14° capitolo

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Pochi minuti dopo arrivarono all'aeroporto.
"Shawn, dove andiamo?" chiese Alya.
"Non lo so...forse la troviamo qui in giro" disse lui.
"Io non riesco a trovare mia madre in un minimarket, pensi che riesca a trovare una ragazza in un casino del genere?"
Shawn scoppió a ridere.
"Che poi sono le tre di notte, che ci fa tutta questa gente qua?" disse lei allargando le mani.
Shawn si reggeva la pancia con le mani mentre cercava di riprendere fiato.
"Sei piú simpatica di notte sai?" disse ricomponendosi.
"Okay.. Renditi utile e chiama mia sorella" disse lei tornando seria.
Mia rispose dopo poco dicendoli che aveva appena preso la valigia e che stava arrivando.
I due aspettarono piú di venti minuti, ma di Mia nessuna traccia.
Allora, Shawn, decise di richiamarla.
"Ma dove siete?" disse la voce dall'altra parte del telefono.
"Noi siamo qua davanti alle porte scorrevoli, dove sei te??" rispose il ragazzo cominciando a perdere la pazienza.
"Mi trovo nell'ala est di... Ragazzi, ho sbagliato aeroporto" disse con voce impaurita.
"Mia non scherzare" disse Shawn ormai arrabbiato.
"Ho sbagliato a fare il biglietto, sono a quell'aeroporto che dista 40 minuti da dove siete voi" disse lei piagnucolando.
"Mia, come cazzo fai ad aver sbagliato una cosa simile? Siamo tutti nella merda, i nostri genitori si sveglieranno alle cinque per andare a quelle corse di cavalli, e noi non siamo in casa, Mia fai sempre disastri..."
Alya strappó il telefono di mano a Shawn che aveva cominciato a sbraitare.
"Mia, compra un biglietto, subito" disse lei, certo, era anche lei furiosa, ma cercava di trovare una soluzione.
"Non ho soldi, mi sono bastati a pelo solo per questi due" disse lei dall'altra parte del telefono.
"Okay.. Mhhh..veniamo a prenderti noi" disse la ragazza puntando gli occhi sul ragazzo accanto a lei.
Shawn scosse la testa.
"No, vi siete cacciate voi due in questo guaio, risolvete da sole" disse lui alzando lo sguardo.
"Shawn smettila, ci sei dentro fin quanto noi, Mia aspettaci la, ora arriviamo"e chiuse la chiamata.
Alya tiró per il polso il ragazzo trascinandolo verso l'uscita e portandolo alla macchina.
"Io non mi dovevo fidare, sai, ma proprio con te e tua sorella dovevo finire? Ci sono così tante ragazze, come Jessica, potevo condividere la casa con una che sapeva come divertirsi, non dico che tua sorella non sia divertente, ma hai mai visto le sue feste?, oppure potevo capitare con Kylie, Dio lei fa certi pompi...."
"Shawn" lo interruppe Alya.
"Smettila di lamentarti come un bambino e continua a guidare, non é che se ti lamenti arriviamo prima" disse lei stanca.
"Poi non capisco perché ci tieni così tanto a non essere scoperto, insomma, hai fatto cose MOLTO piú gravi" continuó sottolineando la parola "molto".
"Se mi fossi comportato bene, almeno davanti ai miei genitori, sarei andato ad una festa a casa di un mio amico e, ovviamente, sarei riuscito a convincere i miei a lasciarmici per tutta l'estate"
Alya si sorprese della piccola crepa che si formó sul suo cuore.
Si diede due motivi:
1. Shawn aveva smesso di tormentarla solo per risultare un angelo agli occhi dei suoi genitori.
2. Cominciava a provare amicizia nei suoi confronti e quindi non voleva che si allontanasse da lei, cosa che peró scartó subito, era impossibile che si innamorasse o che anche provasse simpatia per uno che le aveva frantumato il cuore.
"Povera stella" disse lei sarcastica.
La macchina inchiodó.
"Forse non hai capito piccola puttanella, io non ci voglio stare incastrato in quella casa con te okay? Se mai i miei genitori mi impedissero di non andare a quella festa per colpa delle cazzate che fate te e tua sorella per te comincia l'inferno.
Mi hai capito?" urló Shawn catapultandosi con il corpo contro quello di Alya.
La ragazza rimase senza fiato e con le lacrime agli occhi.
Annuì solamente e aspettó che Shawn ripartisse, per poi girarsi verso il finestrino e cominciare a piangere silenziosamente.
Il ragazzo peró, dopo essersi calmato, vide il riflesso della ragazza nel finestrino e appoggiò una mano sulla sua gamba.
"Leva la mano, stronzo" gli urló.
S

hawn strinse i pugni per un secondo per poi tornare a mettere la mano sulla gamba della ragazza.
"Ho detto leva la mano, non toccarmi okay?, se ti faccio tanto schifo perché non mi uccidi eh, non ne hai le palle vero?..." Alya non finì la frase che le arrivó un sonoro schiafo sulla guancia.
Si portó una mano sulla parte dolorante girando il volto verso il ragazzo.
Lui inchiodó di nuovo.
"A-Alya mi dispiace io, io non volevo, sono solo.."
"No shawn, va bene così, pensavo fosse cambiato qualcosa, ma evidentemente mi sbagliavo" disse lei per poi aprire la portiera e scendere dalla macchina.

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