Era davvero confusa...cosa voleva da lei? Questo suo interessamento era solo per l'azienda? O c'era dell'altro? Forse non poteva fare brutta figura davanti al capo...Si, dev'essere per forza così.
E poi di cosa avrebbero parlato? Nessuno dei due voleva questo dannato matrimonio, anche se le era risultato davvero strano che fosse stato proprio Patrick a prendere l'iniziativa...a quale scopo? Voleva saperlo...a tutti i costi.
La mattina, dopo una lunga colazione e quattro chiacchere con la madre, il loro maggiordomo aveva annunciato l'arrivo di una macchina.
Dev'essere lui....
<< Grazie..informi che arriverò subito >> disse Mandy.
Salutò la madre...
<< Mandy...prima di andare via, c'è una cosa che vorrei chiederti >>
<< Dimmi pure mamma >>
La madre prese qualche secondo, e le parlò.
<< E' Patrick, vero Mandy? >>
E in quel momento si sentì sprofondare
<< A cosa ti riferisci esattamente? >> era una domanda inutile...lei sapeva bene a cosa la madre si stesse riferendo
<< Ti sei innamorata di lui...non è così? >>
E tutte le sue paure furono confermate.
<< Mamma io... >> non la fece completare
<< Mandy, ieri sera vi ho osservati molto, e i vostri occhi esprimevano qualcosa di profondo, il che è alquanto strano da un uomo come Patrick. Per tutta la vita non ha fatto altro che cambiare una donna al giorno, la sua fama da playboy è autentica. Ma ieri...ieri sera c'era qualcosa nei vostri occhi. >>
Mandy sospirò a quelle parole...avrebbe voluto urlare, e piangere. Si era innamorata della persona più sbagliata del pianeta
<< Mamma, non c'è niente tra me e Patrick >>
<< Non voglio dire questo. Questo matrimonio è basato su un accordo, è vero....ma è anche vero che non mi sorprenderebbe più di tanto se dovesse nascere qualcosa di più. >> sorrise la madre
<< Non ci sarà mai niente >> o almeno per lui.
Sua madre aveva capito, ma al tempo stesso sapeva che tipo di uomo fosse Patrick. Ormai era troppo tardi, Mandy era innamorata, e doveva trovare un modo per condividere con questo sentimento non corrisposto.
Mentre si trovava sull'auto, pensava agli ultimi avvenimenti. E non ci trovava niente di confortevole, anzi aveva una paura pazzesca. Era stata promessa a un uomo che non sapeva cosa fosse l'amore, a uno che cambiava donne con la stessa semplicità con cui si cambiano le mutande...non poteva fare finta di niente. Doveva assolutamente reprimere questo sentimento, doveva trovare un modo per odiarlo. Ma come avrebbe fatto? Da lì a poco lo avrebbe rivisto...e poi ci sarebbe stata quella famosa proposta del viaggio. No, questo proprio non poteva farlo.
Quando la macchina si fermò all'immenso grattacielo, Mandy realizzò di non trovarsi alla Emilton. Dove l'aveva portata l'autista?
<< Dove siamo? >> chiese
<< Il signor Danies mi ha ordinato di portarla qui. Prego signorina Emilton >> disse l'autista, girando dalla macchina e aprendole la portiera.
Fece il suo ingresso in un'immensa hall....aveva un brutto presentimento...
Si diressero verso gli ascensori, e vide premere l'ultimo piano, il 70° esimo.
Oh mio Dio...sono...sono a casa sua
Un brivido le percorse lungo la schiena...entrare nella tana del leone sarebbe stato persicoloso.
L'ascensore si fermò dopo circa due minuti...attraversarono un corridoio, e si fermarono davanti a una porta. L'autista digitò un codice, e la porta si aprì.
Davanti a se un bellissimo soggiorno sui toni del bianco e grigio...un immenso divano occupava il centro della sala, una televisione a muro, e un tavolino in vetro. Il tutto circondato da una vista spettacolare di Sidney.
Cavoli...non credeva che Patrick avesse buon gusto.
Alla sua destra, degli scalini portavano all'immensa cucina sempre sui toni del bianco, con una penisola al centro. La luce del sole faceva risplendere quell'ambiente...tutto attorno a se era perfetto.
<< Grazie Mike...puoi andare. Mi occuperò io della signorina Emilton >>
Mandy si girò di scatto e lo vide arrivare. Era apparso da una camera...era splendido con quei jeans che gli ricadevano lungo i fianchi, e quella maglietta attillata nera. Aveva le braccia scoperte, dove risaltavano i suoi muscoli ben definiti. Un corpo che emanava sicurezza, protezione e qualcosa in più. Non le era mai capitato di sentire il suo stomaco in subbuglio, come in quel momento. Patrick le svegliava dei sensi a lei del tutto sconosciuti, che l'avrebbero portata a scoprire il suo corpo.
<< Perchè mi hai fatta venire qui? >> chiese preoccupata.
<< Benvenuta a casa mia, Mandy. Gradisci qualcosa da bere? >>
In quel preciso momento la porta dell'ingresso si chiuse, rimanendo soli in quella grande stanza...eppure nonostante la grandezza, insieme a Patrick lo spazio era ridotto al minimo.
<< Nulla grazie. >>
<< Accomodati Mandy >> la invitò lui
Si sedette sul divano e lo aspettò arrivare
<< Perchè sono qui Patrick? >>
<< Non lo immagini? Ieri sera eravamo d'accordo che avremmo parlato del nostro matrimonio >>
Un nodo alla gola le si formò, trattenendole quasi il respiro. Era strano...tutto molto strano. Vedeva in Patrick qualcosa di diverso...forse perchè si trovava nel suo territorio, e in lui la sicurezza era scontata. Ma a chi voglio darla a bere...lui non è certo il tipo che si fa scrupoli, in qualsiasi posto si trovi.
<< Tu eri d'accordo...io sono solo una pedina nelle mani dei leoni >>
Rise a quella battuta...era la verità, era così che si sentiva
<< Mandy...>> disse lui ridendo << Sei davvero incredibile. Nonostante siano passati dei mesi, non riesci ancora a convincerti che questo accordo era nettamente necessario per le due aziende. >>
<< Me ne infischio delle aziende. Al mio cuore non si comanda >> ribattè lei secca e nervosa
<< Nessuno vuole comandare il tuo cuore...>> disse con un tono di ironia.
Ma era ubriaco o cosa? Non capiva il nesso di quella conversazione...per quale motivo l'aveva portata a casa sua. Doveva ammettere di sentirsi alquanto a disagio...e poi, lui in quelle vesti...i suoi pensieri non erano per niente concentrati.
<< Cosa vuoi Patrick? >>
Lui si sedette vicino a lei e le sfiorò una guancia.
<< Te...solo te >>
E la baciò...portandola in un mondo parallelo, in un mondo dove esistevano soltanto loro due.
Il bacio si fece sempre più passionale, e lui cominciò ad accarezzarla dolcemente lungo la schiena. In più l'abbigliamento non le era stato d'aiuto...con il caldo che faceva aveva deciso di indossare un vestitino corto sopra le ginocchia...e quindi le sue gambe erano in bella vista. Che sciocca!!!
L'attirò a sè sempre di più...<< Sei mia Mandy >> e riprese a baciarla di nuovo, ancora di più...
Anche se il respiro le veniva a mancare, non voleva separarsi da quelle labbra...e portò le sue mani sulle sue baccia forti e possenti, accarezandolo, e sentendo ogni minimo muscolo che si contraeva nel suo corpo. Era una sensazione bellissima.
Pensava a quante donne avrebbero voluto essere al suo posto...ma allo stesso tempo non poteva altro che pensare all'interesse di Patrick nei suoi confronti.
<< No Patrick >> lo respinse, cercando di riprendere fiato.
Lui la guardava con occhi cupi << Cosa vuoi Mandy? >> chiese serio
Era arrabbiato.
<< Voglio che mi lasci in pace. Se mi devi parlare di questo matrimonio, fallo...ma ti prego, stammi lontana. >>

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Al Cuore Non Si Comanda
RomanceUn accordo....un contratto per creare una fusione tra due aziende mondiali..ma non sarà solo questo ciò che legherà Mandy Emilton, figlia di uno degli imprenditori più ricchi d'America, e Patrick Danies, il.braccio destro del padre, il miglior uomo...