CAPITOLO 16

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Megan si sedette sul trono di Lucifero.
I suoi occhi erano vuoti e posseduti.
Con entrambe le mani sulle braccia del trono reale sembrava una vera regina.
Peccato che quello fosse il trono del Re degli Inferi.
-Megan, cosa ti é successo?- chiese Roland.
Megan non rispose, anzi non si era mossa di una virgola.
-É stato Iron, non é vero?- chiese allarmato Troy.
-Ti libereremo dal suo maleficio!- continuó Morgana.
-Amica mia...- sussurrava la cacciatrice.
L'Angelo sembrava fatto della stessa sostanza del trono, pareva una statua mentre fissava i suoi compagni dalla cima della imponente scalinata.
Il panico si era scatenato tra i suoi amici che in quel momento erano scoraggiati più che mai.
Ognuno cercava una soluzione, o ipotizzava una possibile strategia.
Ma James era ancora lì che la fissava con occhi pieni di amore e di paura.
Inizió a scalare quella dannata scalinata come fosse un pianoforte: piano e con cautela percorreva ogni scalino.
Sembrava una vetta irraggiungibile.
A testa bassa arrivó davanti alla sua amata.
Il resto della squadra li ammirava dal basso in rigoroso silenzio.
James si buttò debole, in ginocchio ai suoi piedi. Ora erano faccia a faccia.
-Mi avevi fatto una promessa- disse tra singhiozzi.
James capí che non sarebbe mai diventata sua moglie.
Le prese il viso tra le mani e le accarezzò le guance.
Osservava i suoi occhi brutalmente trasformati, che rispecchiavano la sua anima intrappolata.
Era un bambola senza vita.
James scoppió in lacrime e la cinse in un abbraccio.
Le affondó le mani nei capelli e respirò a pieni polmoni il suo profumo. Pogió la testa di lei sul suo collo e cosí fece lui.
-Non voglio lasciarti, tu sei parte di me!- diceva stringendola ancora più forte.
-Non hai idea di cosa ho passato...- continuava mentre portava i canini al collo dell'Angelo.
-Non puoi lasciarmi dopo tutto quello che siamo stati!-
Ormai i suoi denti affilati facevano pressione sulla pelle bianca della ragazza.
Stava per riassaporare quel celestiale sangue quando qualcuno irruppe nella stanza ridendo e applaudendo.
James si staccó da Megan e si voltó in direzione di ciò che aveva disturbato quel momento.
"Iron?!" pensó furioso il vampiro.

-Lucifero!- esclamarono Morgana e Roland all'unisono.

Al nome del Re delle Tenebre i Vigilanti impugnarono saldamente le loro armi pronti a fare fuoco.

-Che scena commovente!- continuó Lucifero applaudendo.
-Ci tieni proprio a quell'ingrata di mia figlia!- continuó ridendo.
James esplose davanti alle prese in giro di quel pallone gonfiato.
-Taci!- esclamó e si lanció sul Re come una furia.
Lucifero dovette soltanto alzare una mano e James si bloccò a mezz'aria.
-Mettimi giù, sacco di zolfo!-
-Come vuoi- acconsentì Lucifero che lo liberò e lo fece cadere da parecchi metri di altezza facendolo sbattere violentemente a terra.
Lucifero superó James e si incamminò verso la figlia ancora seduta sul trono.
-Ho dovuto trasformarla in una specie di automa per poterla controllare.
Ha perso un po' di carattere ma ad essere sincero...- disse accarezzandogli i capelli.
-Mi piace più così- continuó.
-Come fai ad essere così viscido?!- gli urlò il vampiro che intanto si era rimesso in piedi.
Lucifero rise ancora.
-Perché? Secondo te come dovrebbe comportarsi il Dio della Morte?- chiese.
-Sei una creatura delle tenebre anche tu, anzi tu, come tutti i demoni possedete una parte di me in voi-
-Non fare il santarellino James- continuó.
-Hai squarciato la gola a centinaia di persone nell'ultimo secolo, non vedo come, proprio tu, possa fare la predica a qualcuno-
James sembrò pensarci davvero a quegli insulti, perché forse erano addirittura realtà.
Ma tentó subito di contrattaccare quando il padre si sovrappose alla sua voce -Smettila con questi giochetti Lucifero!-

-COME OSI RIVOLGERTI COSÌ A ME?!- disse nero di rabbia il Re che tentó di controllare con i suoi poteri Roland come aveva fatto con James, ma in  vano. Morgana deviò il suo attacco con un incantesimo.
-Ah...- inizió incuriosito Lucifero
-Morgana, la regina delle streghe!-
-Esatto!- annunciò Troy
-Non ti conviene farla arrabbiare!- continuó.
Ma Lucifero non sembrava minimamente attratto da questa sfida, infatti li liquidó dicendo solo
-Inutili!- e con un gesto svogliato delle mani alzó una barriera di energia oscura tra loro e il resto dei Vigilanti volendo rimanere da solo con il giovane demone.
Ora erano soltanto lui e James.

James vedeva attraverso la barriera semitrasparente le figure dei suoi compagni che tentavano di dirgli qualcosa, ai suoi orecchi incomprensibile e che cercavano ognuno con i propri mezzi di infrangerla: quella specie di scudo era insonorizzato oltre che impenetrabile.
Quasi immediatamente l'attenzione di James ricadde ancora su Megan e su Lucifero.
-Liberali, adesso!- ordinò il vampiro.
-Ohh, piccolo James...
Ti sfugge un piccolo particolare...-
-Di cosa stai parlando?-
-Tu... NON PUOI NIENTE CONTRO DI ME!-
Negli occhi del Re della morte si accesero scintille di fuoco.
James pensó con sorpresa, che Megan somigliasse moltissimo a suo padre.
Soprattutto quando usava il potere del fuoco, come quella volta a Jacksonville, dove perse il controllo incenerendo tutto tra cui quasi anche lei stessa.
-Ad esempio- continuó Lucifero
-Se io decidessi di fare qualcosa ad Azrael...-
-Fermo! Non ti basta quello che le hai già fatto?!-
Intanto Lucifero porse la mano alla figlia che sempre più robot, strinse la mano del padre.
Il Re cominció a farla ballare con lui canticchiando un inquietante motivetto.
Megan continuava a ballare, facendosi trascinare da quell'uomo in piroette e passi lenti.
Lucifero rise in fine trionfando in un kasché.
Lui batté le mani alla figlia che guardava ora James con quei suoi occhi completamente offuscati dal potere di Iron.

Lucifero le si mise alle spalle e disse
-So che cosa brami James-
Il padre scostò i capelli dal collo della figlia lasciando scoperto il collo, e le abbassò la manica dell'abito scoprendole anche la spalla.
-Non toccarla verme!- urló James.
Lucifero rise.
-Non dirmi che non ti piacerebbe, James. La sua pelle bianca e liscia...- disse accarezzandole la spalla mentre il vampiro fumava dalla rabbia.
-Il suo collo sinuoso- continuó tracciando su di lei dei "disegni" con le dita.
James si stava trasformando e stava cedendo all'idea di averne fin troppo bisogno.
-Le labbra rosse e...-
Per il vampiro era una tortura.
-Smettila!- urlava tenendosi la testa fra le mani.
E mentre il suo fluido nero vitale scorreva impetuoso sotto la sua pelle, Lucifero disse quelle fatidiche parole
-E... il dolce e dissetante sangue che le  batte sotto pelle. Riesco a sentirlo...-
Il vampiro era ormai fuori controllo.
Era vicino alla follia o forse aveva già superato quella soglia.
Aveva sete di sangue e aveva ceduto a quello che era il suo lato oscuro.
Vedendolo in queste condizioni Lucifero esplose in una risata clamorosa.
-Hai visto! Alla fine hai ceduto!
É questo quello che sei realmente!-
-Vorresti nutrirti di lei! Vorresti sbranarla! Dissanguarla bevendo il suo sangue fino all'ultima goccia!-
Il vampiro stringeva i capelli tra gli artigli tentando di reprimere quell'oscuro desiderio di uccidere.
-Rendiamo le cose più interessanti! Divertiamoci un pó!-
Detto questo Lucifero aprí uno squarcio nel collo della figlia, che non mostrò la minima apposizione e del sangue fuoriuscì da lì.
-Tieni!- esclamó il demonio.
-É tutta tua!- continuó.
-Se riuscirai a resistere al desiderio, lei sarà libera e tornerà nel Regno dei Vivi con i tuoi amici.
Ma se tu cedi, beh... restiamo a vedere-
Le parole del Re attirarono l'attenzione del vampiro.
-Va piccola, va dal tuo amato!- intimó Lucifero alla figlia.
Megan inizió a scendere le scale avvicinandosi sempre di più a James.
-No! Megan stammi lontana!- gridava la bestia.
Ma Megan continuava ad avanzare.
Nell'aria l'odore sublime del sangue dell'Angelo mandava in eccitazione il vampiro che era sempre più accecato dalla voglia di uccidere.
Mancava pochissimo ormai perché James avrebbe dovuto scegliere: salvarla o nutrirsi e colmare la sua sete di sangue?

Non poteva resistere ancora.
Aveva represso quel desiderio per troppo tempo e ora lo stava consumando.

Ora Megan era davanti a lui.

-Vedi James, il tuo più gran nemico...- disse Lucifero accomodandosi sul suo trono.

Niente più controllo, solo sete, solo sangue.
In un balzo il vampiro saltó alla gola della ragazza conficcando i canini nello squarcio sul collo.

-Sei tu- concluse Lucifero che si gustava sorridendo la teatrale scena dall'alto.

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora