Capitolo 51- I corsari

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David cammina lentamente affianco al re. La madre è rimasta con il resto dell'esercito e si sta spostando verso il punto d'incontro.
<< Non ho dubbi sul giudizio di Roy, ma i corsari sono uno di quei pochi popoli che si è sempre ribellato a Demon ed ha ottenuto la propria indipendenza, il loro capo deve essere un vero osso duro!>>
Vito ridacchia al solo pensiero, mentre la natura attorno a loro di ritira sempre di più, finché si trovano a camminare su un prato fiorito. In lontananza si vede un vero e proprio fortino che si porta sul mare. Le sei alti torri sembrano che vogliano tagliare le nuvole mentre le mura, con immagini piuttosto crude che mostrano uomini che sventrano altri uomini o un uomo che caga su una corona, dimostrano che non sono ben voluti in quel posto.
<< Ci hanno visto!>> annuncia il re.
Ai piedi del fortino si alza un polverone causato dalla corsa dei vittoriosi. Un uomo al centro ha un inequivocabile capello nero da pirati e una camicia che mostra i peli del petto rigoroso. Ogni dita ha un anello se non due e sul viso ha una cicatrice che gli attraversa la guancia, sicuramente procurata dalle spade speciali di Demon. Gli altri gli somigliano molto ma sono più malconci.
Il re ferma i propri uomini e aspetta disinvolto che i corsari li raggiungano, senza superare i limiti previsti dalle proprie spie.
Il presupposto capo si ferma a pochi metri dal sovrano con una smorfia sul viso. Tira fuori dalla tasca una pipa e si mette a fumare come se nulla fosse.
<< Sapevo che un giorno sareste venuto a trovarmi!>> dichiara il corsaro.
Vito fa un profondo sospiro per reprimere la rabbia che gli monta ogni qual volta che qualche sprovveduto gli parla in modo tanto sfrontato. << Buonasera a te Gerard, mi hanno parlato molto di te!>>
Il corsaro fa spallucce<< Spero in modo positivo infondo, di questi tempi, con tutti questi re ed imperatori, non si sa di chi fidarsi!>>
Il sovrano fa una smorfia.
<< Io sono il solo ed unico re Vito! E nessun' altro è al di sopra di me!>> annunci fieramente.
<< Sì sì! So bene chi sei! Ti abbiamo visto combattere sulle coste contro Demon, hai dei bei ideali, ma questo non significa che mi unirò alla tua folle guerra! Qualunque cosa tu cerchi qui, non la troverai!>>
Stavolta Vito stringe i pugni lungo i fianchi.<< Demon sta allungando la mano su tutta l'America, presto o tardi verrà anche qui, e i suoi uomini sono molto più forti dei vittoriosi!>>
Gerard diventa improvvisamente serio, adesso interessato dalle parole del re, e Vito se ne accorge e voglie al volo l'occasione.
<< Parliamone davanti ad un boccale di vino!>> annuncia il sovrano.

Il capo dei corsari si siede sull' immensa poltrona verde che padroneggia davanti ad una montagna di oro e antichi quadri ed opere d'arte ormai scomparse da anni. I suoi uomini si siedono un pò ovunque e si cibano di animali e bevono vino a volontà per addolcire il pasto. Anche i soldati del re vengono invitati a quella specie di banchetto ricca di antichi ricordi.
Vito osserva ogni singolo passaggio, dal portone d'ingresso all'immensa sala ricca di tesori antichi, dispiaciuto per aver lasciato il nipote fuori in caso di urgenza che non può ammirare tali capolavori. Gerard si accorge della sua curiosità.<< Vito, cosa ne pensi della mia dimora? >>
Il re non si lascia impressionare.
<< Direi molto fredda. Un pirata come te dovrebbe vivere sulla propria nave!>>
Gerard inizia a ridere a crepapelle fino a rischiare si cascare dal trono, facendo a sua volta insorgere l'allegria generale, tranne di Vito.
<< Mi dispiace! Demon mi lascia in pace se ogni anno gli lascio almeno una nave!>>
Vito non si lascia impressionare e resta in piedi anziché accomodarsi a terra mantenendo un' aria autoritaria e superiore.
<< Io sono più che certo che non lasceresti mai e poi mai tutte le tue navi a Demon! Anzi sono certo che hai almeno un centinaio di navi quaggiù!>> sostiene il re.
Il capo dei corsari però non si lascia impressionare.<< Solo un pazzo lascerebbe tutto in mano a quell'uomo, inoltre devo sempre avere qualcosa per difendermi.>>
<< o per fuggire con tutto questo ben di Dio.>> aggiunge Vito.
Il pirata poggia i gomiti sulle gambe. << Ripeto non sono un folle!>> sostiene con più fermezza.
Vito sospira, non gli è mai piaciuto contrattare in modo tanto delicato, ma il mondo cerca sempre di disgregarsi e tocca a lui rimettere tutti i pezzi del proprio regno sotto la propria ala protettiva.
<<Devo parlarti in privato!>> e guarda attorno come per indicare che non si fida di rivelare a tutti il proprio piano.
<< Seguimi!>>

Escono dal castello e si dirigono verso una nave enorme, un veliero.
<< Questa è la mia chicca! L'avevo costruita tempo addietro, prima della Grande Guerra Chimica!>>
Il re ascolta senza perdere neanche una parola. Le due guardie del corpo che si è portato dietro invece sono tese per un eventuale trappola.
Vengono fatti salire e scortati dentro la cabina del capitano anch'essa ricca di ornamenti d'oro e quadri di ogni genere.
<< Loro restano fuori!>> dichiara prima di attraversare la porta indicando i ribelli.
Vito sbuffa ma annuisce ai propri uomini di far ciò che viene detto. Finalmente sono soli.
<< Ci sono spie qui attorno?>> chiede senza scrupolo il pirata.
<< Sì, i miei uomini sono venuti qui tempo addietro e sanno con certezza che qui ci sono spie di Demon!>>
<< Chi Sono? E come fai a saperlo?>>
Vito estrae da una tasca dei disegni fatti dai propri uomini e risponde<< Sono un uomo cauto e studio nei minimi dettagli nemici e amici. Hanno notato questi vittoriosi girovagare fa queste parti e ora li ho visti nella tua sala!>>
Demon annuisce e si dirige alla porte origliando qualcosa ai propri uomini.
<< Sono sistemati! Ora però sono curioso di sapere perché hai bisogno delle mie navi!>>
<< Perché la guerra è alle porte e ho bisogno di te per sconfiggere un nemico comune>>

David resta sul quell'immenso prato mentre le ultime luci del tramonto che gli riscaldavano l'animo, muoiono all'orizzonte. L'odore di salsedine lo riporta indietro, quando giocava con il padre sulla spiaggia, e l'unico pensiero erano gli allenamenti e le lezioni noiosissime a cui assisteva. Oggi invece è diventato padre, e governa sui ribelli affianco allo zio, e ha dei doveri nei confronti del popolo. Chiude gli occhi per riposare, quando uno dei soldati lo chiama velocemente.
<< David! David! Il re sta uscendo dal castello!>>
Il ribelle si alza dal proprio gracilio e corre verso il sovrano.
Vito sembra adirato, se non furioso, e David ci mette due secondi a comprendere che i patti non si sono svolti come previsto.
<< Togliamo le tende! Ci dirigiamo verso il punto d'incontro!>> ordina il re, quando gli si avvicina al nipote gli fa cenno di seguirlo in privato.
Una volta soli, in mezzo ad una raduna, finalmente parlano.
<< Cosa sta succedendo? Perché sei così furioso?>> chiede David.
<< Verrà nel punto d'incontro, porterà tutte le proprie navi da guerra o qualsiasi mezzo per navigare!>> ma questo non basta al giovane e lo.continua ad osservare in attesa di una vera risposta.
<< In cambio vuole l'America del Sud e Rose!>>

La Regina e il Ribelle                                     -Un Mondo da Salvare-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora