CAPITOLO 33

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Troy

"Brillante idea saltare da un auto in corsa James!"
Avevamo viaggiato tutta la notte, non potevamo fermarci e speravamo solo che i due ci avrebbero ritrovato.
Separarci non era la scelta migliore, per niente!
"Ora che ci penso, é diventato il mio motto: separiamoci e muoriamo!"
Oramai avevamo superato da molto il confine ed eravamo arrivati a Rapid City.
Ora non restava che trovare il prossimo possessore della Pietra.
-Allora, da dove cominciamo?- chiesi.
In realtà non sapevo a chi domandare di preciso, il leader era Megan ma in sua assenza, chi avrebbe preso il comando?

-Scoviamo la prossima Pietra- annunciò Roland.
"Okay, Roland ha deciso che sarà lui a guidare la squadra finché Megan non  tornerà"
-Questa volta però, evitiamo di staccare la testa a qualcuno- aggiunse.
"Peccato che James non sia qui ad ascoltare le perle di saggezza del padre!" pensai.
Roland mi rivolse un'occhiataccia.
-Mi hai letto nel pensiero vero?- gli chiesi convinto di una risposta positiva.
-Ma che gli prende?! Ha mandato all'aria l'operazione!- sboccai esasperato.
-Non lo so. Ma abbiamo la Pietra dei Soli, perciò l'operazione non é andata in fumo- rispose in tono autoritario.
-Sí, ma abbiamo ucciso un ragazzo! Era uno stronzo, é vero!
Ma non per questo dovevamo ammazzarlo!
Perché nessuno si accorge della gravità della cosa?!-
-Chi dice che non ce ne siamo accorti?!- rispose sempre calmo Roland.
-Beh, non lo so, ma sembra che evitiate il discorso.
I Vigilanti non uccidono con una tale facilità, mi sembra che per una missione ne stiamo mettendo in ombra un'altra, più importante: proteggere, anche persone odiose come Zayn!-

-Basta Troy, ora non c'è tempo. Parleremo dei problemi morali più tardi, dobbiamo trovare la prossima Pietra!- disse Eric prendendo parola.

-Proprio tu parli!
Tu sei quello che si é alleato con Iron per distruggerci!- gli rispose Jimmy.
-Ma che problema hai tu?! Vuoi combattere?!- urló Eric al licantropo.
-Fatti sotto!- rispose.

Jimmy era alto quasi la metà di Eric e pesava molto meno di lui, inoltre Eric aveva dalla sua parte una massa muscolare non indifferente mentre Jimmy era stato sempre un mingherlino.
Tuttavia qualcosa dopo il giorno prima, mi diceva che in un vero scontro, sarebbe uscito vincitore il piccolo Jimmy.
Non era poi così docile e mansueto quel lupo.

Non volevo assistere ad un'altro capriccio. Stavo per lanciar loro contro un paio di freccie ma Roland mi precedette sbattendoli testa con testa.
-AIH!- urlarono strofinandosi le fronti.
-Il prossimo che osa disturbare la missione, si becca qualcosa di molto peggio che una testata!- sbottó.
"Un avviso o una minaccia?
Se viene da Roland, sicuramente una minaccia!"
I due si lanciarono occhiatacce torve e si allontanarono l'uno dall'altro il più possibile.

-Okay, da dove iniziamo?- chiese Hanna a Roland.
-La mappa ha indicato Rapid City, che, fortunatamente, é una delle capitali più piccole. Iniziamo a fare un giro di ricognizione e vediamo che succede- propose Roland.
In assenza di alternative, poteva andare bene come piano.

                            ***

-Sono armai ore che camminiamo senza meta Roland!- ululó Jimmy.
-Porta pazienza ragazzo e apri gli occhi! Non vorrei che incontrassimo un altro svalvolato come Zayn o peggio!- rispose.

Jimmy non aveva poi tutti i torti: le strade erano umide, perché aveva piovuto tutto il giorno prima; nelle pozzanghere galleggiavano leggere come fogli di carta, le ultime foglie cadute; l'aria era decisamente più fredda di quella che c'era in Colorado e le nuvole erano decisamente più dense e grigie.
In pratica una tipica giornata invernale.
E anche se l'inverno non era certo la mia stagione preferita -anzi odiavo tutte le cose fredde e umidicce- non mi fermai e seguì la squadra per tutta Rapid City a cercare un'altra delle Pietre più potenti dell'universo.
"Che sappiamo di queste Pietre poi?"
Decisi di non farmi troppe domande, come al solito.
Mi andava in crash il cervello dopo un pó che pensavo insistentemente.
Mi piaceva di gran lunga di più infilzare mostri con le mie frecce!
Che, a proposito, erano in modalità invisibile sulla mia schiena, assieme all'arco e alla feretra.
"Sì, sono pieno di risorse io!"
Altrimenti, la polizia avrebbe tentato di arrestarmi di sicuro, con l'accusa di passeggiare spensierato per le strade di Rapid City con un'arma sulla schiena.
In realtà era molto peggio:  passeggiavo (non molto spensierato) per le strade di Rapid City con un'arma invisibile sulla schiena, accompagnato da un paio di vampiri, una micidiale cacciatrice e un Principe dei licantropi, oltre a due angeli della Morte che sarebbero arrivati da lì a poco, per ricercare delle antiche Pietre lasciate sulla Terra da Angeli Ribelli per richiudere il velo tra il nostro mondo e il mondo dei morti, prima che questi ultimi invadano il mondo mortale.

"Wow, non mi é esploso il cervello!"

Mentre ero assorto nei miei complicati ragionamenti -per una volta- i miei compagni si erano fermati davanti un grande edificio e
Hanna stava consultando la mappa.
Mi affrettai a raggiungerli.

Una piccola lucina verde aveva iniziato a brillare sulla vecchia pergamena nel momento in cui erano passati da lí.
Sulla facciata della struttura c'era un'enorme insegna che diceva:
Rapid City Public School
-Ma é una scuola elementare!- esclamai.
-Come fai a saperlo? Sull'insegna non dice che tipo di scuola é, dice solo pubblica!- contrabbatté Hanna fissando prima linsegna poi la mappa.
-Arciere, ricordi? Vista super sviluppata!- risposi.
-Guarda- aggiunsi indicando l'unica finestra aperta della scuola, ma che si trovava più o meno al decimo piano.
-Una bambina ha appena aperto una brioche!- le dissi.
Hanna rimase immobile per un attimo.
-Che c'è?- le chiesi.
-Niente, andiamo!-
-Non aspettiamo James e Megan?- domandó Jimmy.
-Ho la netta sensazione che non abbiamo molto tempo, troviamo la Pietra- rispose Roland.
-Fermi! Dove pensate di andare? Credete davvero che lasceranno entrare cinque energumeni in una scuola cosí, senza riflettere?!- sboccai.
Hanna si fece un paio di calcoli e capí di essere stata inserita tra gli "energumeni".
-Hey!- esclamò.
-Senza offesa-

-Troy ha ragione, dovrà andare uno di noi... Vado io!- annunció Roland.
-No, no fermo! Tu fai paura persino a me, figuriamoci a degli inservienti!-
Roland fece una strana faccia, a metà tra "ti prendo a pugni per avermi insultato" e "ti abbraccio per avermi detto che incuto timore".
-Vado io, sarà la cosa migliore. Inoltre la mia arma é invisibile, non spaventeró nessuno!- continuai.
Il gruppo annuí in segno di approvazione ed entrai nella scuola elementare di Rapid City.

                         *******

Fingermi un papà aveva funzionato per entrare lí dentro.
Incontrai un paio di anziani bidelli, non potevano essere loro: fisico da combattenti = sottozero.
Un burbero segretario mi guardava con occhio diffidente.
"Potrebbe essere lui?" mi chiesi.
Quando provai a sostenere il suo sguardo peró lo abbassó subito.
"Zero spina dorsale!" pensai.
"No, non é lui"
Andai avanti seguendo diverse rampe di scale.
Dagli oblò sulle porte potevo vedere i bambini in divisa verde e nera scrivere e leggere storie ad alta voce.
Gli sarebbe piaciuta la storia dei Vigilanti!
"O li avrebbe fatti morire dalla paura!" mi dissi riflettendoci su.

Esploravo i corridoi della scuola e affacciandomi con lo sguardo nel cortile, dove circa una ventina di alunni facevano flessioni e torsioni.
Un tizio grosso e muscoloso gli urlava contro ordini ad un tono così alto da non aver bisogno di un megafono.
"Mi piace quel tipo!" pensai.
"Una buona dose di disciplina fa sempre bene in giovane età!"

Continuai il mio viaggio per le corsie della scuola, quando vidi un bambino uscire a capo basso da una delle classi.

Il bambino poteva avere quanto?
Dieci anni?

Non era molto alto ma era anche esile.
Aveva una carnagione rosata, occhietti verdi vispi e profondi, accompagnati da una chioma nera scompigliata da teppista.
Dietro di sé lasciava la scia della voce di un'anziana prof che urlava a squarciagola.
-Dal preside! E rifletti su quello che hai fatto!-
Il bambino gli fece il pappagallo accompagnando il tutto da qualche smorfia.
Chiuse la porta e quando si voltó ci ritrovammo faccia a faccia.
Il bambino sussultó.

-Ti ho spaventato?- gli chiesi.

Cercai di eliminare la voce da Vigilante per sostituirla con una piú normale.
-Io non ho mai paura!- esclamò il bambino ricomponendosi, stirando con le mani la giacca verde.

-Certo ragazzino! Cosa hai fatto per finire dal preside?- gli chiesi, sempre in tono "amichevole".

-Oh, niente di che...- disse lui.

Guardai oltre l'oblò di vetro per vedere ció che accadeva nella sua classe.
-Perché lí dentro c'è un esercito di aereoplanini di carta che assedia la cattedra della tua insegnante?-
-Non saprei!- disse facendo spallucce.
Lo guardai come per dirgli
"A chi vuoi darla a bere?!"

-Senti, come ha detto prima quella strega devo andare dal preside.
Ci vediamo bello!- disse e mi salutó con un gesto della mano.

In quel momento mi accorsi che portava un anello con una Pietra verde, ma molto più lucente di un semplice smeraldo.
"Non ci credo! La Pietra!"

-Bell'anello!- gli dissi.

Il bambino si bloccó un istante, poi si mise le mani in tasca e ricominció a camminare verso la presidenza.

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora