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È giunto, finalmente, l'ultimo giorno di scuola: da domani, sarò ufficialmente in vacanza per circa un paio di settimane.

Ci siamo.

Faccio colazione, mi lavo faccia e denti, indosso una maglietta fucsia con abbinati un paio di jeans neri ed esco.

Non mi trucco neppure: non ne ho voglia, inoltre stranamente oggi non ne necessito.

I miei lineamenti sono rilassati, e non ho le occhiaie.

Mentre passeggio, diretta alla mia scuola, posso constatare che c'è un tempo bellissimo.

Fa giusto un tantino caldo.

Sono di ottimo umore, stamattina, ma è comprensibile: appena cinque ore, e poi sarò libera.

Non rivedrò più i miei professori per un bel po'.

Che miracolo!

Attraverso le strisce pedonali e  incontro Martina, che sta camminando lungo il marciapiede sulla mia sinistra.

<<Buongiorno>> la saluto, sorridendo.

Mi fa sempre piacere vederla prima delle lezioni per chiacchierare qualche minuto e raccontarci le ultime novità.

<<Cosa farai durante le vacanze?>> le domando, per assicurarmi che non passi il Natale in solitudine.

<<Niente di speciale>> mi rivela, e noto che si rattrista subito.

Mi dispiace un casino, ma non ho idea di come aiutarla.

<<E te, invece?>> mi fa, per evitare che indaghi oltre.

<<Penso che andremo a Cortina>> le dico, anche se i miei genitori non me l'hanno ancora confermato.

Io lo spero, ma, poiché l'alternativa sarebbe Londra, andrà bene in entrambi i casi.

<<Per caso sei a conoscenza dei programmi di Jacopo?>>

Ah, la mia migliore amica...

Ha perso proprio la testa per lui!

<<No, al dire il vero... Non abbiamo mai affrontato questo argomento>> le spiego.

<<Okay. Andiamo? Sennò poi facciamo tardi>> dice, e io annuisco.

Dentro il cortile ci sono parecchi visi familiari, tra cui Chiara, Roberto e Andrea.

Non mi dispiacerebbe affatto dimenticarli.

Fortunatamente, un giorno non incontrerò più nessuno di loro.

A pensarci, mancano sempre meno mesi agli esami di maturità.

Speriamo bene.

Devo impegnarmi moltissimo, d'ora in poi, perché sono rimasta indietro in tutte le materie.

La voglia di studiare, tuttavia, non accenna a tornare.

Anzi, via via se ne va sempre più lontano.

Io, Jacopo e Marti parliamo del più e del meno, finché suona la campanella.

Sono appena arrivata e già non vedo l'ora di andarmene da qui.

Prima ora: Latino.

Messaggio con mio fratello, nascondendo il cellulare sotto il banco.

Devo trattenere le risate per non essere beccata dalla prof.

<<Isabelle>> mi richiama lei, interrompendo la spiegazione e fissandomi duramente.

<<Di cosa stiamo parlando?>> La domanda che non avrei mai voluto sentire purtroppo esce dalla sua bocca.

Now... I still believe. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora