CAPITOLO 64

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"Oltre a perdere Austin, potresti perdere anche Harry."

Harry pov

Chissà quale strana idea avrà in mente Perrie…spero solo di rivedere la mia sorellina tutta intera.
Questo è quello a cui penso mentre inserisco le chiavi nella serratura della porta di casa.
Sono davvero stanco, la scuola mi sta uccidendo, ed ho bisogno di riposare.
Non appena faccio ingresso, mi butto a peso morto sul divano slacciandomi le scarpe e togliendomi la felpa restando in maglietta e pantaloni da tuta per stare comodo.
Mi dirigo in cucina per mettere qualcosa sotto i denti e quando estraggo dal frigo dell'affettato e prendo poi del pane, il campanello di casa inizia a suonare.
Le persone hanno sempre un tempismo perfetto.
E chi può essere a quest'ora?
Sarà Gemma?
Per togliermi questo dubbio apro la porta ritrovandomi una persona che non pensavo di poter mai più rivedere.
Resto immobile a fissarla, e lei fa lo stesso guardandomi con sguardo basso.

《Che vuoi?》Domando facendole un gesto col capo.

《Io…ho bisogno di parlarti.》 Ammette incrociando il mio sguardo.

《Non abbiamo niente da dirci,  anzi, ci siamo detti tutto》affermo pronto a chiudere la porta, ma la sua mano la blocca impedendomi di chiuderla del tutto.

《Harry per favore, fammi entrare.》Mi prega con occhi supplichevoli.
La lascio passare e poco dopo chiudo la porta, raggiungendola nel salotto con un aria al quanto scocciata e disinteressata.

《Cos'altro hai da dirmi di bello? Non hai da accudire il tuo piccolo fratellino?》La mia voce si presenta al quanto arrogante e presuntuosa, e questo è frutto di quello che mi ha provocato mentendomi.

《Harry…con lui é più difficile di quanto sembri》 abbassa lo sguardo portando indietro i suoi lunghi capelli mossi.

《E allora perché non cerchi di rimediare al tempo perso? È stato così tanto tempo senza di te, vuoi lasciarlo ancora solo? Per carità...》Sbuffo amaramente sedendomi sul divano.

《Devo prima occuparmi di un'altra cosa molto importante》si siede accanto a me, ed io mi scanso di qualche centimetro.

《Di te》

《Non ho bisogno della compassione di nessuno》 distolgo lo sguardo fissando il pavimento.

《Voglio solo spiegarti le mie ragioni. E voglio che tu mi capisca, una volta per tutte, e che mi perdoni.》

《So bene come sono andate le cose, me lo hai spiegato molto bene quella sera》 preciso senza mai guardarla. Farebbe più male, e non voglio dare ancor più importanza alla situazione facendole vedere che la ascolto.

《Ho parlato con mia madre, sono venuta a conoscenza di cose che non avrei mai potuto spiegarti e per farti capire che se ho fatto quello che ho fatto, non è stato per cattiveria. E non avrei mai voluto approfittarmi di te. Non era calcolato, io volevo solo riavere mio fratello.》

In questo momento vorrei chiederle cosa ha saputo, cosa la turba e se c'è qualcos'altro che le sia andato storto, ma mi soffermo su un unica cosa.

《Cosa non era calcolato?》Questa volta la guardo. E più lo faccio e più lei sembra essere sempre più bella, sempre più radiosa e affascinante. I suoi occhi sono qualcosa di spettacolare e non posso negare che ora come ora non posso fare a meno di fissarli. Riflettono un colore più scuro rispetto al suo naturale, così puro e bello.

Stay With Me || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora