CAPITOLO 24

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Megan

Ore 14:00.
"Perché ha dovuto dire una vosa così sconvolgente a suo fratello appena tornato dal Mondo dei Morti!" pensavo di continuo.
Lanciavo torve occhiate a James seduto davanti a me.
Lui di tutta risposta sembrava dire
"Scusa, non l'ho fatto apposta!"
Roland sedeva difianco a me, separandoli da Eric, mentre Hanna e Jimmy tenevano compagnia al "vampiro con la bocca più grande del mondo".
Eric fissava costantemente fuori dal finestrino per non incrociare lo sguardo di nessuno di noi.
Il silenzio era onnipotente da ore finché finalmente Troy annunciò.
-Ragazzi, emh... non vorrei disturbarvi dai vostri loquaci discorsi, ma... siamo arrivati!-
Guardai oltre il vetro e passó veloce il cartello "Welcome to Mavericks".
Grattacieli, grattacieli, e ancora grattacieli.
-Una giungla di cemento!- esclamai.
-Una volta arrivati alla spiaggia sarà tutto diverso vedrete!- ci rassicuró Troy.

Quando la macchina si fermò, qualche minuto più tardi, il paesaggio cambiò come Troy aveva predetto.
-Wow!- esclamai.
Mi ergevo su di uno strapiombo che si scagliava nell'Oceano.
Le acque si fiondavano e si infrangevano violentemente sulle aguzze e possenti roccie.
"É una conca!"pensai.
-É un bel volo da qui!- esclamó Jimmy guardando verso il basso.
-Volare? No, non é il caso!- rispose Troy.
-Prenderemo le scale!- continuó mostrandoci una fila di scale ricavate dalla montagna stessa.
Le discendemmo e vidimo l'Oceano aprirsi davanti a noi.
Nonostante l'aria fosse calda, il sole aveva smesso di battere forte.
-Guardate- disse Jimmy.
Onde enormi venivano cavalcate da surfisti, i più spericolati direi, date le dimensioni di quelle onde.
-Come facciamo a capire chi é l'erede?- chiese James.
-Non ne ho idea...- sussurrai guardando la moltitudine di surfisti compiere acrobazie mortali su quei monti d'acqua.
In quel momento Troy sfrecció verso il mare con una tavola da surf mentre si toglieva i pantaloni.
-Hey, Troy!- urlammo.
-Non ti ho dato il permesso, sono o no la leader? Perché nessuno considera mai i miei ordini io non lo so!- esclamai.
Di tutta risposta il ragazzo mi lanciò il suo telefonino.
Sul display vi era una registrazione pronta per essere ascoltata.
Schiacciai play:
"Potremo fare surf, Angelo?"
"Si, si certo!"
-Hey!- esclamai.
-Effettivamente gliel'hai promesso!- constatò Jimmy.
-Non é giusto! L'ha preso fuori dal contesto! Il punto era un'altro!- risposi.
Ma lui si era già tuffato.
-Non ci resta che stare a guardare!- suggerí Roland.

Troy scomparve sott'acqua e poi riapparve salendo in equilibrio sulla tavola.
-Ragazzi guardate come va!- esclamó Jimmy.
Era un tutt'uno con l'acqua, con quell'onda!
-Oh mio Dio, quell'onda avrà raggiunto i 20 metri d'altezza!-
Mi coprí gli occhi con le mani per non guardare la scena.
"Adesso cade e si rompe l'osso del collo!" pensai.
-Megan guarda!- disse James.
-No!-
Ma i sussulti e i gridolini dei ragazzi erano troppo provocanti per la mia curiosità, cosí alla fine cedetti ad essa e aprí gli occhi.
Troy era in cima all'onda e compiva giravolte e salti mortali.
-É... é stupefacente!-
-Vai Troy!- urlai.

Quando l'onda raggiunse la spiaggia l'arciere saltò giù dalla tavola e ci corse incontro battendo il cinque all'intera squadra.

-Amico, sei stato grande!- disse sorridendo Jimmy.
-Grazie, fratello!- rispose.
-Dai fammi fare un giro!- continuando cercando di prendere la tavola.
-Ah ah... no. Non mi va di sentirti puzzare di cane bagnato!- rispose stropicciandogli i capelli e allontanandolo dalla tavola da surf.
-Aah! Uffa!- sbraitó Jimmy sedendosi sulla sabbia.
Ci misimo a parlare della bravura di Troy ( e di come mi avesse disubbidito), ma questo importava solo a me da quanto vedevo.
Finché Jimmy non ci interruppe.
-Ra-ragazzi...-
Sembrava che il licantropo avesse visto un fantasma.
-Cosa c'è Jimmy?- domandò Hanna.
-Guardate- continuó indicando verso il mare.
Una ragazza, sembrava volare sulle onde!
Le sfiorava a malapena tra un'acrobazia e l'altra.
Una vera campionessa, più abile persino di Troy!
Anche l'arciere sembrava osservare ad occhi sbarrati e a bocca aperta quei movimenti.
In un ultima capriola frontale si tuffò in acqua.
Ne uscì fuori e corse verso di noi con la tavola sotto il braccio.
Jimmy la fissava ancora.
La ragazza non era particolarmente alta, ma aveva una corporatura sottile.
La sua pelle era chiarissima.
"Strano per una surfista!" pensai.
Strano. Strano non quanto i suoi capelli.
Completamente bianchi, lunghi e liberi fino al fondoschiena.
Ai lati del viso due lunghe trecce anch'esse di un bianco puro  le scendevano lungo il corpo bagnato di acqua salata.
Indossava una tuta da surf celeste che ne metteva in risalto le forme.

-Ciao!- salutó piantando la tavola della sabbia.
-Ho visto le tue acrobazie! Sorprendenti!- esclamó la ragazza.
Una volta più vicina notai che i suoi occhi erano color ghiaccio.
Jimmy continuava a fissarla.
-Le mie?! Ti sei vista surfare, em... scusa il tuo nome?- rispose Troy.

Jimmy si alzó e venne dietro le mie spalle sussurrandomi all'orecchio.
-Megan, é lei. É l'erede di Glafira!-
-Il mio nome é Lydia!- disse sfoggiando splendente.

-Come fai a sapere che é proprio lei?!- gli sussurrai.
-Ma basta guardarla! È un mio presentimento! Fidati!-

-Oh che bel ciondolo!- esclamó Lydia indicando la Pietra del Destino.

-Grazie...- dissi presa alla sprovvista.

-Di niente, dopotutto quel colore dona agli Angeli della Morte!-
A quelle parole mi irrigidí come una statua di ghiaccio.
"L'ha detto sul serio?!"
-Allora sei proprio tu!- esclamai stringendo la collana.

-L'erede di Glafira!- confermó Roland.

-Perché tanto stupore, ve l'avevo detto io!- brontolava Jimmy.
-Jimmy! Sono contenta di vederti in sano e salvo. Allora i miei venti artici hanno fatto il loro dovere!-
-Emm... sí grazie, sono stati... ottimi direi!-

-Lydia, abbiamo fatto un lungo viaggio per trovarti. Dovremmo farti delle domande. Tanto per cominciare, perché far evadere Jimmy dagli Inferi? Voglio dire, perché se nemmeno lo conosci?- le chiesi.
Lydia si avvicinò a me e accarezzó la Gemma.

-Per questa!-

Io mi ritrassi subito.

-Tranquilla, non voglio rubartela.
Volendo non potrei nemmeno utilizzarla-
-Sai anch'io ne ho una simile...-
Detto questo alzó le maniche della sua tuta super aderente e mostrò un braccialetto d'argento con incastonata una gemma, identica per dimensioni e taglio, alla mia. L'unica particolarità era che la mia Gemma era di un rosso intenso, mentre quella di Lydia era di un blu profondo e malinconico, come il mare in inverno.

-Avete lasciato aperto il portale per troppo tempo e questo ha provocato squarci nello spartiacque tra il nostro mondo e quello dei morti, quello di tuo padre!- inizió a spiegare Lydia con aria preoccupata.
-Ecco come ho fatto a trasportare indietro Jimmy con tale facilità!
Ho seguito e ammirato le gesta dei Vigilanti per molto tempo.
Potevo rendermi utile, e l'ho fatto.
Consideratelo come un mio regalo!-

-Regalo! Adesso non esageriamo!- esclamó James prendendolo in giro.
Il licantropo ringhió a quell'offesa, ma James stava solo scherzando in fondo.

-Comunque sia, mio caro James, un licantropo del rango di Jimmy vi farà sicuramente comodo per la vostra missione!-
Jimmy incrociò le braccia e guardò James con aria soddisfatta.
-Ma aspetta! La nostra missione era trovare te, a che cosa ti riferivi?- chiese Hanna a Lydia.
-Come dicevo, il velo si é squarciato, e non me ne saró di certo accorta solo io. Altri avranno varcato la soglia tra i due mondi!-
"Oh cielo..."
-Dovete ricostituire il velo!-
-Come facciamo a fare una cosa del genere?- le domandai incredula.
Sinceramente non pensavo che una cosa del genere potesse essere possibile.
-Semplice! Dovete raccogliere le cinque Pietre della Corona di Cassiopea!-
- Cinque Pietre?!- domandai stupefatta.
-Sí, una é la tua, la Pietra del Destino.
La seconda é la mia, la Pietra dei Desideri.
Perché... pensavi di essere l'unica?-

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora