremamente dolorosa!- aggiunse in un ghigno.

Allora per la prima volta vidi una cosa che non avevo mai visto: Roland indietreggió.
Per paura?
Fronteggiare il Demonio era troppo anche per lui, se poi questo si impossessava di uno dei tuoi figli e tentasse di corrompere l'altro, era sicuramente troppo.
-Tranquillo!- esordí James in una risata che mi fece accapponare la pelle.
-Morirete tutti tra atroci sofferenze! Io non faccio discriminazioni!
Tutti tranne Azrael peró!- annunció voltandosi verso di me.
-Bene padre, credevo mi avessi ignorato completamente!- esclamai.
-No figlia mia! Non mi dimenticherei mai di te! Hai ancora tutta la tua immortalità da scontare negli Inferi, al mio fianco! Per la tua insolenza soffrirai per sempre!-
Era Lucifero a parlare, ma il corpo era quello di James.
Gli occhi erano rossi e gonfi e i suoi lineamenti perfetti erano stati deturpati dalla nuova forma da pipistrello.
Ma io riuscivo a intravedere lo stesso il mio James.

-Ah, sì!- esclamó mio padre quasi leggendomi nella mente, o forse poteva davvero leggerla, sfruttando le capacità che il corpo di James gli offriva.
-Tu e James siete una coppia!
In tutta la mia magnanimità ho deciso che anche lui vivrà!- esclamò.

Roland sembró leggermente sollevato ma io sapevo dove voleva andare a parare mio padre.
Mi aveva già avvertito: mi avrebbe portato via ciò che amo, ma non l'avrebbe distrutto, l'avrebbe semplicemente costretto a privarmi del suo amore.
Aveva ragione lui: far smettere qualcuno di amarti e vederlo per sempre, é peggio che rassegnarsi alla sua scomparsa.
La cicatrice non sarebbe mai sanata, perché ogni volta che lo avrei visto si sarebbe riaperta.
-So già cosa dirai...- sussurrai.

Lucifero sembrò essere interessato ancora di piú.
Mi voló intorno e ad ogni battito di ali dell'aria gelida mi entrava nelle ossa e nei polmoni.

Avevo paura: paura per James, per i Vigilanti, per Clark e per il mondo.

-Che aspetti allora, figlia adorata! Arrendi al tuo destino!- mi sussurró all'orecchio.

Non era il momento di mollare, ma cominciai a vacillare.
Non pensavo che fosse successo.
Pensavo che l'avrei sopportato e avrei lottato invece mi facevo sempre più stanca e non riuscì più a mantere solida l'acqua sotto di noi.

Saremmo precipitati nell'acqua gelida se Lydia non avesse usato i suoi poteri per ricostruire la lastra di ghiaccio piú solida e spessa di prima.

-Lydia!- esclamammo felici.
-Scusate il ritardo ragazzi, passavo di qui e mi sembrava aveste bisogno di una mano!- disse l'erede di Glafira.
Poi in un getto di ghiaccio, ibernó Lucifero che rimase immobile, proprio come un pipistrello surgelato.

-Che mi sono persa?-

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora