CAPITOLO 46

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Megan

Avrei preferito tornare all'inferno, che questo.
Sarebbe stato meno doloroso.
E James non sarebbe disteso sul ghiaccio in fin di vita.
"Come ha potuto Hanna fare una cosa del genere?!"
Ero arrabbiata al punto che iniziai a surriscaldarmi fino a che, sotto i miei piedi, il ghiaccio iniziò a fumare.
Poi i miei occhi caddero su di lei.
Anche Hanna era spaventata, arrabbiata e a pezzi.
Sperava, anzí pregava affinché Clark riuscisse a salvare James, il suo migliore amico, oltre che mio ragazzo.
In quel momento Clark cadde in terra proprio davanti a James, e la nebbia verde si dissolse.
-Clark, stai bene?!- urló Troy precipitandosi su di lui.
Clark non rispondeva e rimase in stato di incoscienza.
"No, no, no! Non va bene!" pensai.
-Che é successo?! James non si sveglia!- sbraitai.
-Megan! É stremato!- rispose Troy rimproverandomi.
-Mi dispiace- sussurrai scusandomi.
Il colore del cielo divenne di un viola scuro striato di rosso.
Il velo si squarciava sempre di più: se avessi esistato ancora non ci sarebbe più stato niente da salvare.
-Megan devi chiudere il velo! Adesso!- strilló Lydia.
Io annuí prendendo tutte le Pietre che avevo con me.
-No!- disse Hanna.
-Non puoi! Se lo fai, mi porterai via Jimmy! Non pensi ad Eric?!
E che ne sarà di me?!- continuò piangendo.
Pochissime volte avevo visto Hanna piangere, ed era sempre stato per qualcuno che le veniva portato via.
Potevo davvero farle questo un'altra volta? Io al suo posto mi sarei comportata allo stesso modo, e avrei fatto di tutto per far sí che James non mi venisse sottratto.
-Megan devi scegliere ora...
O la nostra amicizia o la missione!- urló lei stravolta in viso.
-Megan non stare ad ascoltarla! Salva il mondo!- rispose Jimmy.
-Megan fallo! Chiudi il Velo!- urlarono Eric e Roland all'unisono.
-Io ti voglio bene Hanna! Sei la mia migliore amica! Darei la vita per farti essere felice!- dissi piangendo.
Hanna sorrise, ma non lo avrebbe fatto ancora per molto.
-Ma non posso lasciare che l'intero mondo venga distrutto!- conclusi stravolgendo la Cacciatrice.
-Tieni!- esclamó Jimmy lanciandomi l'anello di Clark.
Lo afferrai al volo, presi la Pietra del Respiro e la riuní alle altre Pietre.
Una luce accecante si sprigionò dagli oggetti magici, costringendo i Vigilanti a distogliere lo sguardo.
Ma io potevo vedere tutto: tutte e cinque le Pietre, compresa la mia, si allinearono nell'aria.
Dietro ognuna di esse apparve una figura, dotata di ali ed estremamente bella.
Uno degli Angeli alzó la testa e mi guardó, sorrise e annuí.
-Aspetta! Tu, tu sei...-
-Azrael!- annunciò lui.
-Hai fatto ció che é giusto, ragazza mia- disse.
Aveva davvero un viso celestiale, quasi troppo bello da guardare.
-Ma ho tradito la fiducia della mia migliore amica! Sto per uccidere il suo ragazzo ed Eric!- ribattei io.
-Non sei stata tu ad uccidere i due ragazzi la prima volta. Le leggi possono essere dolorose, ma le cose devono tornare al loro corso naturale.
In fondo al suo cuore la tua amica lo sa. Il tuo compito ora é starle vicino-
Le figure iniziarono a sfarfallare e a svanire.
-Non puoi andartene adesso!
Dovró sacrificarmi io per chiudere il Velo?!- urlai.
-Forse troppo sangue é stato già versato, non credi?- rispose.
Poi i primi Vigilanti svanireno e le Pietre si fusero in una corona d'argento.
La afferrai e me la misi in testa.
Non sapevo cosa sarebbe accaduto da lí a poco, ma Azreal aveva ragione: già troppo sangue era stato versato.
La luce si era attenuata fino a sparire.
-La Corona di Cassiopea!- esclamó Roland.
-Va!- mi incoraggió Eric.
"Ci rincontreremo un giorno!" gli promisi.
Sapevo che stava leggendomi nella mente, lui e suo fratello stranamente amavano esplorare il mio cervello.
Eric annuí.
Ed io fui pronta a librarmi in cielo spinta dalle mie possenti ali.

Avrei voluto piú tempo.
Piú tempo per salutarli, per abbracciarli, per chiedere perdono alla mia migliore amica che mi odierà per sempre, per dire a Roland che gli ero grata di tutto quello che aveva fatto per me, e soprattutto per sposare James come gli avevo promesso.
Ma noi, avevamo la strana abitudine di autodistruggerci.
Avrei voluto fare tutto questo ma ero pronta.
Era arrivato il momento di scrivere la parola fine su questo circolo di devastazione e dolore.
Se il Velo era il mio sangue che voleva lo avrebbe avuto.
Feci un respiro profondo e mi concentrai cercando la forza nascosta dentro di me, se mai ce ne fosse stata ancora.
Nel solo rumore dei fulmini che riempivano l'aria potevo sentire il potere delle singole Pietre scorrermi dentro: la domanda era...
Sarei riuscita a controllarle?
Avere il dominio di una solo di quelle era già un'impresa impossibile, come potevo io da sola, riuscire a conciliare tutto quel potere?
Zayn aveva già perso la testa nel tentativo di governare il grande potere della Pietra dei Soli; come anche Lydia che aveva fatto scomparire sua madre, la Regina Glafira; infine il marinaio, che aveva chiesto alla Pietra della Fine di rivelargli come e quando sarebbe morto.
Tutti erano stati corrotti da quel potere, eppure erano stati scelti.
"Tutti tranne quel ragazzino..." pensai.
Aveva raccontato che quella Pietra fosse un regalo di sua madre.
Si teneva sempre stretto quell'anello, come se fosse la sua fonte vitale.
Allora capí.
Le Pietre non vogliono essere controllate ma essere considerate parte del proprio io.
Proprio come ha fatto Clark.
Solo allora si puó sperare di controllarle, proprio come un braccio o una gamba.
Non mi restava che tentare l'impossibile.
In un sospiro mi lasciai andare e straordinariamente il viaggio dei sensi inizió.
La Pietra dei Desideri, la Pietra di Lydia, mi riempí la mente di ricordi che non sono poi altro che i nostri sogni: rividi mia madre e mio padre nei pomeriggi primaverili e le corse del sabato mattina con mio fratello Jack. I ricordi sono qualcosa che la nostra mente protegge con bramosia.
Sono i nostri desideri, ció che vorremo avere, o nel mio caso che vorremmo riavere.
Tutto fu offuscato da un velo nostalgico che mi riempí gli occhi di lacrime.
Quegli stessi occhi che vennero investiti dal potere della Pietra dei Soli.
Si illuminarono come fari e vidi le cose che avevo sempre tenuto nascoste: le bugie, gli inganni, i duplici amori, il dolore, il peso della responsabilità, ma anche aspetti positivi come i progetti per il futuro, il modello del mio abito da sposa e il colore dei fiori che avrei voluto scegliere.
In me la Pietra del Respiro infuse la voglia di vivere e di godermi i miei sogni e le mie speranze: la sentivo scorrere calda nelle vene come fosse la linfa verde di una albero.
Era una sensazione dolcissima.
Forse è questa la risposta alla domanda, qual é il senso della vita?
Forse non ce l'ha proprio un senso.
Tocca a noi dargli significato.
Tocca a noi plasmarla con le nostre azioni e con le nostre scelte.
Allora sì che la difenderemo con le unghie e con i denti.
Allora sì che la vita avrà un senso e sarà cosí preziosa che la sola idea di perdere ció che hai costruito ti farà impazzire.
Ma la sensazione di calore e nostalgia fu presto spezzata dall'effetto della Pietra della Fine.
La morte.
Come facevo a conciliare la morte?!
Essa ti strappa via dal calore che é la vita e ti trascina in un barato freddo dove non ci sarà più nessuno a scaldarti.
Anche essendo un Angelo della Morte, non conoscevo questo stato.
Fino a quel momento.
Non ero morta, no.
La Pietra mi mostró come ci si sente: fu come diventare cieca, il mondo si oscuró, l'aria si fece fredda, e avvertivo il mio corpo con la stessa concretezza di una nuvola.
Dentro non senti altro che il vuoto.
Ma la cosa ben peggiore é che sai con cosa potresti riempirlo.
"Come si fa a patire questo per l'eternità?!" pensavo.
Poi il freddo fu sostituito da un leggero e tiepido venticciolo, quello di primavera.
Potevo odorare il profumo dei ciliegi nel cortile del mio liceo, misto a quello della carta nuova.
Potevo sentire la voce di Jack, le risate di mia madre in cucina e gli esulti di mio padre alla vittoria dei Lakers.
Intorno alle mie spalle sentivo le braccia di James stringermi e baciarmi il collo.
Sentivo i consigli paterni di Roland, la presenza delle dita di Hanna incrociate con le mie, e il resto dei miei amici sempre lí, ancora con me.
Capí allora che per quanto orrenda e terrificante la morte possa sembrare, nasconde un lato umano.
Il freddo e lo sperdimento passeranno, e allora sarà come sognare per sempre.

L'essenza dell'ultima Pietra, la Pietra del Destino, posseduta da Azrael, poi da Lucifero e poi da me, arrivó dritta al cuore, con la stessa ferocia della lama di una spada.
Il Destino.
Non c'era niente che la Pietra mi potesse comunicare.
"Questo... questo allora significa che..."
-Il mio Destino deve essere ancora scritto...- capí.
All'improvviso una voce roca e tuonante echeggió dallo squarcio davanti a me.
-COSA VAI BLATERANDO AZRAEL!
QUESTO É IL TUO POSTO! GLI INFERI! NON PUOI SFUGGIRE DA CHI SEI!- esclamó la voce di mio padre.
-Se permetti, scelgo io chi essere.
E scelgo di essere la Salvatrice!-
In quel momento una scarica di energia esplose da ogni cellula del mio corpo, colpendo senza pietà il Velo.
-NON FUNZIONERÀ!- urló Lucifero.
-SERVE DEL SANGUE PER RIUSCIRE NEL TUO INTENTO!-
-Un uccellino mi ha detto che già troppo sangue é stato versato!- risposi.
-CHE COSA?!- sbraitó il Re degli Inferi.
-Ringrazia il tuo idolo paparino!- esclamai e la Corona di Cassiopea risplendette di energia pura, sigillando per sempre lo squarcio tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora