Sto preparando la mia valigia.

A dire il vero ho finito da un pezzo, ma non riesco ancora a chiuderla.

Probabilmente ho scelto di portare con me troppi vestiti: ne ho presi alcuni pesanti e altri leggeri perché a Milano potrebbe fare sia caldissimo che freddissimo, e non posso saperlo finché non starò lì.

Mancano solo poche ore alla partenza del treno; i giorni sono trascorsi davvero velocemente ed è già arrivato il momento che attendevo con impazienza.

L'unica cosa che adesso desidero fare è abbracciare Martina e Jacopo, quindi non vedo l'ora di arrivare alla stazione ferroviaria dove sicuramente mi stanno aspettando.

Tanto per cambiare, sono in ritardo: il nostro appuntamento era alle quattro, mentre invece sono ancora qua, nella mia stanza, intenta a prepararmi.

<<Isabelle!>> mia madre mi chiama dal corridoio.

<<Sei pronta?>> mi chiede.

Sospiro e guardo la mia valigia.

È un completo disastro.

Come cavolo faccio a chiuderla?

Meglio chiederle aiuto...

<<Sì, mamma. Ma non riesco a chiudere la mia valigia!>> le dico, iniziando a sistemare svogliatamente nell'armadio i vestiti sparsi sul pavimento, prima che possa vedere il casino che ho combinato e iniziare a urlarmi contro.

Per fortuna, però, quando varca la soglia della mia stanza ho già sistemato tutto e l'unica cosa che resta da fare è chiudere la valigia, compito che lascerò volentieri a lei.

<<Dài, sbrighiamoci! Sei in ritardo: devi darti una mossa>> mi dice, scuotendo la testa.

Mi viene da ridere ma mi trattengo per evitare di farla arrabbiare.

<<Ci penso io a questi>> aggiunge, indicando i bagagli sul mio letto.

<<Ho bisogno di bere qualcosa, potrei potrei morire disidratata da un momento all'altro>> mi lamento io.

<<In frigo c'è una bottiglietta d'acqua fredda, Isabelle. Quando hai finito di bere vai in macchina di tuo padre. Prendo i bagagli e ti raggiungo subito.>> Mamma alza gli occhi al cielo.

<<Okay...>> Mi reco in cucina, e in frigo, proprio come mi ha detto, trovo una bottiglietta d'acqua ancora integra.

Prendo un bicchiere e lo riempio quasi completamente, dopodiché, appena finisco di bere, esco di casa e sul vialetto trovo mio padre appoggiato alla sua Maserati.

<<Andiamo?>> mi domanda.

<<Sì>> gli rispondo, sedendomi dietro al posto del guidatore.

Accendo il telefonino e scrivo un messaggio a Jacopo, dicendogli che sto per arrivare e che mi scuso per il ritardo.

Mamma e Alex e iniziano a sistemare tutta la mia roba nel bagagliaio.

Entrano in macchina anche loro e finalmente partiamo.

<<Ti porto alla stazione?>> mi chiede papà.

<<No, a Milano>> scherzo.

Vedo Alex sgranare gli occhi.

<<Molto divertente, non era seria, vero?>> chiede lui, rivolto ai nostri genitori.

<<No>> gli confermano.

Tira un sospiro di sollievo.

Sorrido leggermente e inizio a guardare fuori dal finestrino.

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