Capitolo 7- Inaspettata confessione

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<< Sto eliminando tutti gli uomini dagli occhi di ghiaccio dall'America!>>
Quelle parole rimbombano nella testa del re.
<< È impossibile! Sono troppi per una cosa del genere!>>
Demon si libera dalla presa di Vito.
<< Non impossibile, bensì difficile, ed io ci sto riuscendo! Al nord non ci sono attacchi da molti anni! Per questo questi villaggi hanno mura di cinta molto basse.>>
Il mondo del re gli crolla minuto dopo minuto perché quell'uomo infido sta riuscendo in qualcosa che lui stesso ha sognato per anni.
Non solo ha ricostruito i vetri che permettono a tutti di stare al sole, ma sta anche estinguendo gli zombie dal suo paese.
<< Com'è possibile?>> Riesce a pronunciare a fil di voce.
<< Abbiamo iniziato ad allargare le nostre mura ed ad accerchiare sempre più zombie, ormai è come una caccia, chi più ne uccide, più sarà lodato nel mio paese.>>
Esmeralda li raggiunge e ascolta cupa Demon, sotto gli sguardi increduli dei Vittoriosi.
<< Qual'è la sorpresa del nord? Questa? Che non c'è pericolo di incontrare uomini dagli occhi di ghiaccio?>>
Il tono di voce è più minacciatorio che altro, anche se nel profondo non crede completamente a quelle parole.
<< Sì!>>

Si mettono in marcia il giorno stesso verso il nord; ed il re non può non essere sempre più curioso di cosa gli attende. Sua moglie lo sostiene, anche se lei stessa a difficoltà a tenergli su il morale.
Passano per differenti villaggi ma ad un giorno dal paese del duca, decidono di fermarsi.
Anche questa cittadina è formata da molte persone anziane che li accolgono con freddezza e distacco.
Demon sembra non farci caso, ma quando si avvicinano troppo ai Vittoriosi, si nota lo sguardo fulminante del loro capo.
<< Ci fermiamo qui a Vernis prima di procedere. Ho alcune faccende da sbrigare con i miei uomini quindi non mi unirò a voi questa sera.>> Annuncia Demon.
Vito s' irrigidisce sentendo fiuto di una trappola.
<< Dove vai tu vengo anch'io!>> esclama.
<< Non voglio rovinarvi la sorpresa mio signore, sarò via giusto il tempo necessario che vi riprendiamo dal viaggio!>>
Nei suoi occhi si nota una scintilla di cattiveria ma il re non ci fa caso.
<< Vattene dalla mia visuale! Ora!>> Gli urla contro.
Il duca non se lo fa ripetere due volte e scappa via.
Esmeralda posa le mani sulle sue spalle per rilassarlo.
<< Ehi! Tranquillo, so che lo odi per ciò che è riuscito a fare ma ricorda che siamo sul suo territorio ora, e noi siamo abbastanza vulnerabili.>>
Vito rilassa la muscolatura e bacia la propria donna.
<< Lo so. Ma mi mette rabbia che non mi rispetti.>>

Un uomo barbuto li squadra appena entrano i reali nella sua casa e alza gli occhi al cielo.
<< Vittoriosi! Si credono i padroni del mondo!>> sussurra, anche se i sovrani riescono a sentire ugualmente quella frase.
Una donnina con i capelli tutti bianchi come la neve e paffuta più che mai, li accoglie nella propria casa.
Quando vede i neonati legato sulla pancia della regina tira un sospiro di felicità.
<< Posso prenderli in braccio?>>
La regina glielo concede, vedendo in lei alcuni tratti di sua madre.
<< Quanti anni hai Feres?>>
<< 78! Sono molto anziana ma questi bambini colorano il mondo di gioia!>> esclama entusiasta.
Esmeralda sorride quando Nihal fa una pernacchia.
<< Anche i suoi figli erano così vivaci da piccoli?>>
Feres sbianca improvvisamente, come se qualcuno l'avesse appena traffitta.
<< I miei figli non ci sono più.>>
La regina si rattrista e si guarda attorno, stranamente non una foto ricopre le pareti della casa di legno.
<< Mi dispiace, non sapevo che erano..>>
Feres si gira nella sua direzione.
<< Oh, non sono morti! Io me lo sento! Me li hanno...>>
La porta si apre bruscamente, mostrando la brutta faccia di Demon.
<< Buonasera Feres! Dove si trova tuo marito?>>
La donna rabbrividisce, impaurita da ciò che stava per dire; lentamente alza il braccio ed indica una stanza lì vicino.
<< Grazie. Spero che non stiate annoiando i nostri ospiti!>>
Feres scuote la testa in disapprovazione e non lascia lo sguardo da Demon finché non scompare dalla stanza.
Vito non resiste e gli fa la fatidica domanda che lo preme.
<< Venite trattati male quaggiù? Vi.. mangiano?>>
<< Oh no!! La gente non viene morsa da anni ormai! Demon si comporta sempre bene e non potremmo trovare abitazione e protezione migliore di qui. Questo posto è la nostra casa.>>
Sostiene con poca convinzione.
Esmeralda fa per aprire bocca ma subito tace quando rientra Demon.
<< Cambio di programma. Ce ne andiamo via subito!>>
Vito si alza dalla propria sedia.
<< Perché? C'è qualcosa che mi vorresti nascondere?>>
Il duca sembra seccato dal continuo indagare del re.
<< Niente di tutto questo. È arrivata la nostra guida e possiamo andare a casa.>>
<< Tutto il mondo è la mia casa>> ribatte il re.

L'umano che qualche giorno prima aveva scoperto che il re si era tolto il microchip, adesso era fuori dalle mura con un aria stanca e disinvolta.
Si può notare lontano un miglio che non dorme decentemente e che è alquanto malnutrito.
S'inchina vagamente al re e consegna una busta al duca.
Demon sorride mentre legge la lettera e appoggia il braccio sopra la spalla del ragazzo per bisbigliargli qualcosa.
<< Molto bene, questo è Roy! Il mio ragazzo tecnologico! Sa tutto su tutto e vi guiderà nella mia città natale!>>
Vito sbuffa al ricordo di quel ragazzo che si crede tanto saputello
<< Perché non vieni tu a guidarci? Sei o non sei il capo di questo posto?>>
Demon lo fulmina.
<< Roy sa più cose di me, riguardanti a questo posto. Fin da piccolo ha dimostrato la propria bravura e sua madre ce l'ha portato appena ha scoperto quante meraviglie racchiude.>>
Roy fa una smorfia per l'ultima frase.
<< Adesso vi saluto! Ci rivedremo al mio castello mio re!>>
Vito squadra il ragazzo.
<< Bene, così sia! Guidaci nella mia nuova casa, ragazzo tecnologico!>>
E gli fa l'occhiolino, facendo sorridere Roy.

La Regina e il Ribelle                                     -Un Mondo da Salvare-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora