"Che cosa resta di noi?"

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Subito dopo la chiamata, Mattia aveva scaraventato il cellulare contro la porta della sua camera e si era seduto sul letto con la testa tra le mani.
Rebecca entrò mezza addormentata in camera del fratello e si sedette accanto a lui.
Rebby: "Che è successo sta volta, Mattì?"
Mattia: "Rebecca torna a dormire, per favore"
Rebby: "Dai raccontami"
Mattia sbuffò, sapeva che non se ne sarebbe andata se non le avesse raccontato tutto: "Al Gay Village si è ubriacata e ha limonato tutta la serata con... Con quel coglione. Porca puttana. E ha avuto il coraggio di farmi quella scenata assurda quando Ludovica mi ha baciato!" Disse arrabbiatissimo.
Rebecca: "Davvero? Te l'ha detto lei?"
Mattia rise nervoso: "Pff, figurati! Lei aspettava il momento adatto per dirmelo, non voleva rovinare la tranquillità che si era appena stabilita!" Imitando la sua voce.
Rebby: "E tu come hai fatto a scoprirlo?"
Mattia: "Fulvio. Mi ha mandato le foto dell'articolo, chiedendomi se ne salevo qualcosa"
Rebby: "Ne hai parlato con lei?"
Mattia: "Ovvio Rebè!"
Rebby: "Cosa ti ha detto lei?"
Mattia: "Che era ubriaca e arrabbiata per quello che era successo e allora quando il coglione l'ha baciata non si è tirata indietro per ripicca"
Rebby: "E tu?"
Mattia: "Le ho detto che sono appena tornato a casa ubriaco, dopo una bella scopata con Ludo, perché volevo vendicarmi anch'io"
Rebby: "Ma tu non l'hai fatto davvero"
Mattia rise nervoso: "E tu cosa ne sai?"
Rebby: "Perché non sei uscito da questa camera da quando abbiamo finito di cenare."
Mattia: "Sono uscito quando non mi hai visto. Non vedi che ho comprato delle bottiglie?" Indicando con la testa le quattro bottiglie di birra vuote sulla scrivania.
Rebby: "Di quelle c'hai sempre la scorta nella dispensa, Mattì, non sono nata ieri."
Mattia: "Vabbè.. Lei non lo sa."
Rebby: "Perché le hai raccontato una balla?"
Mattia: "Perché mi andava."
Rebby: "Non potevi cercare di risolvere invece di comportarti come un bambino vendicativo?"
Mattia: "Sono abbastanza grande per arrangiarmi Rebè"
Rebby: "Domani la chiami per chiarire e dirle la verità?"
Mattia: "No. È finita Reb, adesso basta. Sono stanco di correre dietro a lei e ai suoi capricci"
Rebby: "Sei sicuro di voler rinunciare a tutto, e ad essere felice?"
Mattia: "Sì, forse è meglio così." Gli scese una lacrima.
Rebby lo abbracciò forte: "Mi dispiace Mattia..."
Mattia: "Anche a me"
Rebby: "Domani passiamo la giornata io e te da soli, va bene? Poi anidamo all'Olimpico insieme."
Mattia le sorrise: "Va bene"
Rebby: "Posso dormire con te?"
Mattia: "Certo piccolè"
Si sdraiarono insieme sul letto di Mattia, e Reb abbracciò il suo fratellone, addormentandosi poco dopo, mentre lui non riuscì a chiudere occhio.

Fra: "Emma, dobbiamo andare dalla parrucchiera e fare un sacco di cose, andiamo dai!"
Emma: "Senti, chiamo Elisa e le dico che non mi sento bene e che non posso venire al matrimonio"
Fra: "Ma non ci pensare neanche! Io non ci vado da sola e non ti lascio qui. Tu adesso ti alzi da quel letto, lo devi fare per Elisa"
Emma si alzò a malavoglia e andò in bagno. Si guardò allo specchio: aveva una cera orribile, non aveva chiuso occhio tutta notte e aveva pianto per ore. Però doveva darsi una mossa e sistemarsi per il matrimonio, non poteva deludere la sua amica e rovinarle il giorno più bello della sua vita.
Si vestì e andarono dalla parrucchiera, fece delle foto con delle fan e poi tornarono in albergo per finire di prepararsi.

Mattia si alzò verso le sei, fece colazione e poi andò a fare un giro per Roma e tornò verso le otto e mezza. Si accorse addirittura di avere un piccolo fastidio e qualche problema alla gola, per completare la sfiga di quella giornata, allora cercò qualche medicinale dal cassetto in bagno e lo prese.
Cazzeggiò sui social fino a quando si svegliò Reb, fece gli auguri su Twitter ad Elisa e poi uscì con la sorella, tornando solo verso le tre per prepararsi ed andare all'Olimpico.

Il matrimonio iniziò alle quattro, fù una cerimonia bellissima e molto emozionante, andarono poi a cena in un ristorante non tanto lontano da lì ed Emma cercò di distrarsi chiacchierando un po' con tutti e bevendo qualche bicchiere di alcolici.
Verso le dieci Emma ricevette una chiamata da Rebecca.
Si spaventò, perché credeva che fosse successo qualcosa a Mattia, allora alzandosi dal tavolo, rispose e uscì in giardino.
Emma: "Pronto Rebecca?"
Rebby: "Pensavo non mi avresti risposto"
Emma: "Perché non avrei dovuto?"
Rebby: "Per quello che è successo con mio fratello..."
Emma sorrise teneramente: "Reb che io abbia chiuso con lui, non influisce nel rapporto che ho creato con te. Tu puoi contare su di me sempre e comunque, capito?"
Rebby: "Sì, grazie."
Emma sorrise ancora: "Allora? Hai bisogno di qualcosa?"
Rebby: "No, volevo solo dirti che Matti sta per cantare con Antonello, vuoi ascoltare?"
Emma: "Ehm"
Rebby: "Non glielo dico. Tranquilla."
Emma: "Ehm...D'accordo. È agitato?"
Rebby: "Tantissimo! Non sta fermo un attimo. Non voleva salire sul palco, Fulvio gli ha dovuto tirare un ceffone per farlo calmare!"
Risero insime.
Rebby: "Eccolo! Ascolta!"
Emma ascoltò in silenzio tutta la canzone, con i brividi lungo tutto il corpo e le lacrime che le rigavano le guance.
Mattia stava cantando benissimo, era migliorato tantissimo e nonostante tutto era orgogliosa e contenta per lui.
Si asciugò le lacrime alla fine della canzone e tornò a parlare con Reb.
Rebby: "Allora com'è andata? È stato bravo coach?"
Emma sorrise: "Sì, bravissimo!"
Rebby: "Mi è venuta la pelle d'oca!"
Emma: "Anche a me..."
Rebby: "Tra poco dovrebbe cantare anche Dalla pelle al cuore, vuoi che ti richiamo?"
Emma: "No Reb, è meglio di no. Grazie per avermi chiamata, ci tenevo ad ascoltarlo, ma ora è meglio che torno al matrimonio e... Alla mia vita, senza tuo fratello. Mi raccomando, vai da lui adesso, abbraccialo forte e digli che è stato bravissimo, che si merita tutto quello che gli sta succedendo e che sei orgogliosa di lui, sembra tanto forte e strafottente, ma ne ha bisogno." Le scese un'altra lacrima.
Rebby: "Va bene, lo farò. Non piangere Emma, sono sicura che risolverete anche questa volta!"
Emma sorrise: "Non credo, sta volta è finita sul serio, tesoro... Doveva succedere prima o poi, non ce la facciamo più a reggere questa situazione, è troppo complicato. È meglio così, credimi."
Rebby: "Mi dispiace, ero così felice.."
Emma: "Per te ci sarò lo stesso sempre, chiamami per qualsiasi cosa!"
Rebby: "Grazie Emma, ti voglio bene"
Emma: "Anch'io tesoro... Se vuoi quando torno a Roma, ci vediamo, okay?"
Rebby: "Non vedo l'ora! Grazie mille Emma!"
Emma: "Grazie a te Reb! Dai, adesso corri da lui, che ha bisogno di te!"
Rebby: "D'accordo, buona serata"
Emma: "Anche a te!" Riattaccarono.
Sospirò e si asciugò le lacrime, andò in bagno per sistemarsi il trucco che le si era colato e poi tornò a sedersi al suo posto.

Il destino volle che quando Elisa lanciò del bouquet, arrivò tra le mani di Emma. Le sembrò veramente uno scherzo di cattivo gusto del destino, all'inizio finse di riderci sopra, ma poi iniziò a bere sempre di più, nonostante Francesca tentasse di frenarla.
Non sapeva nemmeno più quello che stava facendo e si mise addirittura a ballare avvinghiata a Stash, anche lui un po' brillo.
Emma: "Mi sa che tra poco vomito" rise di gusto.
Stash: "Allora andiamo a prendere una boccata d'aria in giardino ja"
Andarono a passeggiare all'aria aperta e poi si sedettero su una panchina a chiacchierare, poi ad un certo punto Stash toccò un tasto un po' dolente.
Stash: "E Mattia? Lo senti ogni tanto?"
Emma: "No, dopo stanotte non lo sentirò più"
Stash: "Oh. Avete litigato?"
Emma: "Sì, si è scopato la sua modella... Come si chiama? Ah sì, Ludovica" Rise.
Stash: "Ah mi dispiace, Emma" Le accarezzò una spalla.
Emma rise: "Prima mi ha chiamto sua sorella e mi ha fatto ascoltare mentre cantava Roma Capoccia con Venditti. Quella ragazza è adorabile, non trovi?" Rise ancora "Dai torniamo dentro!"
Stash: "Va bene! Ma forse è meglio se smetti di bere!"
Emma rise di nuovo e si alzò per tornare dentro.

Emma: "Franciiii" Le andò in contro abbracciandola.
Fra: "Mamma mia Emma, quanto hai bevuto?"
Emma: "Un po'." Rise. "Che ore sono?"
Fra: "Quasi le due"
Emma: "Uh! A quest'ora Mattia avrà già finito di cantare sul palco dell'Olimpico con Venditti! E io non l'ho chiamato per sapere come sta!"
Fra: "Meglio così Emma!"
Emma: "Fra, lo sai che lo amo? Tanto, tanto, tanto. Mi manca da morire quello stronzo" Rise come una bambina. "Oh, glielo devo dire? Ora lo chiamo!" Tirando fuori il cellulare.
Fra: "No tesoro, lascia stare eh! Dai vieni a sederti!" Le prese il cellulare dalle mani e se lo infilò nella borsetta, per evitare che Emma facessa qualcosa di cui si sarebbe pentita.
La serata continuò ed Emma seguitò e bere, fino alle cinque, quando Fra, decise di riportarla in albergo.

Mattia Briga ed Emma Brown- Sarò libera❤️⚡️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora