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Io e Martina abbiamo appena smesso di ridere, cosa che non è stata affatto semplice da fare, e il professore di Educazione Fisica nel frattempo ha ripreso la sua lunghissima e noiosa spiegazione.

Sembra che abbia quasi terminato il suo discorso, per fortuna, ma non ne sono del tutto sicura.

Senza farmi vedere dal prof, controllo l'ora sul mio telefonino.

Sono le tredici esatte.

Tra poco finalmente si concluderà il primo giorno di questo nuovo anno scolastico, e spero con tutta me stessa che la campanella suoni al più presto: non ce la faccio proprio più!

Mancano solamente cinque minuti... Devo solo avere un po' di pazienza.

<<Che ore sono?>> mi chiede Martina.

Sto per risponderle ma vengo preceduta da Jacopo.

<<È l'ora che ti compri un orologio>> le dice lui al posto mio, ridacchiando sottovoce per non farsi rimproverare dal professore.

Martina gli fa la linguaccia e io le comunico che tra due minuti la campanella suonerà.

Il prof controlla l'ora sull'orologio che porta al polso, e appena vede che è tardissimo spalanca gli occhi facendo una faccia divertentissima.

Inutile dire che fa ridere tutta la classe per l'ennesima volta: ormai non è una novità.

Mi erano mancate tantissimo le sue battute e le sue facce buffe durante l'estate; sicuramente è uno dei professori più simpatici di tutta la scuola.

Non ci sono dubbi!

<<Ragazzi, cominciate a mettervi in fila che dobbiamo uscire tra...>> ma non fa in tempo a terminare la frase che la campanella suona.

Il primo giorno di scuola è terminato, e finalmente posso tornare a casa.

Tutto sommato, la mattinata è stata piacevole: mi ha fatto piacere rivedere i miei amici.

Mi mancavano davvero tantissimo, in particolar modo Martina e Jacopo!

Nonostante la lite con Chiara avvenuta durante le ultime due ore in palestra, è andato tutto bene, forse anche meglio di quanto avessi potuto sperare.

Rientro a casa e scopro che mia madre ha preparato le lasagne, il mio piatto preferito.

Tutta la mia famiglia è già seduta a tavola, e, ovviamente, come sempre manco solo io.

<<Arrivo subito>> dico ai miei genitori e a mio fratello per poi sparire nel corridoio.

Poso lo zaino e il telefonino con gli auricolari in camera mia, vado a lavarmi le mani in bagno e torno in sala da pranzo.

Cominciamo a mangiare e, proprio come mi aspettavo, i miei genitori mi chiedono com'è andata a scuola.

Rispondo che è andato tutto alla grande e che non mi sono neanche annoiata, cosa che invece accade molto spesso.

Definisco la mattinata "piuttosto movimentata", senza aggiungere altro.

Mi guardano confusi, però decido ugualmente di non dar loro ulteriori spiegazioni.

Mi hanno anche domandato se Jacopo e Martina stessero bene, e devo ammettere che sono davvero contenta del fatto che anche a mio padre e a mia madre importi dei miei migliori amici.

Finisco di mangiare con calma e torno nella mia stanza.

I professori stamattina non ci hanno assegnato nessun compito, e visto che li conosco da quattro lunghi anni non me lo sarei mai aspettato, anzi, già mi immaginavo montagne di esercizi da svolgere e tantissime pagine da studiare.

Now... I still believe. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora