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Jacopo è un ragazzo un po' complicato, a dire il vero: i suoi genitori si sono separati quando lui aveva circa sette anni, ed è stato molto male per questo.

Ancora oggi ne porta i segni sulla pelle.

Si è trasferito in questa città con sua madre, e quindi ha cambiato anche scuola, ovviamente.

Il destino ha voluto che io e lui capitassimo nella stessa classe, e non solo per quanto riguarda le elementari: anche per le medie e le superiori!

Ripensandoci, sono proprio contenta che sia andata così, perché ho trovato un amico davvero speciale, anzi, unico.

Ha fatto parte della mia vita per anni e ci rimarrà per molto altro tempo ancora, questo è poco ma sicuro!

Ha un carattere particolare, però è una persona molto generosa e disponibile, anche se è irascibile, a volte, e può capitare che faccia del male a qualcuno, seppure non volendolo.

Un esempio delle sue povere vittime potrebbero esserlo le sue ragazze.

Con esse, infatti, sta insieme non più di una settimana: appena si stufa della sua fidanzata, decide di lasciarla e di trovarsene un'altra.

Eppure, ormai, quasi tutte sanno come è fatto, ma, nonostante ciò, ancora ci sono ragazze che cascano nella sua trappola.

Io e Martina inizialmente tentavamo di metterle in guardia, però, poiché spesso non ci davano retta, alla fine abbiamo deciso di lasciar perdere.

Non so se sia per il fatto che sia alto, che abbia gli occhi azzurri e i capelli castani sempre sparati in aria, che giochi a calcio nella squadra della scuola, che sia spiritoso e anche molto popolare, ma nessuna riesce a rifiutare un suo appuntamento.

Nonostante tutte le sue qualità, non è il classico sbruffone, anzi, è un ragazzo sensibile e tiene molto alle persone che gli stanno a cuore, però non sa proprio gestire una relazione.

Non perché non ne sia capace, ma perché è più che sicuro che quel ''per sempre'', che spesso si dicono due innamorati, non durerà effettivamente per sempre; perciò lui non ci prova nemmeno.

Secondo il suo ragionamento, è andata così la relazione dei suoi genitori e quindi andrà così anche la sua, ma sbaglia a pensarla in questo modo.

Comunque, non posso biasimarlo: tutti abbiamo dei difetti.

L'unica cosa che posso fare è cercare di fargli capire che il suo ragionamento è totalmente sbagliato.

Sono sicura, però, che prima o poi se ne accorgerà da solo.

Può prendersi tutto il tempo che vuole per cambiare, ma ce la farà.

Ne sono sicura.

Anche se vorrei che cambiasse subito, magari proprio fidanzandosi con Martina e scoprendo che esistono persone di cui non ti stancherai mai, non posso rischiare che le spezzi il cuore.

Già ci è riuscito quello stupido di Mirko, e basta e avanza.

<<Ehi, Isabelle.>> Martina mi passa una mano davanti alla faccia un paio di volte, dopodiché fa una faccia buffa che mi fa scoppiare a ridere.

Lei si unisce a me e ridiamo per almeno due minuti di fila.

<<Ti eri proprio imbambolata! Che cosa è successo?>> mi chiede, e dal tono di voce che usa capisco che è veramente preoccupata.

<<Nulla. Stai tranquilla. Mi ero solo persa nei miei pensieri>> mi giustifico, forzando un sorriso.

Mi guarda dubbiosa e arriccia il naso, ma per fortuna decide ugualmente di non rivolgermi altre domande.

Grazie al cielo!

<<Dove andiamo? Ti andrebbe di vedere un film al cinema?>> propone.

Ieri è uscito un bellissimo film horror e non vedo l'ora di andarlo a vedere, perciò annuisco e ci incamminiamo verso il cinema, poco distante da noi.

Esattamente nella direzione opposta alla nostra, Chiara e Andrea stanno camminando mano nella mano.

<<Oh, che romantici! Una bellissima coppia>> dico loro, appena sono abbastanza vicini a me e Martina, in modo tale che mi sentano.

<<Ma che bello incontrarti, Isabelle. Mentre venivo nella tua direzione  sentivo della puzza, quindi immaginavo che stessi nei paraggi>> mi provoca Chiara.

<<Che battuta idiota, come te del resto!>> le sorrido.

Non degnando Andrea neanche di uno sguardo, esclamativo rivolta a Chiara: <<Sai, è meglio quando sei in compagnia di Mirko...Almeno vi baciate tutto il tempo e non dici nulla di stupido!>>.

<<È stato un errore, va bene? Per fortuna Andrea mi ha perdonata, e stai tranquilla che non accadrà mai più una cosa del genere>> ribatte lei, alzando il tono della voce.

Ah, allora Andrea l'ha persino perdonata: dimostra di diventare sempre più stupido, giorno dopo giorno.

Ripenso a quando, ieri sera, mi disse che doveva parlarmi.

È stato davvero orribile averlo così vicino dopo tanto tempo, e anche ora siamo davvero troppo vicini per i miei gusti.

La distanza tra di noi è decisamente minore di un metro, anzi, sarà si e no di venti centimetri, infatti riesco a sentire quasi il suo respiro.

Ieri voleva parlarmi, esatto, parlarmi.

Rivolgermi la parola dopo non avermi offerto uno straccio di spiegazione quando decise di lasciarmi.

No, non gli parlerò mai più, né sarò mai più disposta ad ascoltarlo.

L'ha voluto lui!

È solo colpa sua, e ora deve pagare le conseguenze delle sue azioni.

È giusto così, punto e basta.

Non voglio più ritornare su questa questione: devo metterci una pietra sopra e guardare avanti.

Alle mie spalle vi è solamente un passato doloroso e triste ma allo stesso tempo ricco di bei ricordi e momenti fantastici che ricorderò per sempre.

Be', quelli sì che vale la pena di ricordare, non le brutte esperienze!

O sbaglio?

Quelle sono davvero inutili, ma di buono hanno che ti aiutano a crescere e che ti rendono man mano sempre più forte.

Senza di esse sarebbe difficile riuscire a migliorarsi, perciò alla fine credo che sia un bene che esistano.

Ma non ne sono del tutto sicura, anche perché alcune mi hanno segnata fin troppo, come ad esempio la mia relazione con Andrea.

Quella, avrei voluto che non fosse mai esistita.

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