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<< Lei appartiene a me....e sai molto bene che non condivido niente di ciò che è mio >> disse in tono duro.
<< Oh si...lo so molto bene. >> sorrise malizioso e tornò a guardare Mandy << Mi spiace non poter godere della vostra compagnia. Spero vivamente di incontrarla di nuovo. Una simile bellezza non si vede tutti i giorni >> e le  baciò la mano.
Un brivido le percorse lungo la schiena, e non era per il bacio, bensì per lo sguardo cupo e severo di Patrick. Non capiva il perchè di quei comportamenti e atteggiamenti così assurdi. In fondo cosa gliene importa?
<< Patrick...mi ha fatto piacere rivederla. Sono sicuro che ci vedremo presto >> lo salutò
Lui si avvicinò a Mandy e la scrutò nei minimi particolari. Era davvero molto bella.
Le porse la mano e si diressero verso l'uscita dell'hotel.
<< Dove stiamo andando? >> chiese
Ma Patrick non rispose...In macchina si sentiva un pò a disagio... Ripensava agli ultimi avvenimenti accaduti...Non si erano visti per due giorni, e all'improvviso lui l'aveva invitata fuori a cena. Non voleva risolvere i loro problemi con i soldi...Sapeva bene di poter ottenere la qualsiasi cosa, ma non era l'ultimo dei suoi pensieri sfoggiare i suoi averi e benefici in quel contesto. Mandy non era il tipo...voleva di più...molto di più.
Arrivarono davanti ad un bellissimo grattacielo...era immenso. Guardò l'altezza del maestoso edificio e rimase a bocca aperta.
Un uomo gli andò incontro e aprì le portiere dell'auto salutandoli cordialmente.
Si recarono all'ingresso e Mandy notò subito il lusso di quel posto magnifico. Dei meravigliosi affreschi illuminavano la grande hall, c'era una bellissima scalinata che conduceva ai piani alti e degli ascensori che sembravano delle stanze. Si recorono verso uno di essi e aspettarono che arrivasse. Era tesa..non capiva il senso di quella serata. Patrick non aveva spiccicato una parola, e tutta quell' attesa la stava rendendo nervosa. Non potè non notare i tanti occhi puntati su di loro, sia uomini che donne. Entrarono all'interno dell'ascensore, e per un attimo le mancò il fiato. Davanti a se aveva il panorama più bello che avesse mai visto in tutta la sua vita. L'ascensore offriva la veduta esterna di Washington...non solo era emozionante, ma anche da far venire le vertigini.
<< Tutto bene? >> chiese Patrick guardandola.
Finalmente un cenno di vita....cominciavo a preoccuparmi.
<< Si...è bellissimo >> disse appoggiando le mani alle vetrate. Stavano salendo sempre più su...finchè un tintinnio sottile segnò l'arrivo. Si trovavano al settantesimo piano.
Era abituata ai piani alti...ma fino a quel momento non era salita così in alto.
<< Bene arrivato signor Danies >> disse un signore.
Era a dir poco magnifico. Un ristorante di lusso per eccellenza...e naturalmnte non frequentato da chiunque.
Il signore si avvicinò a Mandy e le baciò la mano.
<< E' un piacere conoscerla signorina Emilton. Sono Arnold Diaz...il direttore del ristorante >>
<< Piacere mio. >> e sorrise.
Li accompagnò personalmente al loro tavolo con vista dall'alto...<< Vi auguro una buona cena >> e se ne andò.
Si guardarono negli occhi...
<< Allora Patrick...a cosa devo l'onore di tutto questo >> disse indicando il vestito e il ristorante << Non puoi fare quello che vuoi...>>
<< Oh si che posso >> disse accennando a un sorriso
<< Perchè mi hai portata qui? Non ti sei fatto vivo per due giorni e ormai credev....>>
<< Ti sono mancato Mandy? >> chiese stuzzicandola.
<< Cosa? >> Era sorpresa...e quel suo sguardo la faceva andare in tilt.
<< Ho avuto da fare >>
<< Ma certo...è questa secondo te è una giustificazione? >>
<< Si...so che te la sei cavata molto bene alla Casa Bianca, e poi sei stata in compagnia della First Lady. Eri in ottime mani...non avevo motivo di preoccuparmi >> disse secco
Un cameriere portò una bottiglia di champagne, e ne versò un pò ad entrambi.
Era furiosa....avevano avuto una discussione in aereo senza aver risolto nulla. Patrick era sparito per due giorni per fare chissà cosa...e per di più l'aveva fatta tenere d'occhio. Non credeva alle sue orecchie...avrebbe voluto gridargliene di tutti i colori.
<< Tu non puoi avermi tenuta d'occhio >> esclamò irata.
Cercò di mantenere la calma. Si trovava in un ristornate di lusso e non poteva permettersi di fare una ramanzina al suo futuro marito...il suo autocontrollo doveva rimanere saldo.
<< L'ho fatto infatti. Credi che io sia stupido Mandy. Non dopo quello che ti è successo. Pensi che mi sia passata? No...non riesco ancora a capire come ho fatto a non ucciderlo...quindi non ti meravigliare più di niente >> si fermò non appena il cameriere cominciò a portare i primi piatti.
Aveva il cuore a mille....
Il silenzio tornò nuovamente ad essere il padrone. Mandy era persa non solo nei suoi pensieri, ma anche dalle sue parole. Non aveva capito quanto fosse arrabbiato per quello che era successo con Scott. Credeva che sarebbe finita lì, invece a quanto pare provava ancora rabbia per quel fatto.
<< Mi dispiace Patrick...davvero. Non volevo farvi preoccupare...>> disse tirnado un leggero sospiro. Patrick la guardò cercando di restare calmo. << Non avrei mai immaginato che le sue intenzioni fossero quelle di...>> non riuscì a finire la frase che Patrick l'alzò attirandola a se e abbracciandola.
Sentiva il peso del suo corpo..percepiva la sua rabbia...i suoi muscoli si contraevano ad ogni movimento.
<< Mandy, stai tranquilla...ci sono io con te. Non permetterei mai a nessuno di farti del male....mai >> le disse prendendole il volto tra le mani. La guardò profondamente...e posò le sue labbra delicatamente alle sue. Le salì un brivido in tutto il corpo. Il bacio si approfondì ancora di più diventando più sensuale e passionale. Non appena si staccarono, Patrick appoggiò la sua fronte a quella di Mandy respirando ancora affannosamente per via del bacio.
<< Cosa mi stai facendo Mandy? >>
Era come se avesse dato parola ai suoi pensieri. Lo guardò stranita...
Per fortuna il loro tavolo si trovava in un lato della sala appartato, lontano dagli sguardi, potendo così godere quel poco di intimità che avevano, e in cuo suo Mandy sapeva che Patrick l'avesse fatto di proposito.
<< Dimmelo tu Patrick....>> disse con voce roca
Sorrise a quell'affermazione, e quando si accorsero che il cameriere stava andando verso il loro tavolo per portare il resto della cena, tornarono a sedersi...
Quel contatto l'aveva resa vulnerabile ai suoi occhi..era evidente cosa le procurasse quell'uomo...la sensazione di protezione, la profondità dei suoi baci e delle sue mani sul suo corpo...non solo la faceva trasalire...ma una strana sensazione di calore le inondava tutto. Sapeva di avere una fortissima attrazione fisica per lui, avrebbe voluto sentire la sensazione dei loro corpi avvinghiati... Se solo accarezzandole la schiena le procurava un simile brivido....non immaginava allora tutto il resto. Amava quell'uomo in una maniera incredibile.
<< Dove sei stato in questi due giorni Patrick? Perchè non ti sei fatto più vedere dopo la nostra discussione?>>
<< Avevo delle faccende da sbrigare...>> rispose freddamente
E adesso cosa gli prende?
<< Ho concluso un piccolissimo affare per tuo padre...>> sorrise malizioso.
Un 'affare? Che affare?

Al Cuore Non Si ComandaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora