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Mandy si trovava seduta sul divano del grande studio di suo padre. Nel momento in cui Alan le aveva detto che suo padre avrebbe voluto parlarle, non ci pensò un attimo a precipitarsi nel suo studio. Si erano abbracciati forte e il signor Emilton l'aveva fatta subito sedere.

<< Allora piccola mia...come ti senti? >> chiese il padre sorridendo mentre le stringeva una mano.

<< Ansiosa...ma bene >> rispose timida

Le poggiò una mano sulla guancia << Sei così cresciuta Mandy..e mi sembra impossibile che adesso tu stia per diventare una moglie, e  una mamma >> continuò mantenendo quello sguardo amorevole << E ti sembrerà assurdo che io pensi una cosa del genere...in fin dei conti, ti ho spinto io nelle braccia di Patrick >> e risero a quella frase

<< Si papà..in un certo senso è così. >> ammiccò lei sorridendo

<< Voglio che sappi una cosa Mandy. >> e ci fu un attimo di silenzio, come se stesse cercando le parole adatte. << Voglio che tu non dimentichi l'amore che provo per te >>

In quel momento si sentì inumidire gli occhi, e capì che le lacrime stavano reclamando ad uscire.

<< Voglio che tu abbia il meglio dalla vita, e so che Patrick può dartelo. Ma so anche che può darti un'amore che non credevo possibile. Lo vedo da come ti guarda, da come ti cerca, da come si preoccupa per te. >> e continuò << Quando è successo tutto quel....beh, lo sai...era un disperato. Ha minacciato perfino i poliziotti >> rise, ricordando quel momento.

Mandy sgranò gli occhi....era una parte della storia che non aveva ancora sentito. 

<< Si Mandy...ha minacciato anche loro..disse che se non ti avessero trovata, non ci avrebbe pensato a farli fuori uno per uno....>> e continuò sorridendo << Quell'uomo sa come farsi ubbidire. >>

<< Su questo siamo perfettamente d'accordo >> rise anche lei asciugandosi le lacrime

<< Ma non è questo il punto. Quando mi avete confessato di amarvi, ero felice, ero l'uomo più tranquillo della terra. Mi sentivo tremendamente in colpa, per averti obbligata a stare con un uomo che non amavi, ma al tempo stesso, avevo visto qualcosa in voi due. Lui ti ha sempre tenuta d'occhio, e anche se era sicuro di non farsene accorgere, lo vedevo. Quando poi, ha preso la palla in balzo e mi ha proposto questa sorta di contratto, ho fatto due più due. Ero sicuro che lui fosse interessato a te, e non ci ho perso tempo. >>

Respirò al pensiero di quei ricordi << E tu...piccola mia...tu eri così restìa nel trovarti qualcuno accanto. Sei sempre stata protetta dai tuoi fratelli, ti hanno sempre tenuta in una campana di vetro...ed era arrivato il momento di farti uscire da quella campana.Quando parlai ai tuoi fratelli di questo accordo, all'inizio erano titubanti, ma quando ho detto loro che era stato Patrick a farmi questa proposta, i loro sorrisi si sono aperti di gioia. Sapevo che sarei andato contro i tuoi principi, gli stessi che ti abbiamo insegnato noi...ma qualcosa dentro di me mi diceva che lui era quello giusto...su tutto. Conoscevo la famiglia Danies da anni, e i tuoi fratelli e Patrick si trovavano a giocare da piccoli. Non puoi ricordarlo...eri troppo piccola. >> le disse accarezzandole la guancia.

<< Mandy...voglio che tu sappia che avete la mia benedizione su tutto. La Emilton Corporation è in ottime mani, e tu sei in ottime mani. Io non ho niente di cui preoccuparmi. Ma per qualsiasi cosa..io sarò sempre qui >> e l'abbracciò

A quel punto Mandy scoppiò in un pianto liberatorio. Era da tanto che avrebbe voluto sentirsi dire quelle parole, e quale persona migliore di suo padre. Restarono abbracciati qualche minuto, quando il padre si staccò. Si alzò, andò verso una piccola cassaforte e ne uscì una scatola rettangolare. Guardò Mandy sorridendo e si diresse verso di lei.

Al Cuore Non Si ComandaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora