CAPITOLO 45

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Hanna

Improbabile, impensabile, impossibile!
Eppure eravamo in vantaggio.
Lucifero, che si era appropriato del corpo di James, sembrava sul punto di esaurire le energie.
Immagino che possedere un altro corpo non sia una cosa cosí facile, neppure per Lucifero.
Avrei dovuto fare qualcosa in più per James, mostrarmi degna di essere sua amica come lui ha fatto con me.
Quando lo conobbi non avrei mai pensato che un ragazzo così impetuoso, che non segue nessuna strategia, nessun piano ma solo e sempre l'istinto e la sua testa dura, potesse in qualche modo rubarmi così tanto affetto.

Adesso barcollava affannato: Clark riusciva ad annientare il suo potere,
Troy scagliava frecce dorate a mitraglietta colpendo il vampiro nelle spalle e nelle gambe, Lydia ghiacciava i piedi e le ali del Demone per immobilizzarlo e Roland usava molto bene la sua frusta.
Ero stata molto brava nel costruire loro quelle armi.
Ma a che serve un'arma letale se chi la impugna non puó colpire per uccidere?
Mi limitavo a brandire tra le mani la mia ascia, titubante più che mai.
Mi obbligavo a convincermi che stavo combattendo contro il Demonio non contro il mio migliore amico.
Ma non riuscivo comunque a buttarmi nella battaglia come una vera Cacciatrice.
"Se il mio gruppo di Cacciatrici mi vedesse ora, cosa penserebbe?
Sono un disonore come guerriera!" pensavo mentre sentivo il mio cuore pompare a mille.
Ma...
Io non volevo combattere in quel momento, stranamente.
Allora feci una cosa che non avrei mai pensato di fare: mollai la mia ascia che rimbombó sul ghiaccio con un tonfo sordo.
La battaglia si arrestó per un secondo e i combattenti mi guardarono confusi.
In quel momento la voce di Megan si levó dal retroscena.
-PADRE!- urló.
Con quell'aria sicura di sé e quello sguardo perforatore e intimidatorio, lei sembrava molto più adeguata ad essere una Cacciatrice.
La conoscevo da quando aveva formato la squadra dei Vigilanti.
Contrariamente a quanto possiate pensare all'inizio tra noi non era andata proprio alla grande: lei era la leader e io ero stata addestrata ad esserlo.
C'era competizione e la tensione tra noi era evidente e il gruppo ne risentiva.
Mi sentivo offesa e non riconosciuta, e tutti sanno che provocare l'orgoglio di una Cacciatrice non é la mossa più intelligente.
Ero accecata dalla rabbia e dall'invidia, ma ricordo ancora la prima volta che combattemmo fianco a fianco, solo io e lei.

Tre anni prima

-Avrei preferito rimanere al quartier generale con quei tre vampiri superstrani, piuttosto che farmi trascinare in una missione da sola con te!- mi lamentai vagando per le rive del fiume Rio.
Sí, eravamo finite persino a lottare nella giungla piú enorme del Pianeta: c'era arrivato all'orecchio che in quel posto erano diventate sempre più frequenti le sparizioni di uomini nel villaggio vicino e ogni esploratore che si avventurava tra quegli alberi, anche se esperto di sopravvivenza, finiva per non tornare indietro.
Gli abitanti del luogo avevano diffuso in giro vocerie: affermavano che alcuni pescatori di acqua dolce, avevano intravisto tra gli alberi che costeggiavano il fiume Rio, degli esseri velocissimi; all'inizio pensarono a delle scimmie, ma erano addirittura più abili di qualsiasi scimmia mai vista, e dall'aspetto non sembravano volere delle noccioline.

-Nessuno ti ha chiesto di venire!- sboccó quell'antipatica di Megan.
"MA CHI SI CREDE DI ESSERE!"

-Se io non fossi venuta con te a quest'ora saresti succo per vampiri!- contrabbattei.
Megan sbuffó indignata e la mia rabbia salì ancora di più.
-Ti dai troppe arie!- disse lei.

-Senti chi parla!- sbraitai io.
-Non fai altro che blaterare e...-
-ZITTA!- esclamò Megan bloccandosi di colpo.
-Ok é troppo, ti faccio fuori!- dissi impugnando la scure.
-SHHH! Ho visto qualcosa!- continuò lei.
Ma prima che io potessi accorgermi di quello che stava succedendo Megan mi spinse via evitando di farmi sciogliere.
Infatti una pozza di acido ribolliva fumando sul terreno.
Una bestia dal corpo proprio simile a quella di una scimmia era appollaiata minacciosa su un albero sopra le nostre teste: l'essere peró aveva delle zanne mostruose, insolite per una scimmia,da cui gocciolava saliva acida.
"NON É POSSIBILE! NON MI SONO PER NIENTE ACCORTA DELLA SUA PRESENZA!"pensai sbalordita e anche delusa di me stessa.
Ci alzammo in piedi e la bestia lanció uno strano verso grutturale, che di sicuro si traduceva in "vi scioglieró le ossa!"
Lo scimmione mortale si precipitò su di noi ed io ero pronta a tagliargli la testa di netto, ma Megan si intromise tra me e lui incenerendolo.
L'Angelo si voltó guardandomi piena di sé.
-Hey! Mai rubare la preda a una Cacciatrice!- sbraitai, e con uno slancio tagliai le teste di altri due mostri nascosti, pronti ad attaccare.
Allora ricambiai Megan con la stessa moneta, rivolgendole lo stesso sguardo orgoglioso.
Lei sbuffó imitandomi in una smorfia.
Ma il nostro scambio silenzioso di insulti fu presto interrotto dal caos più totale.
Un intero branco di quei mostruosi esseri ci aveva circondando sbucando da dietro ogni ramo di quella giungla e sputando veleno liquido.
-Ooookaaay... Siamo nei guai!- esclamó Megan guardandosi intorno.
Alla minima mossa le bestie ci avrebbero liquefatte.
In meno che non si dica ci ritrovammo spalla contro spalla.

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora