Il tempo è Milano è migliore di quanto mi aspettassi, ma fa comunque freddo.

La città è stupenda, anche se è da pochissimo che la vedo, per la prima volta in vita mia.

I negozi, le vie, i vari edifici, le fontane, l'elevata quantità di persone che passeggiano lungo i marciapiedi, l'aria che si respira...

È tutto molto suggestivo. E mi piace.

Sì, mi piace molto.

Roberto, il nostro compagno di classe che ha deciso di ospitarci, abita in una villa non molto distante da noi.

Nonostante avremmo potuto raggiungerla a piedi, abbiamo deciso di chiamare un taxi: abbiamo troppi bagagli da trasportare.

Il viaggio non è stato molto stancante, anzi è stato davvero piacevole, merito senza alcun dubbio di Jacopo e Martina.

<<È più bella di come me la immaginavo.>> Jacopo rompe il silenzio che si era creato.

Non era un silenzio imbarazzante: semplicemente ognuno era avvolto nei propri pensieri ed era stato risucchiato da tutto ciò che ci circonda.

Mi guardo intorno: devo dire che Milano mi piace sempre di più.

Stasera andremo a cena fuori e Roberto si unirà a noi.

L'idea stranamente non mi dà rabbia o fastidio: credo che ormai sia riuscita ad accettare la situazione, quindi non la trovo pesante come all'inizio.

Sono ansiosa e anche un po' preoccupata di conoscere i suoi genitori.

E se non mi vanno a genio? E se mi giudicano antipatica?

No, basta.

Non ci devo pensare: mi devo sforzare di essere positiva, per una volta.

<<Dove andremo a cena?>> fa Martina.

<<Non so, Mc Donald's?>>

Penso che Jacopo sia l'unica persona al mondo che andrebbe al Mc in qualsiasi occasione, anche se siamo in una città piena di locali, ristoranti e luoghi dove si mangia...

Ah, che cavolo ci posso fare?

<<E se andiamo da qualche altra parte?>> azzardo.

<<E dove?>> mi chiedono all'unisono Jacopo e Martina.

<<Ehm...Che ne dite di un ristorante giapponese?>> So che non c'entra niente, ma ho voglia di mangiare del sushi.

Sei a Milano e vuoi mangiare il sushi...

Coscienza, taci immediatamente.

E poi ti lamenti dei gusti del tuo migliore amico. Brava. Dieci e lode.

Ho detto di smetterla.

<<Sììì, sushi! Che bello!>> esclama Martina.

Finalmente, dopo quasi un quarto d'ora di attesa, arriva il nostro taxi e comunichiamo all'autista la via dove si trova l'abitazione dei genitori di Roberto.

Se mi ricordo bene, si chiamano Anna e Angelo.

Da quello che so, sono due tipi molto gentili.

Speriamo bene...

Arriviamo a destinazione in meno di venti minuti.

La strada che conduce alla villa è appartata, piena di alberi e piuttosto isolata.

Now... I still believe. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora