CAPITOLO 34

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Troy

"Prendere una Pietra a un bambino.
Dovrebbe essere facile.
Ma allora perché ho una brutta sensazione?"

Lo seguí di nascosto in presidenza.
Quel ragazzetto doveva essere stato convocato già molte altre volte, perché il grassoccio uomo in giacca e cravatta seduto dietro la scrivania non sembrava esserne sorpreso.
Continuava a rimproverarlo impegnandosi così tanto da essere diventato rosso come un pomodoro per la rabbia.
Il bambino continuava a guardarlo fisso, senza dire una parola e senza alcuna espressione in viso.
Sembrava un'automa in standby.
Probabilmente era soltanto un ragazzino stanco di sentirsi sbraitare addosso.
Comunque intuí che per lui quella era routine.

Una volta che il preside si calmó e riprese il suo colore naturale in viso, il bambino uscì dal suo ufficio indifferente.

Quando richiuse la porta alle sue spalle abbassó la testa e ruotó il suo anello - d'argento probabilmente- con la Pietra incastonata sopra, con fare pensieroso.

-Non ti piace questa scuola eh?- gli dissi.
Il bambino distolse lo sguardo dal suo gioiello e lo rimise in tasca.
-Ancora tu?!- sboccó indignato.
-Mi stai seguendo?- continuò.
-Piú o meno sì...- risposi.
-Secondo te, dopo che mi hai consapevolmente detto che sei qui per me, io dovrei rimanere qui e non darmela a gambe levate?-
-No no, tu puoi fare quello che vuoi... emh...-
-Non ti diró il mio nome, già in troppi lo vogliono sapere!- esclamó.
"Cosa?!" pensai.
-Di che parli ragazzino?!-
-Sei qui anche tu per il mio anello!- rispose arrabbiato.
Le luci al neon sopra di noi iniziarono a sfarfallare e tutti gli oggetti intorno a noi cominciarono a tremolare.
-Hey! Vuoi dire che altri sono venuti a cercarti?!- sboccai.
-É inutile che fai il finto tonto, tanto farai la stessa fine!
E non sarà piacevole!- esclamó il ragazzino e in quel momento il suo anello irradió il corridoio con la sua luce verde.

*****

Fu come essere investiti da un raggio di energia nucleare: sentivo la pelle bruciare come se fosse stata immersa nell'acido, la testa la sentivo come piena di sabbia, le gambe si irrigidirono mentre le braccia si fecero molli.
Fui cosí intontito dalla potenza di quella Pietra che dimenticai di avere un arco dalla mia parte.
Ancora prima che potessi afferrarlo il bambino toccó a palmi aperti il pavimento che si mosse come un tappeto e mi scaraventó sulla porta antincendio.
Nell'impatto schiacciai uno dei pulsanti d'emergenza in caso di incendio, una sirena stridula cominciò ad urlare e in automatico un'ondata di bambini si riversó fuori dalle classi seguiti dai loro insegnanti.
Nella confusione persi di vista quel teppista , ma probabilmente fu un bene, perché non credo potesse vedermi a sua volta.
"Se non mi vede non può attaccarmi!" pensai.
All'improvviso vidi una scopa voltarmi dritta in faccia, ma mi abbassai in tempo.
Quando pensavo di aver schivato il colpo, la scopa -strano ma vero!- cambió direzione tornando indietro e colpendomi alle spalle.
"Ma che cosa?!"
Quella cosa sembrava aver deciso da sola di virare.
-Ma dove sei?- sussurrai.
Il bambino ricomparve: nella confusione si era nascosto nel condotto di ventilazione.
Ora era dinuovo di fronte a me anche se ad alcuni metri di distanza.
-Ne hai abbastanza?!- sboccó il piccoletto.
-Senti! Non so chi hai incontrato prima di me, ma io non voglio farti del male!-
-Dite tutti cosí!- urló e le porte dell'intero corridoio cominciarono a sbattere forte.
-No! Se solo tu ti fermarsti...- provai a spiegare ma mi bloccò subito.
-Mi uccideresti!- sboccó urlando.

In quel momento il bambino mi lanció contro una sedia, ma anche questa volta riuscí ad evitarla rotolando sul terreno.
Sapevo che in qualche modo il segno sarebbe andato affondo così, in uno scatto di adrenalina, riuscí a portarmi alle spalle di quel ragazzino.
Lo afferrai per i polsi chiudendoli a mó di manetta.
-Lasciami!- urló.
-Se prometti di stare calmo!- gli dissi.
-Io non ti prometto niente!- rispose scalciando.
-Perfavore...- sussurrai.
Il bambino allora sembró rallentare il battito: la luce della Pietra si spense e io lo lasciai libero.

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora