Capitolo 1- Lo sbarco

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Esmeralda vede per la prima volta la costa dell'America.
Inaspettatamente non vede mura di cinta o possibili recinzioni, bensì un estesa valle che prosegue in una città in stile medievale per nulla preoccupata del nuovo arrivo.
Una luce dal porto illumina all'improvviso l'imbarcazione, facendo scattare una specie d'allarme ai marinai.
Dalle spiagge americane partono tre navi da flotta che li circondano ed un Vittorioso alto due metri squadra l'equipaggio di sottecchi.
<< Chi siete?>>
Vito si sporge per potersi far vedere meglio.
<< Sono il re di Rimina e pretendo che mi accogliente immediatamente nella vostra città! Desidero che ci sia Demon al porto!>>
Il capitano della flotta però sembra non preoccuparsi più di tanto di essere difronte ad un superiore.
<< Secondo le nostre leggi dovrete attendere almeno due settimane all'interno delle nostre celle di quarantena sulle più vicine isole indicate. Ci accompagnerò io personalmente.
Mi dispiace vostra altezza accoglierla in modo così sgarbato ma non posso far altrimenti. È questione di sicurezza e non vogliamo che la malattia di propaghi anche nel nostro paese.>>
Il re annuisce.
<< Comprendo che è una necessità rinchiuderci su un isola, ma noi siamo in viaggio da più di una settimana e se qualcuno di noi fosse malato ce ne saremmo indubbiamente accorti.>>
Il capitano è irremovibile.
<< Mi dispiace. Noi non sappiamo con certezza da quanto tempo state viaggiando e potreste anche mentire sulla vostra vera identità. Sono costretto a condurci sull'isola. Lì incontrerete Demon e sapremo con certezza chi siate e cosa volete.>> Detto ciò, fa salire a bordo della nave dei sovrani alcuni marinai che possano aiutarli a condurre l'imbarcazione.
<< Seguitemi vostra altezza.>>
Esmeralda osserva l'uomo alto.
Che presuntuoso!
Vito sembra accorgersi che è accigliata e le stringe la mano.
<< Tranquilla, appena troveremo Demon tutto sarà più chiaro. Anch'io avrei agito come questo ufficiale in un periodo del genere, effettivamente per loro possiamo essere degli infetti, quindi non ci resta che aspettare e goderci la quarantena su una bellissima isola tropicale.>>
Esmeralda sospira e scende a poppa per poter coccolare i propri figli.
I due gemelli sono bellissimi con gli occhi verdi e i capelli biondi.
David si sveglia dalla poltrona in cui si è seduto per riposare.
<< Oh, ciao mamma! Lorenzo e Nihal sono due angeli! Non si sono messi a piangere neanche per un minuto!>>
Esclama il principe.
La regina lo bacia dolcemente sulla fronte.
<<Questo è perché sanno di avere un fratello premuroso al loro fianco!>>
Il ragazzo sorride e prende in braccio Lorenzo.
<< Appena imparerà a camminare gli insegnerò a essere il più veloce dei Vittoriosi! Sarà un gran re!>>
Esmeralda sospira, non sa con certezza quale dei suoi figli salirà al trono, ma di sicuro non si aspettava un mondo del genere per loro.
<< Sarete tutti e tre degli ottimi governanti. Tuo zio Vito ti sta comunque insegnando come gestire le finanze e un giorno potrai essere un capo anche migliore di lui se studierai a fondo.>>
La porta viene spalancata da una guardia.
<< Vostra altezza siamo quasi arrivati all'isola prevista per noi per la quarantena. Vostro marito gradisce che tutti i vostri bagagli vengano depositati il prima possibile nell'alloggio destinatovi. Volete che vi mandi qualcuna ad aiutarvi?>>
La regina fa cenno di no con la mano, ma Sophie sbuca da dietro il Vittorioso e apre due grossi bauli in mezzo alla cabina.
<< Aiuterò io la regina!>>
Esclama entusiasta.
La guardia si congeda e la ragazza inizia a tirare fuori differenti vesti e prodotti della regina e dei gemelli.
<< Non dovresti preparare la tua di valigia?>>
Sophie alza le spalle.
<< No, mi ha aiutata Nail a farle! Quindi posso dedicare tutto il tempo che voglio a questi due pargoletti!>> dice mentre prende il nasino di Nihal.
David sbuffa al solo nome della guardia ed esce dalla camera piuttosto seccato.
<< Cosa gli è preso?>> chiede Sophie.
<< Chi può saperlo se non lui? Sarà qualcosa di poca importanza sicuramente. Forza, ora aiutami a legare bene dietro alla schiena Lorenzo!>>

L'isola tropicale è grande quasi quanto un piccolo villaggio dei Ribelli di Alessandro, ma grande abbastanza per contenere una vasta struttura di soli vetri oscurati.
Esmeralda ammira l'edificio che praticamente s'innalza su tutta l'isola, lasciando pochi spazi verdi per permettere ad una persona al massimo di girare attorno all'isola.
Vito prende per mano la moglie, ed insieme scendono gloriosamente dell'imbarcazione.
Per la regina è quasi un miracolo ritoccare terra dopo tante settimane passate a viaggiare e scappare in mare; e finalmente sente il bisogno di stare sua terra ferma senza che bisogni scappare.
<< Benvenuto, vostra Maestà nella residenza di Volterio. Mi chiamo Napoleone e sarò la vostra guida. Qui accogliamo prevalentemente persone di una certa importanza, proprio come voi e avrete tutti i comfort degni per i sovrani in carica, e per i suoi futuri figli che cresceranno il nostro paese!>>
Ad accogliere i sovrani è un uomo alto vestito in divisa di marinaio, ma elegante in tutti i versi.
La barba è ben definita e il cappello da capitano gli dona l'aria di essere più anziano rispetto ai trent'anni che dimostra veramente.
Esmeralda gli sorride pensando che quell'uomo deve essere molto simpatico ed educato, difatti, dopo un lungo inchino al re, bacia la mano della regina, facendola arrossire.
<< Grazie per l'accoglienza, ma dove si trova adesso Demon?>>
<< Mi rincresce informarla che si è dovuto fermare per questioni diplomatiche in un territorio qui vicino e vi incontrerà il prima possibile. Nel frattempo vi invito ad accomodarvi nel residence creato appositamente per voi!>>
Il re sbuffa.
<< Diciamo che ci mostrerai la cella in cui saremo rinchiusi per le prossime due settimane!>> brontola Vito.
Il capitano nasconde lo sgomento e risponde:
<< L'abbiamo resa il più comoda possibile; inoltre se si inizieranno a notare determinate manifestazioni tipiche della malattia, la persona colpita verrà rinchiusa per sempre all'interno della sua camera.>>
Esmeralda stavolta non si trattiene.
<< Come scusa? Vorresti dire che ogni stanza può diventare una prigione?>>
Il capitano suda freddo.
<< Ogni camera dispone di un dispositivo di allarme che si chiude a nostro comando nel caso notiamo segni particolari di malessere. Nessun infetto può uscire dalle camere di sicurezza! In questo modo sarete tutti al sicuro!>>
La regina sente mancare il fiato. Se vedono un minimo cambiamento in un Vittorioso, anche uno che non desta sospetto, puoi restare a vita prigioniero tra quattro mura.
Il re sbuffa.
<< Va bene, facci strada!>>
E quando si volta la loro guida, Vito nota due conchiglie arancioni con un piccolo foro in alto sulla sabbia. Senza pensarci le prende e se le intasca, poi prende per mano la moglie e insieme varcano il portone della prigione di vetro.

La Regina e il Ribelle                                     -Un Mondo da Salvare-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora