Sto racimolando tutte le mie cose perché domani mattina partirà il treno che ci riporterà a casa.
Lasceremo di già Milano...
La settimana che ho trascorso qui è volata, ed è stata una delle più intense e belle della mia vita, nonostante gli alti e bassi.
Io e Roberto ci stiamo avvicinando sempre più, e ho trovato il coraggio - sotto consiglio di Martina - di chiedergli sinceramente cosa prova per me.
Potrebbero esserci delle belle sorprese, chi lo sa...
Mi sono convinta del fatto che è arrivato il momento di iniziare una nuova relazione: finalmente ho superato la rottura con Andrea, e sento di potermi nuovamente fidare dei ragazzi.
<<Isabelle, questa è roba tua!>> esclama Martina, porgendomi degli auricolari e un paio di libri.
<<Oh, grazie.>> Li sistemo nella valigia, strapiena.
<<Non si chiuderà mai>> commento, facendo scappare una risata alla mia migliore amica.
<<Se deciderai di convivere con Roberto, non sarai costretta a lasciare questa villa stupenda>> mi fa notare, e io la guardo male.
Tende spesso a fare queste battute poco carine, e, anche se sono divertenti, un po' mi infastidiscono.
<<Senti, invece tu e Jacopo avete fissato la data del vostro matrimonio?>> Mi fulmina con un'occhiataccia.
<<Questo non dovevi dirlo!>> strilla, iniziando a rincorrermi con un cuscino.
Scendo velocemente le scale fino a ritrovarmi in giardino.
Mi giro per vedere se ho seminato Martina, ma non vedo nulla a causa di un cuscino che sbatte con forza sulla mia faccia.
Mi ha fregato.
<<Ah, ben ti sta!>> mi schernisce, e prima che possa colpirmi di nuovo mi chiudo a chiave nell'unico bagno del piano terra.
Mi giro e scopro che c'è Angelo.
Che figuraccia, mamma mia!
Una delle peggiori della mia vita.
Per fortuna si sta solamente lavando le mani.
<<Isabelle>> esclama, sorpreso.
Sto avvampando: in faccia devo essere rossissima.
<<Scusami... Mi dispiace tanto! Non pensavo che fosse occupato>> mi affretto a dire, aprendo nuovamente la porta.
Io e Angelo usciamo nello stesso istante, e un cuscino gli colpisce in pieno la faccia.
Oddio.
Martina, inutile dirlo, si porta una mano sulla bocca.
<<Porca miseria! Scusami!>>
Anna sta osservando divertita la situazione mentre ride fragorosamente, e neppure viene a salvarci.
<<Tranquilla...>> afferma poco convinto Angelo, togliendosi gli occhiali.
Meno male che tutto questo casino è successo l'ultimo giorno della nostra permanenza a Milano, e non il primo: altro che suite con bagno, camino e televisore a plasma... Avremmo dormito, come minimo, in una tenda fuori in giardino, oppure nel garage.
<<Tutto bene? Cosa sta succedendo?>> chiedono all'unisono Jacopo e Roberto, avvicinandosi a noi.
Scoppiano a ridere entrambi, e Marti li guarda con sufficienza.
STAI LEGGENDO
Now... I still believe.
Teen FictionIsabelle ha diciannove anni. È una ragazza timida, introversa e molto insicura. Capelli biondi, viso cosparso di lentiggini, labbra carnose, occhi di un azzurro intenso, inconfondibile, dello stesso colore del mare. È la persona che tutti sognano d...