CAPITOLO 13

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Ognuno uscí dal proprio tunnel e si ritrovarono tutti insieme.
-Cosa?!- esclamó James
-Tutto questo non è servito a niente?!- continuó.
-Morgana?- domandò Troy credendo di averla intravista alle spalle del giovane vampiro.
Morgana si fece vedere e tutti rimasero di stucco pensando al peggio: il portale si era chiuso intrappolandoli come topi in quel luogo orrendo.
-Allora?! Il portale si é chiuso?
Cosa é successo?!- chiese impaziente Roland.
-No, no state tranquilli, le mie allieve riusciranno a mantenerlo aperto anche senza di me.
Sono diventate forti ormai-
-Stare tranquilli?!- gridò Troy.
-Che ci fai qui?! Dovevi rimanere al sicuro, come avevamo stabilito!- continuó ed improvvisamente fu come se si rese davvero conto che lei era davvero lì in carne ed ossa e corse a stringerla a se.
Ripensò ai momenti passati nel suo tunnel, alla paura provata nel vederla essere uccisa da James e Roland, al punto che vederla accanto al vampiro gli dava preoccupazione.
Ripercorse quegli istanti in cui il sangue gli schizzó sul viso e agli occhi da diavolo dei due.
Distolse quel pensiero:
"Sono miei amici. Era solo un incubo"

-Morgana, cosa sei venuta a fare qui?- chiese Roland.
-Qualcuno aveva bisogno di sapere alcune cose sul suo passato- disse riferendosi a James.
Roland guardó il figlio che con uno sguardo dimostrò di sapere tutta la verità.

-Te l'avrei detto- disse Roland.
-Quando?- rispose James.
A quella domanda per un istante non seppe cosa dire. Sapeva che avrebbe dovuto confessargli tutto, ma semplicemente non voleva.
La vita dei membri della sua famiglia era già stata troppo stravolta, e rivelare quel segreto avrebbe soltanto ingigantito la situazione.
-Quando... quando tutto si sarebbe calmato e tutto sarebbe finito-
-Calmato?!- disse indignato.
-Finito?!- continuó.
James lo scherní con una sbuffata.
-Smettetela!- disse infine con un filo di voce -Smettetela tutti di prendermi in giro in questo modo-
Troppe scuse, troppe bugie, troppi segreti.
James non ce la faceva più.
-Dovremmo andare- disse Hanna mentre posava la sua mano sulla spalla del vampiro: gesto che per la seconda volta lo fece sentire, non proprio come una schifezza, ecco.

In quel momento un eco di passi invase l'enorme sala in cui si trovavano.
I Vigilanti sfoderarono le armi e Morgana era pronta a pronunciare qualche maleficio.
Ogni passo era più vicino dell'altro.
Un'enorme ombra comparve sul muro della sala accompagnati da quegli inquietanti suoni che si ripetevano ritmicamente come i ticchettii prodotti da un metronomo gigante.
La tensione era così densa da poterla tagliare.
L'ombra disegnata sulla parete cominciò a rimpicciolirsi ancora e ancora e da essa spuntó una bambina.

I Vigilanti si guardarono per dire
"Una bambina?" tutti tranne Hanna che pareva aver visto un fantasma per l'espressione scioccata sul suo viso.
Tutti abbassarono armi e poteri e si avvicinarono alla bambina.
-Hey ciao- la chiamò James con un sorriso dolce sulla faccia.
La bambina sembrava essere arrossita alle attenzioni del ragazzo: il suo visetto tondo aveva le guance arrossate e nascondeva un sorrisetto imbarazzato.
-Come ti chiami?-
Con le mani dietro la schiena si dondolava come se fosse una di quelle bambine che cantano nello zecchino d'oro ma ignoró la domanda di James.
-Io vi conosco!- esclamó ridendo e indicandoli.
La bambinetta aveva un aria davvero tenera.
Aveva dei codini biondi corti e sparati ai lati della testa, legati con dei codini e dei campanellini colorati. Indossava inoltre un vestitino rosa a scacchi, delle calze bianche con del pizzo svolazzante e delle scarpette da bambolina nere.
-Tu sei James!- disse arrossendo.
-Sí- rispose il vampiro fermo ma poi si chiese come facesse a saperlo.
-Anche io ho dei denti belli come i tuoi guarda, guarda! Me ne è spuntato un'altro!- disse soddisfatta mostrandogli i nuovi dentini spuntati.
-Tu invece sei il suo papà!- continuó rivolgendosi a Roland più tenera che mai.
-E tu che sai usare arco e frecce, ti chiami Troy! Non é vero?- chiese sorridendo.
-Sí- confermó stranito.
La piccola si affacciò e intravide Hanna nascosta dietro quella montagna umana che era Troy.
Quando la cacciatrice incontrò il suo viso pacioccone, Hanna gettò un urletto stridulo e si rinascose dietro Troy.
L'arciere cercava di scollarsi la compagna di dosso ma lei era praticamente appiccicata alla sua schiena.
-Hanna!- urlava Troy -Piantala!- continuava muovendosi di scattó per staccarsi da lei.
La bambina era ora ai piedi dalla Vigilante che gettò dinuovo un urlo isterico.
Si muoveva usando Troy come scudo umano ma la bambina era sempre addosso a lei come fosse la sua ombra.
-Hanna... Hai paura dei bambini?- chiese James.
-No!- si affrettó a dire lei.
-Non direi!- continuava mentre la bambina giocava con lei ad acchiapparella senza tenere conto delle assurde fobie di Hanna.
Hanna era una cacciatrice, una Vigilante e una macchina da guerra perfetta, ben oliata e pronta all'uso ma... aveva una insana, tremenda, paralizzante, oscena, stupida paura dei bambini.
Anche se odiava ammetterlo.
-Stai negando l'evidenza- rispose James osservando Hanna tentare di scalare i bicipiti di Troy per stare il più lontano possibile dalla piccola che intanto rideva e continuava a dire
"Ti prendo! Ti prendo!"

-Tenetemela lontana!- esclamó infine.
James stufo decise di prendere in braccio la bambina per dimostrarle che non era decisamente una cosa pericolosa.
-No!- esclamó Morgana strattonando la bambina per terra.
-Hey ma cosa ti passa per la testa!?- le urlò il vampiro.
La bambina non mostrava il viso ma piangeva.
-Tutto bene?- le chiese James cercando di accarezzarle la testa.
Ma la bambina si voltó di scatto mostrando due occhi rossi e subito cominció ad urlare.
-Cerbero!-
In men che non si dica un'enorme bestia scaraventó il vampiro dall'altra parte della sala e si mise di guardia della bambina.

-No, i 126 denti no- sospiró Troy impugnando il suo arco.

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora