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<< Stai facendo amicizia? >>
La sua voce era calda...l'avrebbe riconosciuta ovunque.
<< Adoro i delfini, sono pacifici e giocherelloni. E poi ti trasmettono tanta tranquillità >> gli rispose continuando ad accarezzare l'animale. Solo in quel momento si rese conto di avere addosso qualcosa di molto sensuale, e nonostante la vestaglia coprisse quel poco delle sue gambe, lasciava travedere anche qualcos'altro. Si alzò lentamente rimanendo girata di spalle, e si portò le braccia intorno, imbarazzata.
<< Cosa ci fai qui a quest'ora? >> chiese Mandy con voce bassa.
<< Potrei farti la sessa domanda >> disse rimanendo immobile a guardarla appoggiato a una ringhiera dello yacht.
Con la coda dell'occhio, Mandy cercò di guardarlo...aveva il petto scoperto e i pantaloni che aveva indossato durante la cena. A quanto pare non si era del tutto cambiato...qualcosa lo turbava.
<< Prendo aria, spero non ti dispiaccia. Non vorrei averti svegliato >> disse continuando a guardare verso l'oceano. Il delfino emise un suono e con la mano Mandy lo salutò. Prese coraggio e si girò verso Patrick, e lì, notò subito i suoi occhi su di lei. La stava squadrando dalla testa ai piedi, aveva gli occhi che luccicavano. Sapeva di non essergli indifferente, altrimenti non avrebbe saputo spiegare il motivo dei suoi baci e delle sue carezze. Se voleva metterla in imbarazzo, c'era riuscito benissimo.
Ma Patrick vantava di un autocontrollo incredibile, e nonostante il desiderio di saltargli addosso, dovette chiamare a se tutte le forze per rimanere fermo nella sua posizione.
Mandy si sdraiò su una delle sdraio e chiuse per un attimo gli occhi, Patrick la seguì facendo lo stesso.
<< A cosa pensi Mandy? >>
Sospirò e lo guardò << Vuoi davvero saperlo Patrick? >>
Lui sorrise schioccando la lingua << Dipende Mandy...dipende da quello che stai pensando. Non voglio litigare. >>
<< Come facevi a sapere che avrei scelto quella data? >> in effetti se lo stava chiedendo già da un pò. Possibile che avesse parlato con qualcuno?
Non rispose subito a quella domanda.
<< Sapevo del ballo per la vigilia di Natale. I tuoi genitori lo fanno ogni anno. Ma sapevo che ci fosse un motivo ben più grande per il quale organizzavano un evento del genere >>
Quindi lui lo sa...
<< Sapevo che il Natale era la tua festa preferita, e il caso ha voluto che fosse anche il tuo compleanno. Quello che non sai, mia futura moglie, è che anche il giorno del mio compleanno >>
BOOM....Che cosa? No, non è possibile. Non può essere vero.
<< Scioccata? >> chiese lui sorridendo
<< Beh...un...un pò...anzi un bel pò. Non me lo aspettavo >>
<< A quanto pare siamo uniti anche da questo >>
E per un attimo ripensò alle parole che aveva utilizzato prima....l'aveva chiamata "futura moglie"...era una bella sensazione, talmente bella che il suo cuore non la finiva più di battere all'impazzata. Era incredibile come il destino li avesse uniti anche in questo. Erano entrambi nati il 24 Dicembre...quale occasione migliore per unire le due famiglie?
<< Sono molto più di quello che vedi...sono entrato in questo mondo facendomi strada da solo, nonostante il buon cognome dei Danies. Mi sono fatto valere per quello che sono e non per come mi chiamo. Non posso negare il fatto di venire da una famiglia prestigiosa, ma al tempo stesso non me ne vanto. Sono un uomo Mandy, e come tale, ottengo quello che voglio, e come lo voglio. Se ho scelto te, è perchè ti ritengo all'altezza delle aspettative >>
<< Aspettative Patrick? E dimmi, cosa ti aspetti esattamente da me? Perchè sinceramente non l'ho ancora capito. Dato che hai avuto sempre tutte ai tuoi piedi, perchè vuoi rovinare me? >> disse Mandy infastidita.
<< Non ti sto rovinando Mandy..ti sto mettendo su un piatto d'oro, il mondo >>
<< Non lo voglio il mondo Patrick...non è quello che cerco >>
Sbottò a quella frase, balzò in piedi e l'attirò a se inchiodandola su una parete.
<< Cos'è che cerchi Mandy? Vuoi la favola? L'amore? Dimmi cosa vuoi >> disse lui furioso
<< Lasciami Patrick >> lo incitò quasi in lacrime
Lui le prese il volto con le mani e la baciò...forte.
Con quel bacio le voleva fare capire che nessuno più l'avrebbe avuta...che ormai era solo sua, e doveva rassegnarsi all'idea che presto sarebbe stata sua moglie, con tutti gli annessi e connessi. Non poteva sfuggirgli, nè tanto meno scappargli.
Le loro lingue si intrecciavano e si scioglievano l'uno contro l'altra. Sentiva il suo calore, il suo potere, la sua sicurezza nel prendersi le cose. La stava mandando in tilt..non ragionava più. Si era perdutamente innamorata di quest'uomo.
Quando si staccarono per riprendere fiato, non fu Patrick a baciarla, ma lei. Si proprio lei...Mandy. Aveva preso l'iniziativa di baciarlo e attirarlo a se, come se non avesse voluto staccarsi da lui...e Patrick non potè che accontentarla. Mandy gli circondò il collo con le sue braccia, attirandolo sempre di più, e fu in quel preciso momento che sentì l'eccitazione di Patrick. Lui la desiderava, incredibilmente. Se solo avesse saputo, probabilmente non l'avrebbe guardata più in faccia, e l'avrebbe derisa. Si staccò subito a quel pensiero e lo allontanò. Si diresse verso il ponte per riprendere fiato e in quel momento sentì quel leggero venticello accarezzarle il corpo, come un senso di libertà.
Cosa aveva fatto? L'aveva baciato di sua spontanea volontà...quell'uomo stava diventando una droga per lei. Ogni volta che posava le sue labbra su quelle di Patrick, non voleva più staccarsene.
<< Che ti succede Mandy? Un attimo prima mi desideri, e un attimo dopo mi allontani >> disse Patrick nervoso
<< Non voglio >>
<< Cosa non vuoi? Mandy, mi stai facendo diventare matto >> urlò lui raggiungendola e girandola verso se.
<< Lasciami in pace Patrick. Tu non puoi capire! >> disse, in preda al panico
<< Se tu mi spiegassi, magari potrei capire >>
<< Non ho niente da spiegarti. E adesso se non ti dispiace, vorrei tornarmene a letto >> disse lei, liberandosi dalla sua stretta.
Si avviò verso l'interno quando Patrick la raggiunse con furia, la prese tra le sue braccia e la baciò. La baciò come se fosse il primo e l'ultimo, la baciò mettendoci l'anima, la baciò per farle capire che lei era sua. La prese in braccio e senza mai staccarsi da lei, entrò dentro dirigendosi verso la sua camera.
Mandy non capiva più nulla, non sapeva nemmeno lei cosa volesse davvero, sapeva solo di avere paura, paura che una volta fatta sua, lui l'avrebbe abbandonata. Ma in quel momento non riusciva proprio a tornare alla realtà. Adorava la sua bocca, la sua lingua, il suo corpo, le sue braccia, le sue mani.

Al Cuore Non Si ComandaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora