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Una volta in casa, Mandy cercò di rielaborare le parole di Patrick. Una cosa positiva in tutta questa storia c'era....Dicembre....lei amava quel mese, il Natale, i preparativi, il cenone...e poi non poteva mancare il galà di fine anno. Possibile che Patrick sapesse quanto lei adorasse il mese di Dicembre? No, doveva essere per forza una coincidenza...fatto sta, che tra qualche mese sarebbe non solo diventata la signora Danies, ma avrebbero ereditato tutto.
Nonostante tutto, Mandy non avrebbe trascurato il suo lavoro da Interior Design. E la casa?
Non avevano mai parlato di casa....a malapena riuscivano a dialogare riguardo a questo matrimonio, figuriamoci una casa. Le veniva un nodo alla gola il solo pensiero di lasciare tutto...la sua casa, la sua stanza, nonchè suo rifugio...le cavalcate...non immaginava neanche lontanamente come sarebbe stata la sua vita dopo Dicembre. Non voleva diventare una donna priva di sentimento, ed ereditare le due aziende le avrebbe portato via sicuramente tanto tempo.
Il solo pensiero le faceva venire la pelle d'oca.
<< Mandy, posso entrare? >> le chiese il padre bussando alla sua porta
Entrò nella grande camera, e trovò la figlia seduta sul terrazzino.
<< Ciao papà >>lo salutò lei triste
<< Qualcosa ti turba figlia mia? >> le chiese gentile accarezzandole una guancia
<< Vuoi scherzare? >> ironizzò Mandy....il padre sapeva perfettamente cosa la turbava.
<< Patrick ci ha dato la notizia. E' una coincidenza che voglia sposarsi proprio a Dicembre. Se non ricordo male, è il tuo mese preferito >>
Abbassò lo sguardo, e sorrise a quella frase...la conosceva bene..in fondo era suo padre, l'unico uomo della sua vita.
<< Questo non cambia le cose papà >>
<< Pensavo ti fosse passata la fase del " non voglio sposarmi" >> continuò lui
<< No papà...e credo che non mi passerà mai >> rispose secca.
<< Imparerete a conoscervi, e chissà...magari in futuro potrebbe nascere anche un sentimento profondo. A volte i migliori matrimoni nascono proprio così >>
Mandy sgranò gli occhi, non credeva a quelle parole. Proprio lui parlava a quel modo. Aveva sposato sua madre con tutto l'amore che provava e naturalmente ricambiato...eppure aveva scelto un destino amaro per lei...ma perchè? Perchè non poteva scegliere qualcuno che la contraccambiava?
"Ma a chi voglio darla a bere...non so più se essere arrabbiata per questo matrimonio,o perchè mi sia innamorata dell'uomo sbagliato. Oh, papà...se solo sapessi!!!"
<< Non credo potrà mai nascere qualcosa tra me e Patrick. Lui è un playboy, io una ragazza all'antica. Come potrebbero due teste del genere andare d'accordo? >>
<< Lo farete....ne sono sicuro >> e prima di uscire dalla stanza, il padre si girò verso la figlia << C'è un motivo per il quale Patrick ha voluto te come moglie >> e rimase in silenzio. Mandy lo guardava, aspettando una risposta, ma ahimè rimase delusa. Le sorrise e uscì dalla stanza.
E questo cosa significava? Certo che c'è un motivo valido...la Emilton Corporation....ecco qual'è la vera motivazione.
Fortunatamente il Sabato arrivò presto e Mandy decise di andarsene a mare. Aveva chiesto a Lily di accompagnarla, ma purtroppo l'amica aveva già preso un impegno con Alan. Dovette rinunciare all'idea di passare la giornata insieme a lei, così decise di andare da sola...
Aveva trovato un posticino molto molto bello...isolato dal resto della spiaggia, e si affacciava sulla barriera corallina. Adorava quel posto. Stese l'asciugamano, e si diresse verso la riva. Lì l'oceano era stupendo, calmo e silenzioso...non si sentiva nè vedeva nemmeno un'onda. In quel punto, l'acqua non era molto profonda, e sopratutto ben recintato. Entrò i piedi in acqua e chiuse gli occhi, assaporando ogni momento. Era stupendo farsi accarezzare dal mare, era una sensazione di libertà. Da piccola immaginava di essere una sirena, catapultata nel mondo degli umani, in cerca della sua vera natura. Si divertiva a viaggiare con la fantasia, e sorrise a quel ricordo. Entrò in acqua e fece un tuffo...e davanti a sè uno spettacolo stupendo. Pesci di vari colori, coralli, distese di acqua e sabbia cristalline...non si poteva rimanere indifferenti a tale bellezza. Riemerse per prendere fiato e si immerse di nuovo, girando sempre intorno.
Uscì dall'acqua e si sdraiò. Era rilassante come il sole baciava la sua pelle. Stava per abbandonarsi a quella sensazione quando cominciò a squillarle il cellulare. Estrasse lo smartphone dalla borsa, e non riuscendo a vedere chi fosse a causa della controluce, rispose.
<< Pronto >>
<< Mandy....>>
Riconobbe quella voce...
<< Patrick...>> disse semplicemente, con il cuore che le batteva all'impazzata.
<< Dove ti trovi? >> le chiese.
La sua voce era calma e rilassata
<< Sono in spiaggia. Hai bisogno di qualcosa? >> gli chiese
<< Con chi? >>
Cos'erano tutte quelle domande? Non doveva certo dargli spiegazioni.
<< Sono in compagnia di uno splendido ragazzo, e mi stai alquanto disturbando >> scherzò lei.
In quel momento, sentì chiudere la conversazione.
Ma cosa è successo? Non se la sarà mica presa.
Ripose il cellulare nella borsa, e tornò a rilassarsi. Non poteva essere geloso, non ne avrebbe avuto il motivo, e poi non sapeva minimamente in quale spiaggia si trovasse. Sidney era piena di spiaggie, sarebbe stato impossibile trovarla.
Passò un'altra ora sdraiata al sole, quando decise che era arrivato il momento di fare un altro bagno.
Si tuffò nuovamente e stavolta decise raccogliere qualche corallo...voleva portarlo a casa e metterlo dentro un vaso di vetro...
Ne raccolse uno sulla tonalità del blu, proprio come l'oceano, e riemerse. Nuotò verso la riva e posò il corallo dentro la borsa. Non appena si girò per tornare di nuovo in acqua, andò a sbattere contro qualcosa di duro...strano...perchè non c'erano muri davanti a lei. Poggiò le mani contro la massa e solo allora si rese conto di essersi imbattuta su un fisico da urlo...con pettorali definiti e muscoli notevoli. Alzò lo sguardo e i suoi occhi incrociarono quelli di Patrick.
Patrick? Cosa ci fa lui qui? Come ha fatto a trovarmi?
Era bagnato...e....estremamente bello. Le mancò il fiato a quella vista. Le gocce d'acqua gli scendevano su tutto il corpo, e i suoi occhi era come se fossero diventati di un verde smeraldo. Come non ci si poteva innamorare di uno così. Bello da fare paura, potente, sicuro di se, e stronzo...perchè alla fine è sempre di quelli stronzi che ci si innamora.
<< Cosa ci fai qui? >> chiese a malapena
<< Sono venuto a controllare >> rispose lui
Era arrabbiato...e il tono della sua voce lo confermava.
Rise a quella frase...non poteva credere che Patrick era venuto a cercarla per via di quella frase che aveva detto al telefono. Teneva alla sua immagine più di quanto pensava.
<< E adesso, cosa vuoi? >> chiese in tono di sfida-
<< Cosa voglio Mandy! Non hai la più pallida idea di quello che potrei fare in questo momento >>
Mandy abbassò lo sguardo e solo allora si rese conto di avere ancora le sue mani appoggiate al suo petto. Le tolse di scatto imbarazzata
<< S- scusa >>
<< Per cosa? Per aver tolto le tue mani o per avermi fatto letteralmente incazzare >>
<< Non ho motivo di giustificarmi. Non ti appartengo, e posso fare quello che voglio...e comunque, era riferito alle mani. Non vorrei averti messo a disagio >> rispose secca
<< Hai fatto bene a toglierle...non so fino a quando avrei resistito >>
Si guardarono occhi negli occhi...i loro sguardi non si muovevano un attimo...erano come paralizzati. Solo per qualche secondo, le sembrò che Patrick la stesse guardando da cima a fondo...e notò molto spesso che i suoi occhi si soffermavano sulle sue labbra. Che volesse baciarla? In effetti era tanto che non assaporava le sue labbra, e dovette ammettere a se stessa che le mancavano.
<< Come mi hai trovata? >> chiese lei, per rompere il ghiaccio. Si girò verso l'asciugamano.
Sentiva il suo sguardo su di lei, e non potè fare a meno di arrossire...sapeva di avere un bel fisico, e di fare un certo effetto, ma non se ne era mai vantata.
<< Non è difficile scoprirti Mandy. >>
<< Cosa vuoi Patrick? Non hai qualche ragazza con la quale giocare? >> domandò lei guardandolo
Se ne stava dritto davanti a lei...<< Non credo siano affari tuoi >>
Restò a bocca aperta Come sarebbe a dire? Lui può comandare tutto e tutti e poi mi viene a dire che non sono affari miei?
Emise una risatina nervosa...<< Stai scherzando? >>
Non disse nulla, la immobilizzava con lo sguardo, e lei ci cascava come sempre. Ma come poteva resistergli?
La prese per il polso e l'attaccò a se. Cominciò ad accarezzarle i capelli bagnati che le ricadevano lungo la schiena nuda...era la prima volta che la vedeva seminuda...a parte quella volta in California
Si sentì in imbarazzo a quel contatto pelle contro pelle, e delle sensazioni strane cominciarono a farsi strada dentro di se...Chiuse gli occhi al contatto delle sue mani, e senza volervo, si trovò le sue labbra attaccate a quelle di Patrick. Sapevano di mare, sapevano di lui...era stupendo baciarlo...la danza che le loro lingue eseguivano era eccitante. Ecco come si sentiva...eccitata...dalle sue mani, dalle sue labbra, da lui. Lui le accarezzò i fianchi circondandola con le sue braccia forti...e lei non si fece scrupolo a avvolgergli le sue braccia intorno al collo. Il bacio si faceva sempre più intenso...più profondo..era come se nessuno dei due riusciva a staccarsi...
Non sapeva neanche lei per quanto tempo fossero stati appiccicati l'uno nella bocca dell'altra, fatto sta che non era mai sazia della sua bocca.
Solo dopo qualche secondo Patrick staccò le sue labbra da lei, guardandola dritta negli occhi. Era ancora stretta a lui, e le sue mani facevano su e giù per i suoi fianchi.
<< Vieni con me >> le disse lui con tono sensuale
Lo guardò senza capire il senso di quelle parole. Si girarono verso il mare e solo allora Mandy notò uno yacht stupendo....sembrava una nave.
Rimase a bocca aperta...neanche suo padre ne possedeva uno così. Ma quanti soldi aveva Patrick Danies? Ma che cavolo!!! Ora capisco da dove è saltato fuori tutto bagnato.
Fece un cenno con la mano, e dopo qualche minuto un motoscafo stava raggiungendo la riva per andarli a prendere.
Mandy non spiccicò una parola.
<< Salve, signorina Emilton >>le parlò Mike.
Caspita, quell'uomo era un tutto fare. Non solo è il suo autista, ma pure del suo yacht.
<< Buongiorno a lei Mike >> gli disse sorridendo
Patrick gli fece cenno con il capo di prendere la sua roba e salirono sul motoscafo. Subito partirono in direzione dello yacht. Da lontano sembrava già enorme...ma da vicino era da togliere il fiato.
Il motoscafo accostò su una piattaforma fatta apposta per scenderci. Patrick aiutò Mandy e la fece accomodare. Salirono degli scalini, per ritrovarsi davanti un salottino con poltrone e divanetto in vimini sui toni del bianco. Una porta scorrevole con vetrate separava gli interni. Appena vi entrò ne rimase allibita. Una bellissima aria fresca inondava l'ambiente, e l'arredamento accuratamente scelto rispecchiava la zona giorno. Un bellissimo divano riempiva il soggiorno all'interno. Un piano bar e un televisore a muro...vetrate dalla vista stupenda sull'oceano. Mandy si sedette e Patrick si diresse verso il bar per preparare un drink.
<< E' bellissimo qui Patrick >>
Lui la guardò << Grazie....tutta opera dell'architetto> >> sorrise lui
Sua madre....aveva stile e gusto nella scelta degli arredamenti.
<< Devo farle i miei compliemti non appena la vedo >>
<< E'partita insieme a mio padre mia sorella. Ne approfittano sempre  per fare dei viaggi quando sono in ferie >>
<< Fanno bene...ogni tanto è giusto staccare la spina >>

Al Cuore Non Si ComandaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora