17° capitolo

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Mia rimase a casa, si voleva riposare dopo aver affrontato una settimana abbastanza dura.

Così, i due, si ritrovarono soli in macchina.

Trenta minuti dopo erano arrivati.

Si misero le imbracature e si avviarono verso il loro percorso che l'istruttore gli indicó.

"Shawn, io non ci vado lassù" disse Alya alzando lo sguardo.

Lui ridacchió.

"Dai, non avere paura, qualsiasi cosa, ci sono io" disse seguendo la ragazza e cominciando a salire sulla scala a pioli, dove accanto c'era un cartello che indicava l'altezza del percorso, 10m vi era scritto.

"Preferirei trovarmi qua sopra ed essere inseguita da un procione infuriato piú di  sapere che tu sei dietro di me" disse lei arrivando in cima.

"Se sempre così carina" ridacchió.

Il primo "attrezzo" sembrava semplice: un ponte fatto a scale a pioli sorretto dalle corde.


Alya si attaccó con i moschettoni di sicurezza e cominció a camminare su di esso

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Alya si attaccó con i moschettoni di sicurezza e cominció a camminare su di esso.

I primi passi non furono difficili, il ponte era traballante, ma niente di impossibile.

Solo quando anche Shawn comipunto a camminarci sopra, facendolo traballare ancora di piú, e quando si accorse che alcuni pioli erano piú lontani l'uno da l'altro, il panico si impossessó di lei.

"Shawn, non ce la posso fare" disse girandosi verso il ragazzo.

"Ma dai, é una cavolata" disse lui sorridendole.

"Sono troppo lontani, e se poi cado?" chiese lei.

"Sei attaccata a dei fili, non puoi cadere" rispose lui.

Alya non si muoveva allora, il ragazzo, decise di spingerla per i finachi.

"Se mi tocchi ti uccido okay?" disse lei urlandogli contro.

Lui alzó le mani in fretta e il ponte si mosse.

La ragazza si aggrappó alle corde intorno.

Shawn incominció a ridere.

"Non ridere stupido"

"Ah si? Allora posso fare così" e le diede una spinta in avanti.

Alya presa dalla paura sorpassó il buco.

Shawn, a quel punto, capì, le mise le mani sui fianchi e lei cominció a scappare da lui.

Certo, lui aveva usato un modo brusco, ma almeno era arrivata alla fine.

A quel punto il ragazzo decise di mettersi davanti per aiutarla in caso di altre difficoltà.

Contunuarono il percorso con molte crisi da parte di Alya.

Shawn le mostrava passo per passo ció che doveva fare, ma trovarsi a 10 metri di altezza attaccata solo a dei fili, non la rassicurava.

Arrivarono all'ultimo "attrezzo".

Consisteva nel attaccarsi alla carrucola e poi lasciarsi andare su un filo.


Shawn fu il primo a lanciarsi e, senza problemi, arrivó in fondo

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Shawn fu il primo a lanciarsi e, senza problemi, arrivó in fondo.

"Dai Alya, é divertente" disse il ragazzo.

"E se poi cado?"

"Ancora con questa storia? Non puoi cadere" ridacchió lui da terra.

"Okay, ora vado" sussuró lei.

Shawn fece il conto alla rovescia e si lanció, urlando, anche lei.

Il ragazzo scoppió a ridere.

"Smettila di ridere, questa cosa mi ha traumatizzata" disse lei riprendendo fiato una volta che era tornata a terra.

Lasciarono le imbracature e tornarono alla macchina.

Si erano fatte le tre.

"Vuoi andare a mangiare in qualche posto?" chiede Shawn.

La ragazza annuì.

"Dove vuoi andare?"

Lei alzó le spalle.

"Troviamo qualche ristorante qua vicino" continuó Alya.

"Okay" rispose lui accendendo la macchina.

I due trovarono una spece di baita dove mangiarono la carne.

Anche se era estate l'aria era abbastanza fresca quel giorno.

Tornarono a casa verso le cinque e si misero a guardare la tv, anche se, dopo poco, si addormentarono.


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