Al Cuore Non Si Comanda

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La giornata era passata in fretta. Mandy non riusciva ancora a credere a tutto quello che era successo. Ricordava bene lo sguardo di Wood mentre lo portavano via. Per la seconda volta era stato umiliato dall'unico uomo che odiava, per di più molto più giovane di lui. Mike si era accertato che fosse stato portato in centrale. Patrick aveva tutti i documenti necessari per incastrarlo...

Durante la mattina, tutti gli operai furono chiamati per una riunione, informandoli che da quel momento in poi avrebbero preso ordini solo da Mandy. 

<< Come hai fatto a scoprire tutto questo Patrick? >> gli chiese Mandy mentre si dirigevano in albergo

<< Diciamo che sospettavo già da un pò. Quando venne in azienda per propormi l'acquisto di una parte del cantiere, mi fece scattare un campanellino d'allarme. Era impossibile che in qualche anno si fosse ripreso da un fallimento come quello della Raejonal Reserve. E quando mi propose il restauro mi fece insospettire ancora di più. >>

<< Perchè non mi hai detto nulla? >> 

<< Mi avresti ascoltato? Non appena ti si è presentata nelle mani l'occasione del restauro di quella nave, hai accettato subito al volo. >> disse duro

<< Cosa avrei dovuto fare Patrick? Non avrei avuto motivo di rifiutare. Ma se tu mi avessi informata riguardo tutta questa storia, di certo avrei fatto meglio i miei calcoli >> gli rispose quasi infuriata.

Non sopportava l'idea che lui non si fidasse di lei. Voleva essere informata di quello che succedeva all'interno dell'azienda. Erano diventati i capi di quell'impero, e aveva tutto il  diritto di sapere cosa quadrava.

<< Non voglio tornare sull'argomento Mandy. Ti ricordo che un pazzo si diverte a farti chiamate anonime. Non ho ancora scaricato del tutto i miei nervi. Se con Wood mi sono limitato, con questo non me ne starò con le mani in mano >> la guardò duramente.

Doveva ammettere che quando voleva, Patrick sapeva incutere timore. 

Quando arrivarono in albergo, Mandy non disse più una parola...Patrick era davvero parecchio arrabbiato per tutta quella situazione. 

Cercò di rilassarsi facendo un bagno. Riempì la vasca, sciolse i suoi capelli e tolse gli indumenti. Non appena si immerse, chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi. Ripensò agli ultimi avvenimenti che le erano capitate in quei mesi. Era incredibile come la sua vita fosse stata stravolta da un uomo di cui conosceva solo il nome. Suo padre per anni si era sempre vantato del talento del suo pupillo. Nonostante fosse capitato svariate volte di andare in azienda, non l'aveva mai incontrato. Suo padre non faceva altro che mandarlo in giro per il mondo a risolvere situazioni impossibili, e a firmare contratti con società e aziende multinazionali. Ben presto Patrick Danies diventò una leggenda negli affari, ci sapeva fare, e sapeva come ottenere il meglio del meglio. Anche alle feste di beneficenza non lo aveva mai incontrato, ed era veramente strano, in quanto braccio destro di suo padre. E poi...poi quel giorno, all'università, un uomo uscì dalla porta dell'ufficio del direttore, e ne restò incantata. Quegli occhi, di un verde ammaliante, l'avevano stravolta. Non sapeva chi fosse, non sapeva nulla di lui, ma dentro sentiva che quell'uomo le avrebbe cambiato la vita...e di fatti non si era sbagliata. In poco tempo era riuscito a conquistare tutto di lei. Lo amava in ogni sua cellula, e mai e poi mai avrebbe creduto di innamorarsi in così poco tempo. Nonostante la sua fama da plaiboy, lui aveva scelto lei.

Non si accorse di quanto tempo fosse rimasta dentro quella vasca, riaprì gli occhi con la  consapevolezza di essere osservata. E quando vide l'oggetto dei suoi pensieri apparire nella realtà, restò a guardarlo.

<< Non tornavi in camera, e mi chiedevo che fine avessi fatto >> disse calmo mentre la guardava desideroso.

<< Mi stavo rilassando >> rispose deglutendo.