CAPITOLO 39

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Megan

-USCIRE DALLA SQUADRA?!
NO! NON SE NE PARLA!- gli urlai contro alzandomi di colpo, ricordandomi solo allora di essere ancora sdraiata in quella pozzanghera di resti umani.

-Allora?
Chi é pro alla mia espulsione?- continuò ignorandomi James.

-NO! NON VI AZZARDATE!- continuai minacciando con lo sguardo il resto dei Vigilanti.

-Quindi?- li esortó James ignorandomi per la seconda volta.

Eric alzò la mano per primo.
Poi anche Troy.
-TROY!- lo rimproverai.
-Mi dispiace Megan, ma forse é meglio così- si scusó lui ancora seduto al posto di comando dell'aereo.
Non osava guardare indietro, altrimenti avrebbe iniziato a sboccare sulla console.

Intanto mantenere quella barriera d'aria mi stava sfiancando.

Clark alzó, come di riflesso, anche lui la mano.
-Io sono nella squadra da meno tempo e Troy é il mio mentore, se lui vota sí, io non posso fare a meno di seguirlo- spiegò il bambino.
Non gliene facevo una colpa, non a lui.

-Tutti gli altri?- chiese James.
-Io voto no!- rispose secco suo padre.
-Ho già sbagliato con un figlio...- disse guardando Eric.
-Non sbaglierò anche con te!- continuò.

-Anch'io voto no...- disse Jimmy senza troppi paragiri.

-Hanna?- la esortó il vampiro.

-Per me é no.
Quando Jimmy era negli Inferi e io ero sul punto di crollare, tu mi hai detto che avremmo superato tutto, insieme.
Mi hai aiutato e ora io intendo semplicemente ricambiare il favore!
Questa volta tocca a me...-

-Perció...
Megan ora tocca a te, ma sarà inutile chiedertelo- disse Roland.
-La maggioranza si é espressa: rimarrai nella squadra!- conclusi.

Tutti fissammo il vampiro.
Non mostrava nessuna emozione, si fece spazio tra di noi e passó oltre, uscendo dalla sala pilota.

Al suo passaggio si levarono urla tra i passaggeri poiché era ricoperto di sangue.
Comprensibile.

-Qualcuno dovrebbe tranquillizzare gli umani- notó Roland.
-Faccio io- confermó Hanna.
La cacciatrice affidó Clark a Jimmy, poi andó agli altoparlanti.

-Noi torniamo di là a controllarlo, tu rimani qui e...- continuò Roland indicando il buco nell'aereo.
-... e impedisci a noi tutti di spiccare il volo. Se non ti dispiace-
Uscirono dalla sala pilota, tutti tranne Troy, ai comandi ed Eric che se ne stava fermo lí a fissarmi.

-Cosa ci nascondi?- mi disse.

Eric voleva una risposta.
Non potevo più rimandare.

-Troy sarebbe possibile lasciarci da soli, per qualche minuto soltanto?-

L'arciere consultava con fare scrupoloso la console.
-Credo di sí, non vedo ammacchi o malfunzionamenti sulla funzione pilota automatico-
Lo inserí e uscí lasciandoci da soli.

-Non hai ancora risposto alla mia domanda. Cosa ci nascondi?-

Intanto nell'interfono si udiva la voce rassicurante di Hanna.

<Gentili passeggeri, tornate ai vostri posti e allacciate le cinture di sicurezza.
Il pilota ha avuto un mancamento, adesso abbiamo ripreso il controllo.
Per chi avesse bisogno di cure mediche si rivolga al nostro staff.
Grazie per l'attenzione.
Buon proseguimento>

-PARLA!- mi urló.
-É MIO PADRE!- risposi urlando anch'io.

Eric si pietrificó.
-Lucifero é qui?! Dove?!- domandó inpanicato.

Io non gli risposi con prontezza e lui comprese subito.
-É DENTRO JAMES VERO?!-
Io annuí.
-LO SAPEVO! TUTTO QUEL POTERE! NON POTEVA ESSERE IL SUO!- esclamó con una strana felicità.

-Scusami Eric, ma "se tu non fossi cambiato",  giurerei che tu sia felice di questa cosa- dissi io.
-Hey, non fraintendermi!
Io odio quel bastardo di tuo padre!
É solo che ultimamente James é sempre un passo avanti a me e questa cosa mi snerva. É normale tra fratelli!-

-No, non credo proprio...- gli dissi troncando la sua "felicità".

-Hai finito?- gli chiesi.

-No- rispose serio.

-Ti ho letto nella mente prima e hai pensato qualcosa di strano.
"Non durerà ancora per molto" credo sia stata l'espressione precisa-

-Se pensi che ti risponderó ti sbagli!
NON TI DEVI AZZARDARE MAI PIÚ AD ENTRARE NELLA MIA TESTA!- gli dissi chiara.

-Posso anche dirti che non lo faró se ti fa sentire meglio, ma continueró a spiare i tuoi pensieri.
Si scoprono molte piú cose in questo modo, visto che non ne vuoi sapere di condividere i segreti!- rispose lui avvicinandosi.
-Ovvio! Sono segreti!- sboccai esasperata.
-NON SONO I TUOI SEGRETI!
E sarebbe meglio che tu ne parlassi con noi invece di costringermi a leggerti la mente!-

-Ad esempio, adesso stai pensando che mi odi...- continuò.
-Non ti sembra una cosa STUPIDA?!
Tu odi me che rigo dritto da quando sono tornato da quel pozzo putrefascente, mentre dici di AMARE chi ha fatto QUESTO!- sboccó indicando la poltiglia intorno a noi.

Poi, col dito indice, raccolse del sangue dal mio viso, come si fa con una torta di compleanno e se lo mise in bocca.

-Lui può controllarlo. L'HO VISTO!- sboccai.
-QUESTO NON É CONTROLLARSI!- urló.
-Adesso, io andró di là, mi siederó e faró finta che questa conversazione non sia mai avvenuta.
Ma tu... Visto che tutto questo non ti disturba, pulirai tutto questo schifo da SOLA!- ordinó.

-Cosa?! Io non obbidiró di cert...-

Non credevo che fosse possibile in veste di Angelo, ma dopo di allora non fui più capace di oppormi.
Mi aveva soggiogato e passai le ore successive a raccogliere i resti dei due poveri piloti.
Rimanendo del tutto cosciente e senza fermarmi un secondo.

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora