Capitolo 9- Imperatore?

212 19 2
                                    

Ci mettono più di un giorno ad arrivare alla prima città dell' America. Quasi come se la muraglia fosse qualcosa di esterno a tutti e si tengono a distanza da essa come la peste.
Esmeralda inizia a sentire i primi rumori tipici di un mercato, e presto compaiono le prime abitazioni della città.
Le persone li lasciano passare tranquillamente, come se nulla fosse, abituati dalle continue emigrazioni della gente. La regina resta estasiata dal fatto che ognuno si comporta benevolmente e non si sente affatto osservata al suo passaggio, e questo la rende ancora più allegra perché finalmente, dopo tanto tempo, si sente un pò più normale e meno regale.
Il re, invece, si guarda innervosito attorno, convinto che da un momento all'altro possano cadere in una trappola.
Roy li guida fino ad un alto edificio, molto simile ad un castello, ma con tratti moderni come la struttura che avevano incontrato sull'isola in cui hanno passato la quarantena.
Appena entrano si trovano in un grande salone dove la parete frontale nasconde un lungo e pesante sipario rosso. Esmeralda ha dei lunghi brividi di paura lungo la schiena difronte ad essa, perché l'ultima volta che ha visto un sipario, lei ed Alessandro rischiavano di morire.
Sul volto della sovrana vi aleggia una smorfia di dolore.
Chissà dove si trova adesso Alessandro. Spero che se non si faccia troppo male ovunque lui si trovi.
Vito le stringe la mano per rassicurarla, come se le avesse letto nel pensiero.
<< Il duca vi accoglierà tra pochi minuti.>> Detto questo, Roy scompare dietro una porta laterale.
Esmeralda stringe sempre di più la mano al marito, come se fosse la sua unica ancora di salvezza.
David si affianca alla madre e gli lancia uno dei migliori sorrisi.
<< Sono curioso d' incontrare la moglie di Demon. Dicono che sia la donna più bella del mondo!>>
Sophie si affianca al principino.
<< Chi è la donna più bella del mondo?>> David arrossisce, ma fa finta di non aver sentito, e culla allegramente Nihal tra le braccia.
Un umano panciuto e con lunghi baffi neri s'inchina davanti ai reali.
<< Buongiorno mio re e mia regina. Io sono Pedro, il consigliere dell'imperatore dei sedici regni! Vi condurrò personalmente dal mio regnante.>>
Vito diventa rosso di rabbia, e con voce sprezzante chiede:
<< Cos' hai detto?>>
Pedro non alza lo sguardo e resta immobilizzato sul posto.
<< Ehm.. vi condurrò personalmente dal mio regnante?>>
<< No, stupido umano! Come l'hai definito il tuo padrone?>>
Pedro inizia a guardarsi a destra e sinistra in cerca di una via di fuga.
<< Im.. imp... imperatore mio re!>>
Vito lo oltrepassa carico di rabbia ed entra nel salone con una tale carica che i presenti sussultano alla sua vista.
La sala del trono è molto simile a quella che si trova a Rimina; il trono si trova all'opposto della sala su un rialzo per poter essere visto meglio da tutte le persone, in ogni angolo della sala.
Il re cammina a grandi falcate fino alla scalinata, mantenendo uno sguardo di ghiaccio dritto agli occhi del duca Demon, il quale si è irrigidito appena l' ha visto entrare senza essere invitato.
Vito lo raggiunge e resta in piedi davanti a Demon che diventa sempre più piccolo nel suo trono.
Accecato dalla rabbia, il sovrano prende il duca per il colletto e lo solleva di peso dal posto finché non tocca terra.
<< Come osi nominarti Imperatore??>> sputa fiamme e fuoco nelle parole.
Esmeralda gli corre dietro insieme ai propri sudditi, ma s'irrigidisce appena vede il proprio marito che aggredisce il suo ospite.
Con una mano ferma le guardie che stanno correndo in soccorso del duca.
<< Non muovetevi! Noi siamo al di sopra di colui che voi chiamate Imperatore!>>
I soldati si guardano confusi e circospetti, finché cercano conferma dalla bellissima donna che siede al fianco del duca.
Demon prende le mani del re e prova a strattonarlo lontano.
<< Io.. io posso spiegare..>> Prova a dire con un soffio di voce.
Vito non molla la presa e lo sbatte sul pavimento arrabbiato.
La duchessa si alza sdegnata ma il sovrano le lancia uno sguardo fulminante che la fa risedere.
Stanco della situazione si siede sul trono.
<< Sono curioso di sentire questa spiegazione.>>
Esmeralda non si muove dal proprio posto, ma rivolge lo sguardo verso la donna seduta affianco al marito. È bianca come la porcellana e con lunghi capelli lisci e biondi; ma quello che potrebbe stravolgere ogni uomo sono i suoi occhi blu scuro. L'abito rosso la fa sembrare molto più grande e reale di quanto possa sembrare, e se non fosse che ogni tanto si muove impercettibilmente, la si potrebbe scambiare per una statua bellissima.
Le rivolge una smorfia quando si volta verso il re. Inspiegabilmente non gli piace affatto quella donna, primo perché siede al fianco del marito momentaneamente, e secondo perché la sua figura emana un non so che di malvagio.
La duchessa si volge poi verso Demon, come per dargli il sostegno utile per affrontare il re.
<< I miei regni sono sedici, e quando mi lasciasti tutta l'America al governo, i nobili mi nominarono loro sovrano, ma per non confondere i miei poteri con i vostri, mi proclamarono imperatore.>>
Vito si pietrifica sul proprio posto, poi finalmente solleva la mano sul mento.
<< Tu hai idea di quali siano i poteri di un re e di un imperatore?>>
Demon fa un profondo respiro.
<< Ne sono consapevole. Un imperatore regna su tutti i re. Un re regna sui propri nobili e sudditi.>>
Vito si alza e si avvicina al duca fino a stargli difronte.
<< Chi sono io rispetto a te?>>
Demon stringe i pugni lungo i fianchi.
<< Siete un mio superiore. Voi regnate su tutto il mondo e su di me.>>
Soddisfatto, il re prende per mano la moglie e rivolge uno sguardo glaciale verso la duchessa, come per dirle che si deve spostare dal trono, e lentamente salgono al posto che gli spetta.
Tutti i presenti s'inchinano, tranne il duca, che tiene i pugni serrati lungo i fianchi.
<< Confermate le lacune presenti, mi presento per coloro che non mi conoscono. Io sono il re Vito, e questa fantastica donna affianco a me, è mia moglie Esmeralda. Siamo venuti fin qui a Cherla perché ci sono molte problematiche nel resto del mondo, ma sono pronto a risolvere tutte le questioni aperte quaggiù. Vi prometto che non comprometterò il vostro stile di vita quotidiano e che il vostro caro duca Demon manterrà i suoi poteri.>> La folla applaude poco convinta da quelle parole, come se a pronunciarle sia un pazzo, ma il re fa finta di non farci caso.
Demon si avvicina al trono.
<< Vorrei offrirvi un pasto caldo nel grande salone delle feste. I miei sudditi sono i vostri sudditi, quindi non preoccupatevi nel fare le richieste.>> ed un sorriso malvagio, appare sulle sue labbra.

La Regina e il Ribelle                                     -Un Mondo da Salvare-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora