"Amore e Psiche"

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Mattia passò la giornata a Francoforte con Carlo e tornarono la mattina presto del giorno dopo. Durante quella piccola vacanza riuscì a svagarsi leggermente, ma il dolore e la rabbia erano sempre lì con lui.

Sia Emma che Mattia, erano troppo orgogliosi ed arrabbiati per contattarsi, preferivano soffrire in silenzio che mettere da parte l'orgoglio e fare il primo passo. Lei sapeva benissimo di aver esagerato, ma non si sarebbe mai abbassata a chiedergli scusa, anche perché, qualcuno l'aveva convinta di tutte quelle parole velenose che erano uscita dalla sua bocca. Ci stava male, si sentiva morire, aveva un vuoto dentro di sè da quel giorno, ma non aveva intenzione di mettere la parte il suo orgoglio.
Mattia invece era testardo ed era incazzatissimo per essersi subìto tutti quegli insulti insensati, che lo avevano distrutto più di quanto avrebbe potuto fare un camion, se gli fosse passato sul corpo. Aveva intenzione di starsene nel suo, senza rincorrerla per la millesima volta. Non poteva essere sempre lui ad abbassare le barriere del suo orgoglio e scusarsi. Questa volta toccava a lei, se davvero gli interessava qualcosa. Aveva usato delle parole davvero forti che gli avevano spezzato a metà il cuore, come poteva pensare che la stesse usando? Come le era venuto in mente? Dopo tutto quello che avevano passato... Si chiedeva con quale coraggio aveva buttato tutto a puttane. Era distrutto, anche se non lo dava a vedere.

Quel giorno Mattia era emozionato, perché aveva appena saputo che Cristian sarebbe venuto a Roma, e avrebbero passato del tempo insieme. Inoltre, durante la mattinata, aveva deciso di tatuarsi Ber Cane sulla caviglia e di sistemare il tatuaggio Amore e Psiche.
Era un po' di tempo che aveva in programma di sistemarlo, ma aveva sempre rimandato.
Ma una notte, mentre stava pensando alla sua storia con Emma, si ritrovò a pensare alla vicenda di Amore e Psiche.
Pensò al loro amore travagliato, sbagliato e malato, scoppiato in modo improvviso, nascosto agli occhi della dea Venere e del resto delle persone. Quella storia gli ricordò il suo amore difficile con Emma, certo, non era identico, ma glielo ricordava.
La loro storia non era iniziata nello stesso modo, perché lui non l'aveva mai ingannata e non aveva nascosto la sua identità alla sua Psiche. Non avevano nemmeno affrontato l'ira della dea Venere come i due amanti - anche se, ne avevano passate tante anche loro -, ma soprattutto non avevano ancora avuto il loro lieto fine.

Cristian: "Oh Matti', finalmente ci vediamo!" Abbraccandolo.
Mattia: "Quanto me se mancato, Kryzia!"
Cristian: "Fa' vedere" Indicandogli il braccio con il tatuaggio sistemato.
Mattia glielo mostrò soddisfatto e sorrise: "Te piace?"
Cristian: "Sì! Finalmente ti sei deciso eh!" Rise, picchiettandogli una mano sulla spalla.
Mattia sorrise: "Già. Guarda quel bar! Andiamo a sederci, che tra poco arriva Rebecca, così ti presento quel ragnetto di mia sorella!"
Raggiunsero il bar, si sedettero e ordinarono due caffè. Appena la barista li lasciò soli, Briga guardò attentamente il suo amico, e si accorse che aveva qualcosa che lo tormentava, ormai aveva imparato a conoscerlo.
Mattia: "Che c'hai Cristian?"
Cristian fece un sorriso amaro, mescolando il suo caffè con il cucchiaino: "Sto pensando a Virginia... Ultimamente le cose non vanno molto bene."
Mattia: "E perché?"
Cristian: "Perché siamo sempre in posti diversi e siamo perennemente occupati. Soprattutto lei, la sento tanto emozionata quanto esausta. Non abbiamo tempo nemmeno di parlare al cellulare, alcuni giorni. È difficile per tutti e due"
Mattia: "La vuoi lasciare?"
Cristian: "Non lo so, Mattia. Io la amo, ma è troppo difficile per entrambi. Probabilmente, se arriverò al limite, le parlerò."
Mattia ragionò qualche secondo su quello che gli aveva detto il suo amico e poi sbottò: "È da stupidi."
Cristian: "Cosa?" Chiese non capendo.
Mattia: "Arrivare al limite. Cri, se ci tieni veramente, non aspetti di arrivare al limite di sopportazione, prima di parlarne e cercare di risolvere! Perché magari, quando ci sei arrivato tu, al limite, ci è arrivata pure lei. E allora lì è finita davvero."

"Forse dovresti farlo anche tu, Mattia" Gli ricordò una sua voce nella testa. Ma scansò subito il pensiero.
Cri pensò seriamente alle parole di Matti, aveva pienamente ragione: "Sì, forse hai ragione, non la voglio perdere, devo fare qualcosa..." Ma poi, ci pensò meglio e contraccambiò il consiglio: "Anche se, potrei dirti la stessa cosa." Lo guardò negli occhi.
Colpito e affondato.
Signore e Signori, ecco a voi Cristian Lo Presti: la voce della sua coscienza, in carne ed ossa.
Quando lo sguardo del ballerino si fece troppo insistente e la consapevolezza che lui avesse ragione, diventò insopportabile, deviò lo sguardo del suo amico. Lui sapeva tutto: quando Mattia era tornato in casetta, dopo aver fatto l'amore con Emma la prima volta, Cri si era accorto subito che c'era qualcosa di strano, ed era riuscito a trascinarlo in bagno per farlo sfogare. Gli aveva raccontato ogni emozione, paura e pensiero. In quel momento la loro amicizia si era rafforzata moltissimo, ed ora, nonostante la distanza, avevano ancora tanto bisogno l'uno dell'altro.
Mattia, però non aveva voglia di affrontare di nuovo quel discorso con Cristian e in sua salvezza, vide arrivare Rebecca da lontano: "Oh guarda, arriva Reb!"

Mattia Briga ed Emma Brown- Sarò libera❤️⚡️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora