CAPITOLO 9

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Sconfitta l'arpia non trovarono altri mostri, stranamente.
Invece il sentiero diventava sempre più tortuoso e complicato.
Dovettero scalare delle vette che sembravano insormontabili, ma sulla cima di queste non si trovava certo della candida e fresca neve, al contrario la roccia era nera e tagliente e la temperatura si innalzava.
Ogni centimetro percorso era più  straziante di quello precedente.
Come se non bastasse James non smetteva di rimuginare sulle parole di Megan.
Perché Megan sosteneva che questo fosse troppo pericoloso per lui?
Dopotutto era un vampiro, immortale, per così dire.
Il pensiero che qualcuno le stesse facendo del male lo faceva imbufalire.

E se Megan viveva ancora, perché per Iron doveva essere diverso?
"E se quel bastardo la stesse dinuovo torturando?!" continuava a pensare.
Se non li avesse seguiti non se lo sarebbe mai perdonato.
Già troppi sensi di colpa lo affliggevano e Megan sarebbe stata il colpo finale, quello che lo avrebbe riportato nel baratro.
Ma a quanto diceva Megan, ci sarebbe finito comunque lí nel tentativo di trovarla.
Tanto valeva provare.
Le gambe e le braccia di James si muovevano come bracci metallici ormai.
Si arrampicava e non si arrestava.
Quel posto infernale sembrava infinito.
Finché assorto nei suoi pensieri non si scontrò con lo scarponcino di pelle di Hanna che si era fermata sopra di lui.
Mancava l'ultima sommità da superare e l'assenza di ogni minimo rumore non era incoraggiante.
Si tirarono su e in quel momento ciò che videro li sconvolse.

-Il palazzo di Lucifero!- esclamó Roland.

Era una struttura  enorme, degno del re degli Inferi.
Era nero come il suo cuore.
Si accorsero che non era barricato e non aveva torri d'avvistamento o mura rinforzate.
Di contro però su di esso planava in maniera circolare uno stormo di arpie.
E sotto di esso invece una foresta più che spettrale.
-Ecco dove erano finiti tutti i mostri- si accorse Troy.
-Almeno siamo arrivati fin qui- li incoraggió Roland.
-A cosa ci serve arrivare fin qui se non possiamo entrare!
Come facciamo a batterli?
Sono centinaia!
Forse centinaia di migliaia!- esclamó l'arciere che intanto si era avvinghiato alla montagna in stile koala.
Roland per tutta risposta cominció a scendere dalla parete rocciosa scivolando come su uno snowboard.
Troy girò gli occhi.
-Nessuno mi dà più ascolto.
Sembro Jimmy!- esclamó discendendo anch'esso l'altro lato della montagna.
Quando arrivarono sul fondo una nebbia fitta li accerchió.
-Stiamo vicini- ordinò Roland.
Delle luci verdastre erano le uniche cose che permettevano loro di vedere e di proseguire.
Queste si muovevano in tutte le direzioni lentamente, schivando gli alberi rinsecchiti e spogli della
foresta morta.
Una di queste luci passó inanzi a James che si addensó mostrando una faccia ossuta e degli occhi incavati: erano...
-Fantasmi!- esclamó James.
-Shhhh! Non urlare! Se non li disturbiamo non ci attaccheranno!- disse Roland.
-Non ci attaccheranno dici?- chiese Troy dubbioso sussurrando.
-Queste anime vagano da secoli, non avvertono nemmeno più quello che li circonda. O questo o non si sprecheranno nemmeno a tentare di ucciderci, visto che stiamo andando dal loro Signore, cioè in contro a morte certa-

Hanna intanto si era fermata e osservava il suolo, studiandolo come per seguire o decifrare delle tracce.

-Oh! Sei molto incoraggiante Roland!- commentavano i ragazzi.

-Fermi- ordinó la cacciatrice quando capí dov'erano.
-Sentite?- chiese.
Non un mostro si sentiva ringhiare e soltanto un leggero fluttuare di ectoplasmi.
-Io non sento niente- disse Troy.
-Appunto- concluse.

Velocissima un'ombra apparve e scomparse a destra, e poi a sinistra.
-Cos'é stato!?- esclamó James.
Eccola di nuovo sfrecciare.

-Siamo in un covo di vipere-
capí Hanna impugnando i pugnali.
Improvvisamente gli alberi si fecero molli e ricaddero sul suolo strisciando e sibilando.

I Vigilanti sobbalzarono tenendo strette le loro armi.
I serpenti li circondarono: erano scivolati in un vero e proprio nido.
Anche il più forte tra loro non ce l'avrebbe mai fatta senza l'aiuto della squadra, e ancora non era minimamente certo che anche la squadra unita ce l'avrebbe fatta.
Erano enormi e ce n'era un centinaio.
Una vipera si sollevò facendosi forza sul ventre e sibiló mostrando le spire minacciosa contro James.
Il vampiro non era minimamente intimorito dalle zanne del serpente, infatti ringhiò anche lui mostrando i suoi canini mortali, ma in confronto a quell'essere dalle dimensioni colossali, James somigliava piuttosto ad un gatto col pelo arruffato.
Subito la serpe gli scagliò contro qualcosa di appuntito e ruvido che lo colpirono come se il rettile stesse giocando a freccette freccette e avesse deciso di usare James come bersaglio.
Il vampiro si ancoró al suolo.
Il dolore era fortissimo, allora capí di cosa erano fatti gli aculei del mostro.
Roland stava per cadere nella stessa trappola.
-Legno! Roland, stai attento!- urlava al padre tra singhiozzi di dolore.
Cercò di strapparsene uno conficcato nella spalla e la vipera partí spedita, decisa a farlo fuori.
Una freccia però si conficcó nel suo occhio ed essa si contorse come un verme.
Intanto l'arciere continuava a scoccare frecce cercando di colpire i piccoli occhietti delle vipere.
I colpi andavano a fondo ma questo genere di colpi poteva solo rallentare quelle bestie.
-Sono troppi!- esclamó Troy.
Hanna tiró fuori dalla cintura di cuoio, una nuova scure: era dotata di due grosse e larghe lame lucide e sembrava capace di tagliare una montagna.
Nelle mai di Hanna poi anche due di fila.
Voló sopra una vipera e le stroncó di netto la testa che rotolò per alcune decine di centimetri per terra.

-Non vi ho costruito delle nuove armi per occupare il tempo!- urló loro la cacciatrice.
Ma loro erano ancora rimasti imbambolati dalle doti di Hanna.

-Usatele! Ora!- urló ancora.

Tutti i Vigilanti allora tirarono fuori i loro assi nella manica, che a proposito non sapevano di possedere.
Troy girovagó nella sua feretra e si rese conto di non aver mai notato una nuova tasca.
La aprí veloce e scoccó una freccia giusto in tempo per vedere esplodere un gruppo di mostri che gli stava per saltare addosso.
-Frecce esplosive?!- disse entusiasta Troy tirandone altre a ripetizione e facendo saltare in aria decine di mostri alla volta.
-Grazie!- aggiunse sorridente mentre sotto i suoi occhi i serpenti di legno bruciavano.

Intanto James poteva soltanto tentare di schivare i colpi dei mostri perché non aveva ancora trovato tra tasche e taschini la sua nuova arma.
-Em... Hanna- la chiamó.
-Scusa se ti disturbo dallo staccare teste alle vipere ma... potresti dirmi dov'è l'arma che hai costruito per me?!-
-Ce l'hai già in mano!- esclamó.
-Ma che stai dicendo?!
Non cominciamo con gli indovinelli! Dillo e basta!-
-I tuoi guanti idiota!- gli gridò mentre schivava aculei legnosi.
"I miei guanti?" pensò.
Si accorse che i suoi adorati guanti di pelle nera erano stati modificati: un piccolo bottoncino era collocato sul palmo della mano.
Una vipera caricò contro di lui ma lesto strinse le mani in due pugni, schiacciando il pulsante.
Delle scariche elettriche partirono da essi e carbonizzarono quei falsi alberi rinsecchiti.
-Interessante! Potrei abituarmici!- esclamó.

Roland invece aveva trovato un piccolo manico con cui stava già scassando i crani dei serpenti.
-Roland anche tu... il pulsante!- disse Hanna.
Roland si accorse anche lui della presenza di un pulsante al disotto del manico.
Quando lo permette il "bastone" si strasformó in una micidiale frusta.
-Meglio- concordó.

Insieme ai nuovi regali ridussero quei mostri in legna da ardere.

I Vigilanti fissarono il loro lavoro, soddisfatti.

- Aspetta un attimo!
COME HAI FATTO A NASCONDERCI ADDOSSO DELLE ARMI SENZA CHE CE NE ACCORGESSIMO!?- riflettè James.
-Sorprendervi é molto più semplice di quanto crediate- affermó con tono di scherno.
-Ora andiamo- aggiunse.
-Non sappiamo per quanto ancora il portale rimarrà aperto-

LOST WINGS: Nel Regno Dei MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora