CAPITOLO 15

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Hanna si sentiva profondamente in colpa per aver ucciso la piccola.
"Anche se effettivamente se si trovava qui era già morta" pensava.
Ma non voleva certo giustificarsi.
Ma una cacciatrice deve essere oggettiva: James prima o poi avrebbe ceduto e il tempo a disposizione non era molto, perciò occorreva un diversivo, qualcosa che avrebbe mandato in confusione la bestia e che avrebbe dato il tempo a James di controattaccare.

Voleva soltanto andare avanti.
Voleva soltanto trovare Megan.
Voleva soltanto riabbracciare Jimmy.

-É stata soltanto la scelta più logica James-
-La logica non é sempre la scelta giusta- rispose freddo il vampiro.
-Invece si, per una cacciatrice questa era la strategia migliore. É sempre la scelta migliore!
Il risultato era quello che volevo: siamo tutti salvi- rispose.
Ma prima che James potesse controbbattere  Hanna aggiunse
-Anche se mi dispiace moltissimo, e mi odio per questo, tu hai ragione!
Io sono una cacciatrice e lo sarò sempre!-

James era ugualmente pieno di rabbia.
Sapeva che l'avrebbe potuto salvare perché in fondo Cerbero non era malvagio.
Troy mise una mano sulla spalla dell'amico.
-É andata così James, non ci rimuginare troppo-

James andò verso il padre e la strega lasciando l'amico e Hanna alle spalle.

-E voi? Non avete niente da ridire?! Strano! Anzi non strano, IMPOSSIBILE!- disse.

-Sai conosco la storia di Cerbero, si leggono molte leggende sui libri di magia- cominció Morgana.

Ma James non era interessato a sentire la solita storia mitologica di accoppiamenti strani tra mostri e di strani incroci.

-Quella di prima che diventasse il guardiano dell'Inferno intendo-

-La bambina, si chiamava Titania.
Era una normale bambina, prima di essere confinata in questo posto-
Tutti ascoltavano la storia della strega con estrema attenzione.
-Titania aveva un cane di nome Cerbero. Per lei non era soltanto un animale domestico ma era l'unico amico che aveva. Non riusciva proprio a farsi degli amici, e quando veniva presa in giro, Cerbero la proteggeva sempre, non importa quanto difficile sarebbe stato o quanta violenza avrebbe dovuto usare per farcela.
Un giorno aggredì un bambino che l'aveva spinta e fu cacciato subito via dai suoi genitori.
I due vennero separati e la bambina si ammalò gravemente.

Rimase confinata in casa soffrendo per mesi senza poter vedere il suo unico amico.

Quando le sue condizioni erano ormai troppo gravi per poter sopravvivere, i genitori capirono di aver sbagliato e riportarono da lei Cerbero.
La bambina lo strinse a se forte e spirò il suo ultimo respiro.
Cerbero fu così addolorato che decise di morire anche lui al suo fianco.

Sfortunatamente la bambina non era mai stata battezzata, così fu costretta a vivere nel Regno di Lucifero.
Titania e Cerbero morirono insieme ma col rimorso di non essersi protetti a vicenda.
Così Lucifero diede a Cerbero la possibilità di passare l'eternità al fianco della sua padrona mantenendo ognuno i propri ricordi sull'altro.

Che gesto nobile penserete...

Ma Lucifero non fa sconti o favori a nessuno.

Infatti Lucifero rese Cerbero come l'avete appena visto e lo mise a guardia del suo palazzo con la minaccia che se non fosse riuscito a proteggerlo dagli intrusi gli avrebbe portato via la sua amata Titania-

I ragazzi rimasero con l'amaro in bocca.

-Ecco perché non siete intervenuti- disse James.
-Sapevate che io sarei stato in grado di riconoscere la sua bontà-
-Cerbero é più simile a te di quanto pensi- concluse Roland.
-E... Hanna- aggiunse Roland.
-Se riusciremo a salvare Megan forse lei potrà fare qualcosa per Titania- disse osservando il corpo della bambina.
Hanna si avvicinò a lei.
-Morgana, potresti...- disse e la strega capí subito le intenzioni della giovane.
-Certo- acconsentì.
Morgana raggiunse Hanna e tese le mani sui corpi dei due è dopo aver pronunciato un qualche incantesimo, i due di dissolsero in polvere violacea.

-Grazie- le disse infine.
Morgana la abbracciò forte, con fare da madre.
-Ora raccogli la tua scure cacciatrice, dobbiamo andare a prendere il nostro angelo-

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-Questa deve essere la sala del trono- osservò Troy.
In alto si ergeva un trono di lucida roccia nera appuntita come ghiaccio.
Nessuno però era accomodato li su.
-Dov'é Lucifero?- chiese James.
-Non lo so- annunciò il padre.
-Ma credo sia meglio approfittare della sua assenza finché possiamo-

Niente da ridire.

-James, Megan non ti ha detto dove potesse trovarsi di preciso?- chiese Troy.
-No, ve l'ho già detto. Tutto quello che so é che si trova in questo palazzo-
-É vicina, sento l'odore del suo sangue- aggiunse.

Gli occhi di James saettavano in tutte le direzioni vogliosi di incontrare di nuovo quelli di Megan. Le sue mani fremevano al ricordo della sensazione che la sua pelle liscia regalava, sperando di poterla toccare ancora.
E soprattutto la sua sete di sangue si faceva più forte, tra poco si sarebbe liberato di quella sensazione di impotenza. Avrebbe bevuto il sangue della sua amata, quello che gli costituiva dipendenza.
I canini scendevano piano mentre il suo naso captava l'odore del suo sangue.
-Tutto bene amico?- chiese Troy.
Ma James non rispose, sulla sua faccia scese una lacrima, forse di felicità.
-James, dov'è?- chiese il padre.
James era del tutto assente.
Hanna inizió a scuoterlo urlando di riprendersi.
Morgana intanto recitava strani versi magici.
-Ho appena rintracciato Megan con un incantesimo di localizzazione, lei é...-
-É qui...- sussurró James ridendo.
Hanna guardó James e poi Morgana.
-E non é sola- aggiunse la strega con tono di rammarico.

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Del vento si alzó forte quando Megan scendendo dall'alto, mosse le ali possentemente e si posó davanti al trono di suo padre.
Era bellissima; James rimase senza fiato, non riusciva a parlare e sentí un enorme peso levarsi dal suo petto.
Si sentiva stanco come se avesse sostenuto il cielo con le sue sole forze per tutto questo tempo.
Ma ora Megan era lì tutta intera, davanti ai suoi occhi.
La sua bellissima futura sposa.
Durante tutti questi mesi James aveva allontanato il più possibile l'idea che si sarebbero dovuti sposare.
Lei era morta, o almeno così pensava.
James ricordó le notti passate nell'autocommiserazione e tra le bottiglie di Barbon pensando a lei all'altare in abito da sposa.
Ma ora l'aveva ritrovata e quei sogni si sarebbero realizzati perché nessuno avrebbe potuto permettere il contrario.
Accennó un sorriso e i Vigilanti rimasero stupiti dal comportamento di James, che sembrava non accorgersi di una cosa.

Cosa? Vi chiederete.

Il color nocciola degli occhi di Megan era stato sostituito dal nero delle tenebre di Iron.

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora