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<<Arriva!>> bisbiglia Jacopo, passandomi il suo cellulare.

Martina ha abboccato: è convinta che passerà una serata con il suo ragazzo, e non ha idea di cosa invece l'aspetta.

<<Venite!>> grida il mio migliore amico, per farsi sentire da tutti.

Siamo più di cento persone.

Appena sentirà il campanello suonare, Jacopo andrà ad aprire la porta a Marti e la porterà in salotto.

Io accenderò la luce premendo un pulsante, e contemporaneamente riprenderò il divertentissimo momento in cui la mia migliore amica ci vedrà con il telefonino.

<<Basta parlare!>> ordina Jacopo.

<<State zitti!>> sbraito, guardando male più gente che posso.

A me, per fortuna, danno retta.

Qualcuno avrebbe potuto morire.

Cala un silenzio di tomba nella stanza, ovvero proprio quello che ci serve per far filare tutto liscio.

<<Martina è qui fuori>> esordisce Jacopo.

<<Vai>> lo incoraggio.

Sento i suoi passi che si stanno allontanando, perciò deve essere vicino alla porta d'ingresso.

È entrata Marti.

<<Tre... Due... Uno...>> sussurro.

Accendo la luce.

<<Sorpresa!>> gridiamo all'unisono.

<<Oddio!>> Martina ride e si porta le mani nei capelli.

<<Ma quanti siete?!>> chiede, abbracciandomi.

<<Tanti. Buon compleanno, tesoro>> le dico di rimando.

<<Avete organizzato tutto questo tu e Jacopo, vero?>> intuisce.

<<Esatto. Siamo i migliori?>> Le do una spallata scherzosa.

<<Certo! Sempre e comunque>> acconsente.

Io e Jacopo ci battiamo il cinque: anche questa è andata.

<<C'è il cibo, la musica, molta gente, un'infinità di regali, una torta mastodontica, una piscina riscaldata e una vasca idromassaggio dove faremo il bagno>> le illustro ogni dettaglio.

<<Ma vi siete proprio dati da fare!>> esclama.

<<Scegli cosa fare: mangiamo o balliamo?>> le faccio.

<<Prima mangiamo>> dice ovvia.

Sorrido.

<<Andiamo di là.>>

Gli invitati fanno gli auguri a Marti, e cominciano i festeggiamenti.

Prendo delle patatine e le sgranocchio.

<<Brindisi?>> dice a un tratto la mia migliore amica.

Faccio un cenno di assenso con la testa e prendo due bicchieri di plastica.

Ci versiamo un po' di birra.

<<Ai tuoi diciannove anni.>> Sorrido e alziamo in aria i nostri bicchieri.

Un'oretta più tardi, siamo sulla pista da ballo a scatenarci.

<<Adoro questa canzone>> commenta Martina.

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