Stamattina mi sono svegliata alle sei meno un quarto...
Non avevo proprio sonno e non riuscivo più a dormire, perciò alla fine ho deciso di alzarmi dal letto e di andare a fare colazione.
Mi sono lavata, vestita e truccata; dopodiché ho controllato l'orologio e, poiché erano ancora le sei e mezza, ho persino svolto qualche compito.
Adesso sono quasi le sette e sono già pronta per andare a scuola.
Mi vibra il telefonino: è arrivato un messaggio.
Leggo il mittente e scopro che è Jacopo.
Buongiorno, Isabelle. Volevo solo dirti che i miei genitori mi hanno dato il permesso per partire con te e Martina, e sono contentissimo! Ci vediamo tra poco al solito bar, se per te va bene.
Sono davvero entusiasta del fatto che Jacopo si unisca a noi!
Devo dirlo subito a Martina, scommetto che farà i salti di gioia!
Le scrivo un messaggio e ci diamo appuntamento al bar vicino scuola alle sette e venti.
Con noi ovviamente verrà anche Jacopo.
Fosse stata una giornata come le altre, a quest'ora starei ancora dormendo beatamente nel mio letto; ma non lo è, infatti oggi è una giornata speciale perché devo chiedere a Roberto di ospitarci nella casa che possiede a Milano.
Se ci dirà che per lui non ci sono problemi, andremo a comprare i biglietti per il treno e tra pochissimi giorni partiremo.
Nonostante all'inizio non fossi proprio entusiasta all'idea di stare a casa di Roberto, adesso invece mi è abbastanza indifferente: sarà comunque divertente, basta mettere le cose in chiaro sin da subito con lui; e ho intenzione di farlo non appena arriverò a scuola.
Esco di casa e mi incammino verso il bar dove io, Martina e Jacopo ci siamo dati appuntamento per fare colazione e anche per chiacchierare un po'.
Oggi è una giornata bellissima: il sole splende in cielo e non c'è neanche una nuvola.
Ho voglia di andare al mare...Magari più tardi ci farò un salto.
Fa caldissimo, ma fortunatamente indosso dei vestiti molto leggeri: dei pantaloncini corti e una t-shirt bianca.
Mi lego i capelli, sistemando le ciocche ribelli che mi ricadono sulla fronte.
In pochi minuti arrivo nel luogo dove io e i miei migliori amici ci siamo dati appuntamento, e mi guardo intorno per vedere se sono già arrivati.
Ma non c'è ancora nessuno, quindi mi metto gli auricolari nelle orecchie e ascolto un po' di musica.
Credo che oggi mi farò interrogare a storia, dato che stamattina ho studiato parecchio.
Così almeno dimostro al professore che qualcosina, ogni tanto, la faccio anche io.
Tolgo lo zaino dalle mie spalle e lo poso a terra, poi lo apro e prendo il libro di storia.
Inizio a ripassare mentre attendo quei due ritardatari di Martina e Jacopo.
Ah, come farei senza di loro...
Ora come minimo dovrebbero offrirmi la colazione, ma so già che non lo faranno.
Li conosco bene, troppo bene.
<<Isabelle! Eccoci!>> dicono all'unisono.
<<Ehi. Alla buon ora>> scherzo, e ci abbracciamo.
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Now... I still believe.
Teen FictionIsabelle ha diciannove anni. È una ragazza timida, introversa e molto insicura. Capelli biondi, viso cosparso di lentiggini, labbra carnose, occhi di un azzurro intenso, inconfondibile, dello stesso colore del mare. È la persona che tutti sognano d...