CAPITOLO 47

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James

"AH! CHE DOLORE LANCINANTE AL COLLO!" pensai svegliandomi.
"COSA É SUCCESSO?!"
Tentai di alzarmi, ma non ci riuscí.
Un forte giramento di testa mi mise al tappeto.
Non avevo le forze neanche per muovere un mignolo.
Mi sentivo reinserito in un corpo con cui dovevo di nuovo prendere confidenza, come fossi stato rattoppato dal Dottor Frankenstein!
Quando la mente fu più lucida, realizzai di essere disteso sul ghiaccio.
La vista scorrette verso il mio corpo stesso: non ero più un essere mostruoso! Lucifero aveva abbandonato il mio corpo!
Quando peró incontrai l'enorme quantità di sangue sui miei vestiti la mia felicità venne strozzata.
"HO FATTO DEL MALE A QUALCUNO!" pensai allarmato.
I miei più profondi dubbi furono confermati dal corpo di Clark a pancia in giú a pochi metri da me.

-Non ditemi che sono stato io, vi prego!- dissi con voce assente.
Tutto ciò che riuscivo a guardare era quel bambino.
Non rilevavo nemmeno il suo battito!
-É SVEGLIO!- urló una voce femminile.
La voce era quella di Hanna, che corse nella mia direzione ma fu subito bloccata dall'onda d'urto di un'esplosione in cielo.

Non avevo intenzione di alzarmi e scappare.
Rimasi lí, disteso sul ghiaccio, a guardare il cielo brillare.
Gli occhi bruciavano un poco per la troppa luce e l'aria era densa di fumo grigio che sentivo avvolgere in una platina scura, i miei polmoni.
Era molto più forte di qualsiasi sigaro degli anni 40!
Quando la luce si spense di colpo una figura precipitó da lassú fino a schiantarsi proprio accanto a me.

Misi a fuoco la figura con gli occhi ancora un pó malfunzionanti, e realizzai che colei che era caduta dal cielo era Megan.
Aveva gli occhi chiusi ma respirava ancora.
La chiamai con la voce graffiata e lei mugoló come un fa un gatto  quando si sveglia in una giornata fredda.
Allungai la mano verso di lei, cercando la sua.
E anche lei lo fece.
Quando sentí le nostre mani venire in contatto, ero sollevato.
In quel momento il mondo sarebbe potuto cadere a pezzi, ma sarei stato comunque felice.
Perché avevo lei.
-C-ce l'abbiamo fatta!- balbettó fissando in alto.
Seguì il suo sguardo e vidi che non si ergeva instabile più nessun pericoloso squarcio interdimensionale.
Sorrisi, ma il sorriso si trasformó immediatamente in un bruttó colpo di tosse.
Megan mi strinse ancora più forte la mano e io buttai la testa di lato per ammirarla.
Aveva parecchi lividi, taglietti, ma manteneva sempre la sua bellezza.
-Dici, che rimarrà chiuso?- continuò.
-Hey...- le sussurrai.
-Guardaci! Siamo feriti, distrutti, ma siamo ancora qui. Forse c'è speranza!-
Lei sorrise e dimostró di crederci davvero in un futuro, con me e con la squadra.
-Dopotutto é l'ultima a morire, no?- dissi più ottimista che mai.
Saremo stati felici tutti insieme.

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Megan

Il ghiaccio mi bruciava la pelle e mi irrigidiva la schiena.
Il freddo mi era entrato nelle ossa, mi aveva gelato il sangue, e intorpidito il cervello e le gambe.
Le ali non le sentivo neanche, dopo la caduta erano dinuovo scomparse, e urlavano il diritto a una lunga pausa prima di essere richiamate.
L'unica cosa che il mio sistema nervoso percepiva ancora era il corpo di James affianco al mio.
Mancava poco alle lacrime: tenergli la mano, averlo li in carne ed ossa, senza qualcuno nella testa, era la vittoria più grande.
La felicità che provavo, era come un peso che mi schiacciava il cuore facendomi mancare il respiro.
Un grumo di saliva e uno di lacrime erano bloccati dentro di me e fremevo dalla voglia di scoppiare a piangere dalla felicità è di buttarmi su di lui abbracciandolo almeno fino al suo 200° compleanno.

Ma sapevo che i festeggiamenti avrebbero dovuto essere rimandati.
Non era ancora tempo per essere felici.
Trovai la forza di alzare la schiena, mettendomi seduta e di aiutare James a fare altrettanto.
-Perché non riesco a riprendere le forze?- mi domandó.
Ci sono pochi modo di uccidere un vampiro.
Uno di questi era tagliargli la testa, e Hanna ci era andata fin troppo vicino.
-Sta tranquillo, passerà. Abbi solo un pó di pazienza...- gli risposi osservando nervosa il suo collo.
-Che cosa fissi con insistenza?- domandó.
-Non farci caso, ti racconterò tutto-

Intanto i Vigilanti si stavano appena rialzando dal ghiaccio.
-Cosa é successo?- chiesi a James.
-L'esplosione...- rispose lui.
Non ci volle un genio per capire cosa era successo.

Ma di tutti i presenti solo alcuni si ripresero...

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora