Il viaggio pareva non terminare mai!
È stato snervante, ma per fortuna ora siamo a casa.
Devo proprio riposare: rimbocco le coperte e subito mi infilo nel letto.
Penserò a disfare le valigie e a fare la lavatrice quando mi sveglierò di nuovo, ovvero direttamente domani mattina.
Devo anche pulire la mia cabina armadio, riposizionando correttamente tutti i miei capi d'abbigliamento, ma non so con precisione il giorno in cui mi andrà di farlo...
Di certo almeno tra una settimana.
Sono sfinita, e perciò mi prenderò le prossime quarantotto ore interamente per me, senza cose da fare o persone da incontrare.
Forse però uscirò con Jacopo e Martina; mi mette di buon umore stare con loro, mentre invece chiunque altro urta incessantemente il mio sistema nervoso e mi fa venire i nervi a fior di pelle.
Be', forse sono semplicemente io che non vado d'accordo con gli esseri che parlano la mia stessa lingua e che respirano.
Vabbè, chi se ne frega.
Le palpebre, pesantissime, per poco non si chiudono da sole, e deduco quindi che Morfeo stia per farmi visita.
La sua presenza mi è parecchio gradita.
Le stelle cadenti sono così belle da vedere...
Mi piacciono troppo.
E poi dalla spiaggia si ha una visuale migliore, poiché non ci sono i lampioni tipici dei centri abitati che rischiarano il cielo, rovinando inevitabilmente l'atmosfera stupenda che crea la notte.
Se potessi, è qui che vorrei vivere per il resto della mia vita.
Fosse questo il mio destino...
Sarei la persona più felice in assoluto!
<<Ehi>> sussurra Roberto sottovoce - sa quanto amo il silenzio in certi momenti - richiamando la mia attenzione sulla sua figura.
I suoi lineamenti sono oscurati e non molto chiari a causa del buio della notte, il che lo rende, se possibile, ancora più misterioso e intrigante.
Ma appena si gira per guardarmi e i nostri occhi si incontrano, qualcosa non mi torna.
Non è lo stesso che era al mio fianco mentre ammiravamo il tramonto, in pace e lontani da tutti: anzi, sembra tutt'altro che tranquillo adesso.
<<Vieni, fatti abbracciare>> cerca di convincermi avvicinando la sua mano alla mia, ma mi sposto in men che non si dica.
Non so quali intenzioni abbia, e i suoi occhi rossi e iniettati di sangue non mi chiariscono certamente le idee o alleviano i miei dubbi.
Sto meditando se iniziare a correre e scappare lontano da lui, oppure se lasciarmi cullare tra le sue braccia, ignorando tutto il resto.
No, assolutamente: non posso rischiare un pericolo del genere.
Mi alzo bruscamente e, senza proferire parola, indosso le mie scarpe da ginnastica in fretta e in furia.
Non le allaccio neppure, prendo il mio zainetto e comincio a risalire la spiaggia, diretta alla mia macchina.
Non mi sentirò al sicuro finché non potrà più sentirmi né vedermi...
<<Dove stai andando?>> la voce di Roberto mi mette i brividi.
Mi pare di non averla mai sentita prima d'ora, ma è impossibile!
Eppure alle mie orecchie il suono che vi giunge è totalmente differente.
Sarebbe esattamente come paragonare il bianco al nero: due poli opposti.
Invece che rispondere a Roberto, aumento la velocità e inciampo, pestando involontariamente i lacci delle mie Converse.
Roberto mi raggiunge e mi afferra il polso.
Voglio urlare ma le parole mi muoiono in gola.
Non mi spiego il motivo, tuttavia il nome che pronuncio a squarciagola per ben tre volte è quello di Andrea.
Perché ho ritrovato fiducia in lui, a mesi di distanza dalle numerose cavolate che ha fatto nei miei confronti?
Non volevo perdonarlo, allora, e non lo farò nemmeno adesso.
La suoneria del cellulare mi fa svegliare, e anche piuttosto di malumore, proprio come ogni singola volta.
Sobbalzo e mi metto a sedere senza esitazione.
Che strano sogno che ho fatto...
No, non ci voglio neanche più pensare: una nuova splendida giornata mi aspetta, ed è mia intenzione godermela il più che posso.
Scendo le scale e in sala da pranzo non trovo nessuno.
Del resto, è molto presto: sono appena le otto.
Mi stavo per chiedere la quale ragione per cui sia sveglia di già, ma poi mi ricordo: il cellulare; i messaggi.
Lo sfilo dalla tasca della felpa pesante che indosso e leggo un messaggio da parte di Martina, che mi propone di uscire verso le dieci a fare colazione al bar.
Poiché sono dell'umore giusto per uscire, accetto volentieri la sua proposta, entusiasta.
Dovrei essere triste o arrabbiata con il mondo intero dato che i programmi delle mie vacanze erano sciare, mangiare e dormire, ma comunque non ci guadagno nulla: pertanto lo reputo inutile.
In fin dei conti sto bene anche con i miei migliori amici...
Non sento il bisogno di stare in hotel lussuosi, basta che stia con loro.
Torno in camera per prepararmi.
Non avendo altro da fare, accendo il televisore e mi metto alla ricerca di qualcosa di interessante da vedere.
Opto per un canale dove trasmettono unicamente le canzoni del momento, tanto per non rigirarmi pigramente sotto le calde coperte nel mio letto, rischiando di prendere sonno e riaddormentarmi.
Visto che ci sono, incomincio a fare un po' di ordine.
Un'oretta dopo, la stanza è pulita da cima a fondo, e posso pertanto lavarmi e vestirmi.
Il mio telefonino squilla di nuovo.
Sblocco lo schermo, titubante.
Proprio come mi aspettavo, ho la conferma che il famigerato conto alla rovescia non si è affatto fermato, anzi...
R; 2.
Oggi ne parlerò con Martina: non vedo altre soluzioni.
Alex si spaventerebbe troppo, mamma chiamerebbe la polizia e papà pure...
Ma probabilmente è uno scherzo di pessimo gusto, e non ne vale la pena di fare allarmare tutti per nulla.
Giusto per avere la certezza che non sto facendo una cavolata a restare in silenzio, chiederò appunto consiglio alla mia migliore amica.
Anche se siamo coetanee, lei è più preparata di me, in un certo senso, perché sa meglio di tanti altri ragazzi della nostra età come gira il mondo e cosa fare in determinate situazioni.
Mi è mancata moltissimo durante questi giorni, e non vorrei che il nostro incontro si trasformasse in un qualcosa di spiacevole per entrambe...
Devo andarci con i piedi di piombo, ma non riesco più a tenere la bocca chiusa riguardo a questa faccenda.
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Now... I still believe.
Teen FictionIsabelle ha diciannove anni. È una ragazza timida, introversa e molto insicura. Capelli biondi, viso cosparso di lentiggini, labbra carnose, occhi di un azzurro intenso, inconfondibile, dello stesso colore del mare. È la persona che tutti sognano d...