CAPITOLO 44

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Jimmy

Andare alla ricerca di qualcuno che probabilmente moriva dalla voglia di uccidermi, non era il mio passatempo preferito, anche se mi ritrovavo sempre più spesso in situazioni del genere.
Il mio naso stava impazzendo: da tutte le direzioni mi arrivavano odori nauseabondi, come muffe, legno in putrefazione, pesce marcio e persino un insolito odore di carne rancida.

La barca non era grande, perciò chiunque fosse saltato fuori, lo avrebbe fatto a momenti.
Quando alla fine scesimo nella stiva, non successe ancora niente.

-Non sento cuori battere a parte i vostri...- osservó Eric.
-Bene!
Osservazione inquietante, ma utile!- esclamai.

-Perciò? La mappa ha sbagliato?
Ci ha imbrogliato?- domandava Megan, sul punto di gettare la spugna.
-Sei davvero triste perché nessuno cerca di tagliarci la testa?!- le dissi e lei accennó un sorriso che nascose subito, dopotutto eravamo in guerra.

-Davvero ragazzi!
Per una volta che ci va bene voi sembrate non essere grati di tanta fortuna!- dissi sedendomi su una vecchia cassa di legno che, a giudicare dall'odore, doveva contenere zuppa in scatola, magari per le lunghe escursioni in barca o in caso di affondamento.

I due mi guardarono ad occhi sbarrati.
-É alle mie spalle vero?- chiesi sospirando, già convinto dell'amara risposta.
Quando loro annuirono mi voltai e vidi una faccia ossuta a pochi centimetri dalla mia.
Scattai in piedi trattenendo un urlo mentre Eric mi guardava con fare di superiorità.
-CHI É QUELLO?!- esclamai.
Lo scheletro di un uomo era deposto dietro la cassa.
Non l'avevamo notato prima, forse per via del buio della stiva.
Aveva le orbite vuote e capelli e barba ancora intatti: doveva essere di sicuro un vecchio a giudicare dal colore grigio-bianco dei capelli e della barba.
Indossava sopra le sole ossa, una camicia unta di olio e jeans.
Quasi invisibile tra le ossa delle costole pendeva una collana con una grossa pietra nera.
-La Pietra!- esclamai e mi avvicinai al suo scheletrico collo per staccargliela, ma Megan mi fermó.
-Ma é morto!- mi disse.
-Appunto, per una volta non dobbiamo sporcarci le mani!
Non essere così paranoica!- le risposi, e prima che potesse ribattere staccai la Pietra dal pescatore mummia.

Eric venne da me per rimproverarmi urlando quanto sia stato stupido e quando mise le mani sulla Pietra sprofondammo in una visione.

Non so se Eric vedesse quello che vedevo io ma lo sentivo al mio fianco.
Vidi tutta la mia vita scorrere davanti ai miei occhi: la mia nascita, la mia incoronazione, la presa del branco, l'incontro con i Vigilanti, le missioni, poi la Guerra contro Iron e la mia morte.
Era strano vedere la propria morte, come su un canale TV.
I flash passarono alla mia evasione dagli Inferi, il casinò di Morgana, la raccolta delle Pietre fino allo stesso momento che stavo vivendo in quel momento.
Ma le visioni non si fermarono, e la cosa mi spaventó come nessun'altra cosa al mondo.
Stavo vivendo il mio futuro e non mi piaceva affatto: vidi Clark e James accasciati a terra non si sa se vivi o morti, Megan al centro del Velo con una corona in testa, Hanna in lacrime tra le braccia di Roland e Lydia sconvolta.

"Perché piangeva?!" mi ripetevo.
Le visioni non continuarono, una volta chiuso il Velo, si era tutto spento: non avvertivo nemmeno il mio stesso battito.

Capí di aver appena assistito alla mia morte.

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Eric

La mia vita mi faceva schifo.
Vederla da capo aveva soltanto peggiorato la situazione.
La Pietra mi aveva mostrato persino la fine della mia storia, che non era lontana.
Quando uscimmo dall'effetto dell'oggetto maledetto, capí quello che Megan mi aveva tenuto nascosto per così tanto tempo.
-Era questo che ci nascondevi...- dissi quasi assente.
Megan non fiató nemmeno.
-ERA QUESTO! LA NOSTRA MORTE!- urlai pazzo di rabbia.
-COME HAI POTUTO?!- esplosi trasformandomi.
Sentivo la rabbia ribollire e in ogni centimetro del mio corpo e avevo perso la lucidità.
Molto probabilmente le sarei saltata alla gola e le avrei staccato la carotide a morsi ma Jimmy mi fermó con un gesto della mano.
-Megan, é vero? Noi torneremo negli Inferi se chiuderai il Velo?- le chiese.
Annuí e il lupo abbassó la testa, mentre io mi facevo sempre più furioso.
-LEI LO SAPEVA! E NON CE L'HA MAI DETTO!- dissi a Jimmy, nella speranza che fosse almeno per una volta d'accordo con me su un'ingiustizia tanto grande.
-CON QUALE DIRITTO?!
PENSI DI AVERE COSÌ TANTO POTERE SU DI NOI?!- continuai con la gola che bruciava sia per le urla che per la sete.
-Frena la lingua!- sboccó il lupo.
-Io ho fatto un giuramento, quando sono diventato un Vigilante.
Ho giurato di combattere al fianco della mia squadra e di proteggere Megan-
-COME PUOI ANCORA CREDERE IN QUEL GIURAMENTO?!
CI HA TENUTA NASCOSTA LA NOSTRA MORTE! LEI CI HA MENTITO!- risposi scioccato ma il licantropo non si scompose.
-É vero...- sussurró.
Il viso di Megan aveva cominciato a striarsi di lacrime.
-Ha sbagliato. Ma non puoi accusarla di aver mentito, non tu-
-STAI DAVVERO TIRANDO IN BALLO CIÒ CHE PENSO?!- sbraitai.
-Io non tiro niente in ballo Eric.
Ti sto solo dicendo che io ho il dovere
di proteggere questo mondo.
E sí, sono arrabbiato per quello che hai fatto Megan...
Ma ho giurato di proteggerti ad ogni costo, perciò non esiteró a dare la vita se necessario!-
Detto questo si inginocchió davanti a lei, e tutta la mia rabbia si dissolse nel nulla.

Non potevo davvero crederci.
Non volevo credere che esistesse questo tipo di lealtà.
"Io sarei morto per lei o per il mondo?"
Probabilmente no: tutti mi avevano sempre etichettato come un egoista, e alla fine lo ero diventato.
Né lei, né il mondo mi avevano dato a sufficienza per aspettarsi un sacrificio cosí grande.
-Non é giusto...- sospirai singhiozzando.

-Perché?- mi chiedevo ad alta voce.
-Che senso ha avuto?!
Potevate lasciarmi lí, mi sarei risparmiato il dolore di doverci tornare! É stato già difficile una volta, e adesso volete uccidermi dinuovo?!
Sarebbe la terza volta!
Non é troppo per una sola vita?!-
Non ero arrabbiato.
Beh, forse un poco.
Ma per lo più ero stanco e triste, come se quei pochi momenti felici mi fossero stati strappati via in maniera definitiva.
Jimmy si era rialzato, e Megan nascondeva il viso tra le mani mentre ascoltava la mia fragile voce, rotta dal pianto.

Ripensai a tutto il male che avevo fatto e di come, anche Lucifero, lo abbia addirittura ammirato.
Mi dissi con una stretta allo stomaco, che l'inferno forse il posto giusto per un diavolo come me.

-Sono stato un miserabile!
Se fosse andata diversamente, se non fossi diventato il mostro che sono ora, forse, avrei potuto aspirare a qualcosa di meglio...-

In quel momento Megan mi buttò le braccia al collo: non per uccidermi, non per farmi del male ma per scoppiare a piangere.
Di colpo smisi di respirare e di singhiozzare, congelandomi come bloccato nel ghiaccio di Lydia.
-IO NON VOLEVO QUESTO!- urlava.
-MORIREI ANCHE SUBITO SE QUESTO POTESSE SALVARVI ENTRAMBI!- continuó.
Era congelata, e sembrava lei stessa un cadavere.
-PERDONAMI! PERDONATEMI PER QUELLO CHE VI HO FATTO!
NON VOLEVO!
MA DIRLO A VOI E ALLE PERSONE CHE VI AMANO ERA TROPPO!-
-Non ci sarebbe stato il problema. Nessuno mi ama, Megan!-

Lei mi strinse ancora piú forte fino a farmi male le costole.
-MA CHE COSA STAI DICENDO, IDIOTA?! SEI CIRCONDATO DA AMICI, HAI UN FRATELLO CHE HA RISCHIATO LA VITA PER RIPRENDERTI, UN PADRE CHE RIMPIANGE TUTTI GLI SBAGLI CHE HA FATTO È CHE STA CERCANDO DI RIFARSI!- diceva disperandosi.

-E tu?- le dissi e lei si strozzó con le sue stesse lacrime ma non sciolse l'abbraccio.
-Tu che cosa sei per me? Dimmelo...- continuai.
Le mie braccia non la avvolgevano ancora e pendevano lungo i miei fianchi.
-Sarebbe tutto piú facile se tu mi odiasti...
Io... Io... - inizió e si staccó da me dolcemente per guardarmi dritto negli occhi, per la prima volta dopo averla soggiogata.

-Vorrei che tu mi vedesti come la persona su cui puoi sempre contare, vorrei che capissi che per te saró sempre presente, come il sole che sorge ogni mattina, una sicurezza insomma!-
Anche se tentavo di trannere le lacrime, una, piú forte della mia forza di volontà scese e mi accarezzó la guancia tiepida, e Megan la raccolse come la rugiada su una rosa.
Era sempre stata cosí bella?
Cosí fragile e forte allo stesso tempo?
Delicata e decisa?
-Non posso cancellare ció che é successo tra noi, ma per favore...- disse con voce tremante.
-Creiamo ricordi migliori finché siamo in tempo!- concluse mentre io la chiudevo in un abbraccio.
Sentivo di nuovo il suo profumo ed era inebriante, persino in mezzo a quello schifo di odori.
Annegai tra i suoi capelli e mi godetti affondo quell'istante perché sapevo che sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei sfiorata.
-Per quello che vale...- le sussurrai.
-...i ricordi migliori che ho, sono quelli che ho vissuto con te!-

Rimanemmo fermi lí al buio per un periodo di tempo che sembrava non avere termine con il solo rumore delle nostre voci spezzate.

Con cautela Jimmy ci divise insistendo sul dire che dovevamo andare, e aveva ragione.
Consegnai la Pietra nelle mani di Megan.
-La Pietra della Fine appartiene a te ora- le dissi.
-Pietra della Fine?- domandó.
-Molto poetico!- concluse asciugandosi le lacrime.

Ora avevamo tutte le Pietre dei Vigilanti.
-Torniamo da Clark!- annunció Jimmy trasformandosi.
-Sí- concordai salendo in groppa al lupo.
Porsi una mano all'Angelo e la aiutai a salire.
"Proveró a fare la cosa giusta, per una volta..." promisi a me stesso.

- E speriamo che la Corona di Cassiopea non sia una bufala!-

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora