Emma: "Allora? Che devi dirmi?"
Mattia sospirò e si sedette sul letto di Emma: "Domani, al concerto a Verona, ci sarà anche Ludovica. Deve venire anche lei, la Honiro le ha già comprato il biglietto per il treno e la stanza in hotel, perché deve fare anche un servizio fotografico, ma io..."
Emma lo interruppe: "Non ti ho chiesto spiegazioni. Sei libero di fare quello che vuoi."
Mattia: "E io te le voglio dare. Non voglio che pensi che sia io a volerla portare. Non ho altra scelta, ma non starà con me" La guardò fisso.
Emma: "Okay. Tutto qua?" Incrociando il suo sguardo.
Mattia si alzò in piedi e la guardò negli occhi: "No. Volevo dirti anche che mi dispiace, che lo so che ho fatto una cazzata a non lasciarla, me l'aveva servita su un piatto d'argento, hai ragione, ma non ce l'ho fatta. Ma non perché non voglio o perché provo qualcosa per lei. Te lo giuro Emma, non sono più innamorato di lei da un po' e forse non lo sono mai stato. Sicuramente non l'ho mai amata quanto amo te. Però le voglio bene, come voglio bene ad un'amica, e devo trovare le parole giuste per lasciarla, non è facile. E in quel momento l'unica cosa che riuscivo a fare, era pensare che tu eri lì con noi, che avrebbe potuto vederti e fare un casino pazzasco. Soprattutto con la Honiro, e in questo momento non me lo posso permettere. Mi dispiace non volevo farti stare male per la millesima volta, non lo faccio apposta. Ti giuro che l'ulima cosa che voglio è farti male. Sai quanto tengo a te e a noi."
Emma guardava a terra e non diceva niente.
Mattia: "Emma ti prego dì qualcosa" mettendosi una mano tra i capelli.
Emma alzò lo sguardo e lo guardò con gli occhi lucidi: "Mi dispiace Mattia, lo so, sono stata una stronza ad aggredirti così senza motivo. Ma vederla così, avvinghiata a te, mentre ti baciava, davanti a me.." Tornò a guardare il pavimento e le scese una lacrima, lui le si avvicinò ancora e gliel'asciugo prendendole il viso tra le mani "...non ci ho più visto, mi è caduto il mondo addosso, insieme a tutte le sicurezze che avevo su di noi." Matti la guardò interrogativo e fece scivolare piano le mani via dal suo viso: "Che-che significa che ti sono cadute le sicurezze che avevi su di noi?" Ad Emma scese un'altra lacrima e fece una sottile risatina isterica: "Insomma, guardala Mattia, e guarda me! Perché dovresti lasciarla? Cosa ci guadagni? Può darti tutte le cose di cui hai bisogno e tranquillità. Invece io, ti posso dare solo un gran casino e tanti problemi."
Mattia: "Amo' ma te sei vista? Davvero credi che lei sia migliore e più bella di te? Sei perfetta Emma, non ho mai visto nessuna più bella di te. Per me sei meravigliosa e te lo dimostrerò, riuscirai a sentirti la donna più bella del mondo, e ti vedrai come ti vedo io. Cosa ci guardagno a lasciarla? Te. Ti basta come risposta? Guardagno te Emma" avvicinandosi ancora di più, la prese per i fianchi e la guardò in viso "Io e te insieme. Ed è la cosa che riesce a farmi stare bene più di tutto, anche più della musica, probabilmente. Non ho bisogno di una ragazza come Ludovica che mi lasci fare quello che voglio e che mi dia tranquillità, quando posso avere te che mi puoi dare amore e felicità. Preferisco i nostri litigi, i nostri casini e problemi. Te lo giuro, voglio stare solo con te. Non voglio perderti" Le asciugò le lacrime che le erano scese.
Emma lo guardò, gli sorrise e lo baciò con tutta la passione che era dentro di lei: "Ti amo Mattia, te lo giuro, ti amo da morire. Mi dispiace tanto" gli sussurrò.
Mattia: "Anch'io, ti amo anch'io, tantissimo" continuando a baciarla e a stringerla più forte che poteva.
Sentirla così vicina, dopo aver avuto la sensazione di perderla, gli faceva toccare il cielo con un dito.
La strinse ancora di più, per sentirla e realizzare che non era una sogno, che era lì veramente. Respirò profondamente, mentre si godeva a pieno quel bacio e fece scivolare la sua mano sotto la maglietta di Emma, facendola riprendere da quel momento di trance, così lei si tirò indietro.
Emma: "No Mattia, non possiamo! Arriviamo in ritardo alla cena di tua mamma"
Mattia cercò di baciarla ancora: "Non fa niente, non ci andiamo. Non me ne fotte niente. Mamma non s'offende se le dico che dovevamo fa' pace."
Emma si spostò di nuovo: "No amore, dai! Mi vesto e andiamo" gli prese il viso tra le mani e gli sorrise "Okay?"
Mattia si staccò da Emma e sbuffò: "Va bhe, ti aspetto di là con Francesca, perché se rimango qua mentre te cambi, non ce andiamo davvero a cena"
Emma rise e gli lanciò un cuscino mentre lui chiudeva la porta ridendo: "Vai va, pervertito!"Dopo dieci minuti abbondanti arrivò Emma in cucina, dove erano seduti Fra e Briga.
Mattia appena la vide la squardò da capo a piedi e poi la fissò negli occhi, come cazzo faceva ad essere così bella anche vestita così semplice? Indossava dei semplicissimi jeans a vita alta, dei tacchi alti ed una maglietta bianca a maniche corte infilata morbida dentro i pantaloni. Era meravigliosa, soprattutto con quei capelli mossi e morbidi appoggiati sulle sue spalle.Emma: "Che c'è? Non sto bene? Troppo semplice?"
Mattia: "Porca puttana." Disse di getto.
Emma gli diede una sberla sulla testa.
Mattia: "Ahia! Oh, che ho fatto?" Massaggiandosi la testa.
Emma: "Sto male? Non è adatto?" Girando su se stessa e guardando anche Fra in cerca di un consiglio.
Fra: "Ma no! Stai benissimo Emma!"
Mattia: "Stai scherzando vero? Credi davvero di stare male? Cioè ma te sei vista allo specchio? Qua è un miracolo se io resisto a starti vicino senza toglierteli, sti vestiti." Guardò prima i suoi occhi e poi le sue gambe.
Emma lo guardò male: "Fai schifo Mattia. Pensi sempre a quello, sei un pervertito." Lui scoppiò in una risata.
Mattia: "Deje lo sai che scherzo! Davvero, sei bellissima tesò" tirandola a sè baciandole una guancia.
Emma guardò la sua amica: "Franci?"
Fra: "Sei perfetta così tesoro!"Emma e Mattia arrivarono a casa di lui ed entrarono dalla porta.
Mattia: "Mammì! T'ho portato il tuo regalo di compleanno, guardaa!" Gridò chiudendo la porta.
Emma rise per come l'aveva annunciata, mentre Patti corse all'entrata e l'abbracciò "Emma! Come sono contenta che ti abbia convinta a venire! Come stai? Avete sistemato tutto?"
Emma le sorrise: "Sisi è tutto apposto, adesso" E poi guardò Mattia sorridendo.
Patti: "Oh per fortuna, sono felice!"
Emma le porse una bottiglia di champagne: "Questo è per te! E buon compleanno!"
Patti la prese: "Grazie mille Emma! Non serviva!"
Rebecca e Ginevra scesero le scale e la più piccola corse ad abbracciare Emma.
Emma: "Ehi Reb! Tutto bene?"
Rebby: "Sì tutto bene dai! Tu?"
Emma: "Sì!"
Mattia: "Oh Ginè! Viè qua che te presento 'a donna mia!"
Ginevra si avvicinò sorridente e porse la mano ad Emma: "Finalmente ci conosciamo! Piacere, Ginevra"
Emma ricambiò la stretta di mano: "Emma. Piacere mio." Sorrise.
Patti: "Andatevi pure a sedere in salotto, quando è pronta la cena vi chiamo, manca poco!"Andarono a sedersi tutti e quattro sul divano, Reb tra Ginevra ed Emma, mentre Mattia si sedette accanto alla sua Mimma Memma, lasciandole un bacio sulla guancia, che venne ricambiato da un sorriso.
Mattia: "Bhe Ginny quando ce presenti l'amico tuo? Ormai manchi tu"
Ginny: "Appena sono sicura te lo presento, tranquillo, già te l'ho detto. E poi manca anche Reb, non solo io."
Mattia: "Reb non c'ha nessuno" disse convinto.
Ginny: "Come fai ad essere così sicuro?"
Mattia guardò male la sorella maggiore e poi guardò anche Reb: "Co chi stai?"
Reb: "Co uno"
Mattia: "Ma veramente o me stai a pijà per il culo?"
Reb: "No, sono seria"
Mattia: "Non è una cosa seria, no?"
Reb: "Sì che è una cosa seria"
Mattia: "Chi è?"
Ginny: "Mamma mia Mattia ma ti stai tranquillo? Ma che è un interrogatorio? Ti fai i fatti tuoi?"
Reb: "Eh"
Mattia: "Reb chi è?"
Reb: "Mattia la finisci? Non lo conosci!"
Mattia: "Già non me piace. Se te tocca lo faccio fuori"
Reb: "Mattia sempre con sta storia? Poi mi chiedi perché non ti presento nessuno. Non ho cinque anni"
Mattia: "E quindi?"
Reb: "Posso fare quello che voglio"
Mattia: "Che vor dì? Sei vergine vero?"
Reb: "Mattiaaa"
Emma: "Mattì ma saranno fatti suoi?"
Ginny: "Okay, scusami sorellina non volevo farlo arrivare a questo punto."
Mattia: "Lo devo sapere pure io. Allora?"
Reb: "Mattia non ti rispondo, so cazzi miei"
Mattia: "Eddaje Rebè!"
Reb: "Ma che te frega?"
Mattia: "Sei mia sorella, lo devo sapere."
Reb: "Non ho intenzione di risponderti"
Mattia: "Lo devo prendere come un no?"
Reb: "Lo devi prendere come un: Fatti i cazzi tuoi, ho sedici anni e posso fare quello che voglio, senza venire a dirlo a te"
Mattia: "Lo prendo come un no." Tolse il braccio che aveva dietro le spalle di Emma, si alzò in piedi e si passò una mano tra i capelli.
Emma: "Matti ma ti calmi? Anche se fosse, cosa ci sarebbe di male?"
Mattia: "È piccola. C'ha sedici anni"
Emma: "Appunto, c'ha sedici anni, non è piccola, non ci sarebbe niente di male"
Mattia ci pensò su un attimo e poi guardò la sorellina: "Ma l'avete usate le precauzioni, si?"
Le tre lo guardarono male, ma Reb venne salvata dalla voce di Patti: "Ragazzi è prontaa!"
Ginny: "Andiamo va!" Alzandosi.
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Mattia Briga ed Emma Brown- Sarò libera❤️⚡️
Fiksi PenggemarNella scuola di Amici 14 si sono incontrati Emma e Mattia.⚡️ I due si sono stuzzicati per tutta l'edizione di Amici. E se quegli sguardi innamorati non ci avessero mentito? E se in realtà avessimo capito tutto? Quei due si mangiavano con gli occhi. ...