Capitolo 42- Il primo scontro

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<< Vito! È una trappola!>>
Quelle parole eccheggiano per le vie della cittadella, ma non vengono pronunciate abbastanza in fretta, che i Ribelli si rendono conto della gravità della situazione.
La nave attracca al porticciolo e migliaia di uomini dagli occhi di ghiaccio scendono senza preamboli dalla nave, spingendosi come se fossero stufi di stare tra quelle quattro mura di cui sono prigionieri.
Gli umani non riescono a realizzare in tempo ciò che sta accadendo che vengono travolti dagli zombi; mentre altri urlano terrorizzati mentre fuggono verso le loro case.
<< Muovetevi! Uccidete più uomini dagli occhi di ghiaccio possibile e salvate questa gente!>>
Urla il re.
I Ribelli si svelano e fuoriescono dai nascondigli, quando David ordina ancora:
<< Un gruppo resti con il re a combattere, voi invece restate con me e salvate più vite possibili!>>
Gli uomini annuiscono e si suddividono a coppie per entrare in ogni casa e condurre verso la salvezza più persone possibili.
David porge lo sguardo verso il bosco, e comprende che Travis ha preso la saggia decisione di restare in disparte.

Esmeralda e Vito corrono armati di spade, verso la nave.
La regina colpisce al collo di uno zombie e ruota le braccia attorno a sé per farsi spazio.
Il re, invece, sfila differenti pugnali per farsi strada davanti a sé, ma quegli uomini dagli occhi di ghiaccio sono troppi anche per loro.
I Ribelli lottano subito dietro di loro, cercando di ferire e rallentare la corsa anziché ucciderli, per poter permettere a quelle povere anime di assumere una cura per tornare normali. Esmeralda tira un calcio nel ventre di uno zombie e colpisce allo stomaco a quello che gli è di spalle, nota che anche suo marito è in difficoltà, quindi corre verso la sua direzione facendosi spazio a colpi di lama.
Vito si accorge di lei e la afferra dalle spalle e la gira su se stessa facendogli ballare le gambe per aria e creando un cerchio attorno a sé.
I Ribelli riescono a farsi spazio, ma gli zombie sembrano non terminare più.
<< Uomini! Cerchiamo di chiudere lo sportello che li porta a scendere dalla nave così diminuiranno questi demoni senza anima!>>
I soldati annuiscono, ma Esmeralda si accorge che ad aprire le porte sono stati dei Vittoriosi.
<< Vito, ci sono dei soldati! Loro staranno coordinando l'uscita degli zombie! Dobbiamo impedirlo! Inoltre sono troppi! Li possiamo condurre sulla nave con il fuoco!>>
<< Non c'è molto tempo per accendere il fuoco!>>
Continuano a farsi strada mentre il re elabora come condurre tutti quei zombi verso la nave; ad un tratto nota alcuni di questi che si accumulano l' uno sull'altro senza un apparente motivo.
Vito tira un calcio ad uno di essi e lo scaraventa addosso ad altri suoi simili che continuano ad accerchiarlo, come se fossero attirati da qualcosa.
Esmeralda comprende tutto e prova a smuovere più zombie possibili, ma il macabro scenario la lascia boccheggiante.
Gli uomini dagli occhi di ghiaccio hanno fatto a pezzi degli umani e gareggiano per chi morde di più quei resti. Una guardia le para le spalle mentre lei vomita il cervo mangiato la sera prima.
<< Uomini! Prendete questi resti e portateli sulla nave!>> ordina il re.
I Ribelli rubano i resti degli umani agli zombi e iniziano a correre verso la nave.
Vito sorregge la moglie.
<< Tu vieni con me! Quella nave ha dei Vittoriosi al comando!>>
Esmeralda annuisce entusiasta che non le è toccato l' ingrato incarico dato ai suoi uomini.
I sovrani si fanno strada tra cadaveri di umani che sfortunatamente si erano trovati sul porto durante lo sbarco e tra gli uomini dagli occhi di ghiaccio che sembrano non far molto caso a loro.
Finalmente raggiungono il ponte da cui sono scesi quei mostri, ma a fermare la loro corsa ci sono quattro Vittoriosi posti davanti ad esso.
<< Soldati di Demon! Vi sembra giusto ciò che sta accadendo? Uccidere la vostra gente e per quale scopo?>>
Ma le guardie non si muovono di un centimetro.
Vito si pone davanti a due di essi e priva a colpire uno di essi con un pugnale, ma questo lo schiva. Il re, con un passo, giunge davanti ad uno dei soldati e prova a tirargli un pugno; questo per difendersi tira su un braccio per pararsi il viso, senza rendersi conto che Vito lo sta infilzando con l'altra mano libera in pieno torace.
L'altra guardia decide di difendere il compagno d'armi, benché il re non si lascia sorprendere, e con uno sforzo, lancia in avanti il Vittorioso infilzato, mentre una gamba la alza per colpire l'altro avversario.
Si ruota su se stesso nell' aria tirando una piedata in pieno viso al soldato dietro di sé e, contemporaneamente, lancia un pugnale dritto alla carotide dell'uomo che ha davanti, infine atterra su un ginocchio sull' imbarcazione.
La guardia di Demon resta a bocca aperta dalle capacità combattive dell'avversario, e si mette a correre  verso la città, ma il re si alza fulmineo e lo raggiunge prima che possa superare del tutto il ponte e lo colpisce con la scapole.
<< Molto coraggioso da parte tua! Chissà cosa avrebbe detto il tuo imperatore riguardo a questa mossa!>> e tira verso l'alto l'arma fino a dividere a metà il cranio.

Esmeralda si avvicina ai due soldati che le toccano e inorridisce quando nota che difronte a sé si trova due ragazzini di diciotto anni al massimo.
Scuote la testa delusa e si prepara ad attaccare.
Una guardia gli corre incontro, mentre l'altra resta immobile sul suo posto, come se non volesse far parte di quella battaglia.
Il soldato inizia a tirargli mille pugnali ma lei li schiva audaciamente, e si prepara con la spada difronte a sé, in quanto l'altro sta per colpirla.
La guardia prova a sferrare le sue barriere inutilmente e cerca in tutti i modi di colpirla.
Esmeralda non sottovaluta l'avversario, in quanto esso ha mire molto precise, veloci ed assurdamente forti. Non si è mai sentita così poco forte al fronte di uno scontro, e comprende che non può resistere a lungo sotto quegli attacchi, benché il nemico continua a sferrare attacchi impeccabili e di egual misura.
Si guarda attorno, mantenendo sempre l'attenzione verso l'avversario.
Vieni un più vicino!
Mano a mano si allontana sempre di più, mettendosi alle spalle un muro, e quando l'avversario è convinto di averla messa alle strette e prende un pò più di forza sul braccio, lei si accovaccia velocemente sulle ginocchia e gli passa tra le gambe portandosi alle sue spalle, ma riesce a colpirlo di striscio, in quanto il ragazzo è molto svelto.
Lei allora salta in alto, prendendo una delle vele sopra di sé e gli tira un forte calcio tra le costole, senza però ferirsi atrocemente alla gamba a causa della lama dell'avversario.
Nonostante il dolore, impugna la spada con entrambe le mani e lo colpisce sulla carotide.
Stremata si affloscia a terra perché stranamente la ferita ci sta mettendo troppo tempo a riprendersi.
In un secondo però ricorda di non essere sola, e si volta.
L'altro soldato le è ad un passo e sta per colpirla mortalmente, ma le forze la stanno abbandonando perché la ferita non si vuol rimarginare e il sangue le fluisce rapidamente fuori dal proprio corpo.
Chiude gli occhi aspettando il colpo di grazia mentre deboli lacrime le rigano il viso.

La Regina e il Ribelle                                     -Un Mondo da Salvare-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora