CAPITOLO 12

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-Successe più o meno 100 anni fa-
disse Morgana iniziando a narrare la storia.
-La formazione del mio debito intendo- continuó.
-In quei tempi incorreva la guerra e l'esercito tedesco marciava imperterrito schiacciando chiunque incontrasse sul suo cammino-
-Lo dici come se tu ci fossi stata di persona- commentó sbuffando James.
-Infatti é così- rispose con voce triste Morgana.
-Tu... tu hai 100 anni?!- chiese stupefatto il vampiro.
-Il tempo per le creature magiche scorre in maniera diversa, più lenta.
I tuoi 100 anni non sono niente confronto alla mia età-
-Ovvero?- infierí il vampiro.
-Non si chiede l'età ad una donna James, a meno che tu non voglia una guancia dolorante-

-Come dicevo...
Da bambina quando scoprí i miei poteri era difficile che io riuscissi a controllarli. Distruggevo ciò che mi faceva arrabbiare, ferivo i bambini che mi insultavano o mi prendevano in giro. E non so se sai cosa facevano alle streghe un tempo-

-Eri una qualche specie di bullo elfo, ho capito-
Di solito Morgana lo avrebbe zittito con un solo cenno delle mani ma in quel momento sembrava essersi svuotata delle sue energie e riempita di tristezza e depressione.
Parlare di questo per lei costava molto.
Così James decise di chiudere la bocca.
-Nel paese in cui abitavo tutti mi guardavano con occhio sospetto.
Ma nessuno mi additava mai per paura, paura che potessi far loro qualcosa di brutto, paura che potessi romperli come facevo con ciò che mi irritava-

Negli occhi di Morgana sembravano scintillare i ricordi del suo passato.

-Paura di mio padre-
-Tuo padre?- chiese.
-Sí. Un essere pieno di odio e di disprezzo, spregevole.
Tutti avevamo paura di lui- dicendo questo gli occhi le si gonfiarono di lacrime.
-Anche tu?- chiese il ragazzo, che stava per cedere alla compassione.
-Soprattutto io- sottolineò e si slacciò il colletto dell'abito mostrando le numerose cicatrici.
-Morsi di vampiro- osservò James.
-Tuo padre era un...?-
-Uno della tua specie.
Sì, mio padre era un vampiro.- disse tremante la strega.
-Io e mia sorella, come il resto della popolazione abbiamo subito le sue collere e i suoi attacchi di fame.
Era un tradizionalista, come te  prima di incontrare Megan-
-Quella terribile notte, ricordo me e mia sorella nel letto faccia contro faccia. Io piangevo, mentre lei anche se non aveva alcun potere rimaneva lí, forte. Non aveva mai avuto paura di me. Lei era l'unica.
Ero troppo piccola, troppo inesperta per proteggerla, lei lo sapeva.
Così lei doveva essere forte per entrambe.
Quella notte mi stringeva mentre dalle altre stanze si sentiva il rumore di vasi infrangersi, piatti, mobili spaccarsi a causa della furia di nostro padre-
-Sta tranquilla, passerà- mi diceva.
-Non voglio altre cicatrici!- piagnucolavo io.
-Ma non é stato così.
Intanto fuori l'acqua picchiettava sulla finestra quasi bussasse per chiedere di entrare.
I fulmini illuminavano a tratti la notte facendomi sobbalzare.
Ero una vera fifona-

James era assorbito dal suo racconto quasi sentendolo in parte suo.

-Mia sorella era solita cantarmi una canzone per farmi tranquillizzare e addormentare: una ninna nanna.
Aveva una voce bellissima.
Cantava anche quella notte quando nostro padre sfondò la porta di camera nostra e la prese dai lunghi capelli biondi.
Lei si dimenava e mi urlava di aiutarla ma io non ne avevo il coraggio.
Mio padre la prese e disperata pensai che l'avesse uccisa. Scappai lasciando quella camera vuota e marchiata di tutta quella violenza.
Nel villaggio nessuno mi avrebbe mai accolta ma questo non mi fermó.
Me ne andai.
Incontrai un vecchio, un druido che mi insegnò a governare la magia e quando fui pronta me ne andai per diffonderla a modo mio, ovvero il mio casinò. Non un solo giorno é passato senza che io pensassi a lei.
Questo finché non la incontrai-

-Cosa vuoi dire, non era morta?-
-No. Si era salvata. Era sposata, e aveva due splendidi figli-
James era intento a seguire il filo del discorso.
-Sai a cosa si può estendere la mia magia James?- chiese Morgana.
-Non lo so... a tutto?- ipotizó.
-Esatto, quindi anche a materie come la divinazione.
La rincontrai in una visone.
Provai una gioia indescrivibile vedendo la donnna che era diventata.
Ma la visione continuava, fino a farmi scorgere il futuro di quella famiglia-
-Il figlio maggiore partire per la guerra, il minore e la madre andare a cercarlo-
A quelle parole James si impietrí.
-Trovarlo, tornare a casa e ucciderli entrambi, trasformando uno di loro in un vampiro. Ti dice qualcosa, questa storia James?-
James era sconvolto.
-Stai dicendo che tu e mia madre siete sorelle?!- sbottó.
-Non prendermi in giro strega! Mia madre era umana non una strega come te!- continuó.
-Non ti sto prendendo in giro.
Tua madre non aveva i miei stessi poteri, io avevo la magia, ma lei  avrebbe potuto vivere per sempre se solo Eric non fosse stato così egoista. Tu sei mio nipote-disse seria.
-Non chiamarmi così.
Suona strano-
-Ma é così. Guarda il tuo anello, come ti ho detto l'ho fatto io, anche quello di Eric.  Sapevo che vi sareste trasformati, perciò ho fatto ciò che potevo: vi ho protetto dalla luce del sole-

-Io non ho impedito che la catastrofe si compisse perché avevo paura, é questo il mio enorme debito nei confronti della tua famiglia-

-Ma se sei la strega più potente che sia mai esistita di che cosa avevi pau...-
James si bloccò di colpo e capí: chi aveva trasformato Eric al campo militare era suo nonno.
L'unica cosa di cui Morgana aveva paura.
-É stato tuo padre a trasformare Eric non é così?-
Morgana annuí.
-Tu potevi impedire tutto questo- cominció a dire trasformandosi.
-Potevi impedire che io diventassi così, che Eric morisse, che mia madre morisse!- esclamó.
La sua mente veniva sempre di più annebbiata dalla rabbia.
-James perfav...-
-STA ZITTA!- esclamó sentendosi infrangere come un pezzo di vetro.
Ma di colpo si calmò.
-Va via- le disse
-Torna indietro-
-No!- rispose ferma la strega.
-Ho detto: TORNA INDIETRO!-
La strega inizió a camminare davanti a sé per procedere la sua missione.
-Sei sorda strega?!- continuó il vampiro.
-Non puoi fermarmi lo sai- concluse la strega.
-Stupida! Perché non capisci?!- urló il ragazzo.
-Dentro di te scorre il mio stesso sangue... più o meno, se muori sarò io ad avere debiti che però non potrò saldare!-
-Pensiamo prima ai miei sensi di colpa nipote.
Vieni, andiamo a trovare Megan-

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora