CAPITOLO 17

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I vestiti di James erano sporchi di sangue come le sue mani e il suo viso.
Sembrava un'animale feroce che sbrana la sua preda.
Non c'era amore, solo voracità, pazzia e brama di sangue.
James era inebriato da quel sangue che sembrava rimetterlo al mondo.
Ogni goccia lo rendeva più forte ma indeboliva Megan.
Mancava davvero poco e Megan avrebbe incontrato la sua fine.
Ma all'improvviso, alle spalle dei due, la barriera di energia si infranse in milioni di pezzi.
I Vigilanti avevano spezzato arteficio di Lucifero convogliando i loro poteri: Morgana con la sua magia, Roland con la sua forza, Hanna con le sue armi, e Troy con le sue freccie.
Roland si precipitò sul figlio e lo staccó da Megan che prima di toccare terra venne afferrata da Troy.
-Cosa pensavi di fare?!- urló Roland in faccia al figlio che smise di dimenarsi e tornò in se respirando profondamente.
Ritrasse i canini e ogni istinto omicida.
-Ok, sto bene ora- annunciò.
-Tu, ma guarda cosa hai fatto a Megan!- esordí Hanna.
James guardó Megan, svenuta e coperta di sangue tra le braccia di Troy.
Si guardò anche lui sporco del sangue di lei e si fece ribrezzo.
"Perdonami" pensó.
-Ci penso io!- disse Morgana.
La strega pronunciò un incantesimo di guarigione e pian piano la profonda ferita di Megan si richiuse.
Il silenzio fu rotto da un colpo di tosse del Re.
-Mi state davvero ignorando?- disse Lucifero appollaiato sul suo trono.
-Come hai fatto a ridurli così?
Questi sono i poteri di Iron!- sbraitó al demonio Roland.
-Iron?! Quel pivellino?!- sbuffó Lucifero.
-Ha accennato al fatto di volermi surclassare...
Moccioso... come se io non sapessi quello che voleva fare sin dall'inizio!
Era davvero un folle se pensava davvero di potermi anche soltanto fare il solletico!- disse e  accennando un sogghigno continuó
-Ma una cosa bisogna riconoscergliela, aveva degli ottimi poteri!-
-Aveva?- domandò Hanna.
-Mi sono preso ciò che volevo e poi... l'ho schiacciato come un moscerino!-

"Ha eliminato addirittura Iron!" pensò Hanna.

-Già, il controllo di mente e anima altrui non é niente male! Sapevo che mi sarebbe tornato utile, specialmente con quella sciocca di Azrael!- continuó Lucifero.
-Il suo livello di insubordinazione aveva raggiunto livelli inaccettabili! Fin'ora non me ne sono dovuto preoccupare, c'era Iron ad occuparsene-
Lucifero si rese conto di aver toccato un tasto dolente per il suo nuovo giocattolino James.
-Oh... ma tu già lo sai, vero James?-
Il vampiro rivolse al demonio uno sguardo mostruoso.
Ma tra risate Lucifero continuó dicendo
-Sí. Si é divertito-
-Ma non ti frustra il non poterti vendicare?-
-É morto! Questo mi basta!- esclamó James.
-Sí ma non sei stato tu a vendicare Azrael!-
-La vendetta é sopravvalutata infondo- disse James con un groppo in gola.
-Ti sbagli. É di gran lunga sottovalutata. Te lo dice uno che di vendetta se ne intende-

Il nodo alla gola si raddoppio diventando una palla da bowling.

In quel momento Troy azzardò il tiro di una freccia approfittando della situazione.
Fu veloce come un fulmine ma la freccia fu fermata da Lucifero giusto in tempo, a un palmo dal suo naso.
Il Re degli Inferi sembrò ruotare con gli occhi la freccia nella direzione dell'arciere.
E con altrettanta maestria la freccia sfrecció verso Troy.
In meno di un battito di ciglia la freccia si conficcó nel ventre di Troy.
L'arciere urló e strinse le mani intorno alla sua freccia dorata, ora conficcata in profondità del suo stomaco.
La freccia aveva bucato la sua bella tuta di pelle e l'aveva imbrattata del suo sangue.
Accadde tutto così velocemente che i Vigilanti quasi non se ne accorsero.
-Troy!- urló Morgana.
La strega si accostò al suo amore e tentó l'incantesimo di guarigione usato prima con Megan.
-PERCHÉ NON FUNZIONA?- chiese esasperata Hanna.
-NON LO SO!- rispose altrettanto disperata Morgana.
-Sarà la freccia, non é una freccia normale, é una freccia antidemone ma quando colpisce non svanisce finche non uccide- spiegò Troy ora disteso per terra.
Una lacrima rigó il suo viso quando aggiunse in un sussurro
-Indifferentemente da chi colpisce-

-Dobbiamo estrarre la freccia!- esclamó Morgana.
-Lascia faccio io!- rispose Roland.
-Ti farà male- chiarì il vampiro e poi iniziò a tirare fuori la freccia.
Ma questa sembrava non volersi muovere di un millimetro mentre Troy urlava dal dolore.
-Fermo!- urló Hanna.
-Morgana- chiamò Troy.
La Regina si avvicinò all'arciere morente.
-Mi dispiace di non essere riuscito a liberare Megan ma... mi dispiace di più non averti vissuta a fondo.
Avrei dovuto lasciar stare tutto e stare con te-
-Ma cosa dici?- singhiozzò la strega piangendo.

Lucifero era più allegro che mai.
-La Regina della Magia innamorata di un misero arciere! Che spreco, che disonore per la tua razza!- gridò deridendola.
Morgana si alzó furiosa.
I suoi occhi divennero completamente bianchi e intorno a lei l'aria cominció a vibrare e a prendere quella sua tipica colorazione violacea: la sua aura era spaventosamente imponente, James e Roland lo avvertivano.
Lucifero non si scompose però.
Morgana si sollevò da terra e inizió a fluttuare a mezz'aria con le mani lungo i fianchi mentre il suo mantello ondulava e si muoveva alle sue spalle.
-Sporco demonio!- urló.
-Con quale coraggio parli così della Regina della Magia! Io sono Morgana!-
La stanza inizió a vibrare sotto il suono delle sue parole.

-Prendi questo!- urló la strega lanciando contro il Re una sfera i energia magica ma improvvisamente Lucifero la scansò con un colpo rapido e violento della mano.
Fu come se gli desse un forte schiaffo.
L'onda magica si riversó contro una parete del castello che esplose in una luce accecante.
"Se continua così farà crollare tutto!" pensò James.

Il vampiro tra la luce magica generata dall'esplosione pensò a quanto ognuno di loro avesse perso qualcosa o qualcuno di importante in quel viaggio.
Ed ora anche Morgana stava per perdere Troy.

Quando riuscì di nuovo a vedere qualcosa il suo sguardo si posò su qualcosa che avrebbe potuto fare la differenza: la Pietra del Destino.
Questa penzolava dal collo di Lucifero come un trofeo.
"Alla fime se l'é ripresa il farabutto!" pensó.

-Ora basta mi hai stancato.- annunciò il Re che si alzó piano dal trono per rispondere all'offesa, quando a James venne un'insana idea in mente.
Sarebbe stato un suicidio ma era una cosa che andava fatta, perché in tutto questo dolore, Lucifero era stato l'unico a trarre benefici.

-Lucifero aspetta!- esclamó il vampiro attirando di nuovo l'attenzione su di se e fermando lo prima che facesse a pezzettini tutti.
-A te piacciono i giochi giusto? Allora te ne propongo uno!-
-Sentiamo!- esclamó il demonio.
-Prendi me, ti vendo la mia anima!
Ma in cambio lascia andare i miei amici, e Megan-

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora